Mussolini e la sua terra. Politiche di riuso tra censura e narrazione (original) (raw)

Il Mulino -Rivisteweb Un dialogo intorno alla distruzione

Un dialogo tra architetti sul tema della distruzione per la rivista di cultura psicanalitica Psiche, svoltosi tra il settembre e l'ottobre del 2015. Il tema è approcciato sia dal punto di vista dell'architettura sia nella sua dimensione più generale

LE MASSAIE RURALI. Appunti sul lessico politico-amministrativo del regime e sulla cultura fascista

The paper traces the history of the Italian phrase massaia rurale (‘rural housewife’) with which during the Fascist regime it was indicated every member of the Fascist organization which brought together the women of the campaign (not only countrywomen, but also wifes of land owners, farmers, sharecroppers and day labourers). The section “Massaie rurali” of the National Fascist Party was born officially in 1934 and took the place of the “Federazione nazionale delle massaie rurali” (‘National fascist federation of rural housewives’), an organization that depended on the National Fascist Confederation of Agricultural Unions and not directly by the Fascist party. The “Federazione nazionale fascista delle massaie rurali”, in turn, had taken over from the “Unione della massaie di campagna” (‘rural housewives union’), organization comprising aristocratic, bourgeois and peasant women, was born in Lombardy in 1919. The progressive appropriation of the “Massaie rurali” by the Fascist regime is part of the process of fascistization of society that characterized Italy in the Thirties. The section “Massaie rurali” became very famous especially after 1935, when with the start of the international sanctions against Italy they became a central element in the autarkic turning point imposed by the regime, which wanted to make of all Italian women, and of housewives rural in particular, a symbol of economic self-sufficiency of the country.

La muta, Manfredi e le manipolazioni della Storia: un caso di censura a Napoli nel 1836

"Litterae Caelestes" - Rivista internazionale di paleografia, codicologia, diplomatica e storia delle testimonianze scritte, vol. X, pp. 99-121, 2019

On 6 October 1836 at the Theatre of S. Carlo in Naples, in celebration of the birthday of Queen Maria Isabella, mother of Ferdinand II of Bourbon, the impresario Barbaja staged an opera in one act, Manfredi il Trovatore, libretto by Vincenzo De Ritis and music by Auber's La Muette de Portici. At first glance, the remake - with the plot set in the Middle Ages and King Manfred of Swabia as the protagonist - seems to be a result of censorship, given the subversive content of the French original which dealt with Masaniello's Neapolitan revolution of 1647. After having analyzed the libretto (which contains several references to Dante) and identified the musical numbers derived from Auber, the essay expands its investigation to the numerous texts of that time focused on the Swabian house (plays, novels, historical writings). It turns out that all texts examined, including the libretto, reflect the hope that was very much alive in the 1830s-1840s in the Kingdom of the Two Sicilies, and in particular in Naples, among patriots and men of culture, that is, the unification of Italy under the crown of King Ferdinand II, who was regarded as a worthy heir of the House of Swabia and of Masaniello himself: a dream destined to be shattered in the fierce repressions of 1848.

Paul Corner, Mussolini e il fascismo Storia, memoria e amnesia, Roma, Viella, 2022

L’attuale crisi della democrazia rappresentativa accresce l’attrazione verso una politica della “mano forte” e favorisce la deriva verso un nuovo autoritarismo. In questo clima Mussolini e il fascismo stanno acquisendo una rinnovata credibilità, come precursori di sistemi politici che promettono ordine e stabilità. Il volume si propone di rispondere a questa visione nostalgica. Smantella, pezzo per pezzo, l’immagine di un fascismo lungimirante ed efficiente. Analizza non solo le violenze del regime fascista, ma anche le scelte politiche e sociali che caratterizzarono il Ventennio e che portarono l’Italia al disastro della Seconda guerra mondiale. Dimostra, infine, quanto sia stato costoso per l’Italia l’affidamento del potere a un uomo solo: Mussolini.

B. Mussolini, Il mio diario di guerra, a cura di M. Isnenghi, in «Diacronie. Studi di Storia Contemporanea», n. 30, 2/2017

Ponti fra nazioni e continenti: diplomazia, immaginari e conoscenze tecniche RECENSIONE: Benito MUSSOLINI, Il mio diario di guerra (1915)(1916)(1917), Bologna, Il Mulino, 2016, 225 pp. A cura di Matteo ANASTASI Per citare questo articolo: ANASTASI, Matteo, «RECENSIONE: Benito MUSSOLINI, Il mio diario di guerra (1915)(1916)(1917), Bologna, Il Mulino, 2016, 225 pp.», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea : Ponti fra nazioni e continenti: diplomazia, immaginari e conoscenze tecniche, 30, 2/Diritti: gli articoli di Diacronie. Studi di Storia Contemporanea sono pubblicati sotto licenza Creative Commons 3.0. Possono essere riprodotti e modificati a patto di indicare eventuali modifiche dei contenuti, di riconoscere la paternità dell'opera e di condividerla allo stesso modo. La citazione di estratti è comunque sempre autorizzata, nei limiti previsti dalla legge.

Percorsi di storia della censura. Giulio Cesare Vanini e la Congregazione dell'Indice

The Journal of Baroque Studies, 2014

Questo contributo si inserisce nell'ambito del rinnovamento degli studi di storia della censura seguito all'apertura degli archivi del Sant'Uffizio e dell 'Indice nel 1998, che ha visto una storiografia sempre pill orientata a comprendere l'effettivo funzionamento e andamento dei sistemi di controllo della circolazione libraria e le modalita di intervento della macchina censoria in eta modema.! Lo studio dei rapporti tra filosofia e censura ecclesiastica ha particolarmente beneficiato della