Itinerari. Giovan Francesco e Giovanni Caroto nelle chiese di Verona (original) (raw)
Related papers
L'Occaso, Giovan Francesco Caroto e Mantova
CAROTO. Giovan Francesco Caroto (1480 circa - 1555), a cura di Francesca Rossi, Gianni Peretti, Edoardo Rossetti, 2021
Il veronese Giovan Francesco Caroto esercitò la pittura, la miniatura, il disegno naturalistico, la medaglistica, la statuaria. Si dedicò soprattutto a soggetti religiosi, ma raggiunse forse i suoi esiti più personali e felici nel ritratto e nella pittura di paesaggio.
Le medaglie di Giovan Francesco Caroto e di Giulio Della Torre
CAROTO. Giovan Francesco Caroto (1480 circa - 1555), a cura di F. Rossi, G. Peretti, E. Rossetti, 2020
Giovan Francesco Caroto, pittore veronese attivo a Milano e a Casale Monferrato, fu anche medaglista. Di questa sua attività rimane un'unica medaglia descritta da Giorgio Vasari nelle Vite nella quale ritrae il giovane futuro marchese del Monferrato, Bonifacio II Paleologo. Tra gli amici veronesi di Caroto vi era anche il nobile Giulio Della Torre, giurista di professione, ma artigiano del bronzo per passione. Una sua medaglia ritrae Giovanni, il fratello di Giovan Francesco Caroto. L'articolo ricostruisce le fonti dell'ispirazione iconografica delle due medaglie.
La confraternita dei santi Carlo e Grato
1999
The church of the confraternity of saints Carlo and Grato in Prarolo was inaugurated in 1763 and replaced a previous building dedicated to the two saints, located north of the parish church. From this building comes a seventeenth-century painting depicting the two saints, probably a gift from Cardinal Federico Borromeo, as reported in the article by Simone Riccardi “La pala seicentesca della confraternita dei santi Carlo e Grato a Prarolo” (Bollettino Storico Vercellese, 94 (2020)). The façade is decorated with statues of the two saints, the work, dated 1899, of the sculptor Francesco Porzio.
Teologia visiva. Alberto da Padova e Giotto
This is an expanded version of a review article published in the April issue of "Padova e il suo territorio". It mainly deals with one of the articles in the volume reviewed, on the Augustinians in Padua at the time of Giotto. It discusses Giuliano Pisani's interpretation of the Giotto's cycle of the Scrovegni. According to Pisani, Giotto was very much influenced by Alberto da Padova's theology. It is interpretation that challenges old views of the cycle, the best preserved cycle of Medieval frescoes in the world, namely that of Chiara Frugoni. Pisani analyses in depth the significance, for instance, of virtues and relevant vices, in a cycle of Salvation, arguing that the same hyerarchy is derived from Alberto (a so far little known theologian), hence from Augustine. The entire volume opens a new chapter in the understanding of pre-Venetian Padua, a most lively intellectual environment, as demonstrated by Roland Witt inter alios.
Prospettiva, 2022
Rivista di storia dell'arte antica e moderna Saggi: Sulla prima maturità di Allegretto Nuzi e qualche aggiunta al suo catalogo Il Vecchietta, Francesco di Giorgio, Benvenuto di Giovanni e la pala dell'oratorio "di sopra" della confraternita di Santa Maria degli Angeli e San Francesco a Siena Contributi: Una tavoletta di Bartolo di Fredi nella Galleria Nazionale dell'Umbria Da Correggio a Caravaggio, la sorprendente parabola poetica di Bartolomeo Schedoni attraverso due dipinti emblematici Cinque scultori per un ritratto. Contributo per Costantino de' Servi Sulla funzione della 'Maddalena' del Guercino nella chiesa delle convertite a Roma
San Francesco Bisconti: i santuari di Demetra e Persefone (testo e schede di catalogo)
C.BONANNO (a cura di), Il Museo Archeologico di Morgantina: Catalogo, 2013
In prossimità di una delle antiche vie d'accesso a Morgantina, in posizione pressoché intermedia tra la colli,na della Cittadella, sede dell'abitato protostorico e arcaico, e il pianoro di Serra Orlando, che ospita i resti della monumentale città ellenistica, si trova la contrada San Francesco Bisconti, così denominata per la presenza di un convento seicentesco di frati minori conventuali oggi in stato di rudere. Nella contrada, convenzionalmente denominata "aÍeaV", hanno sede i resti di due delle numerose aree di culto di Morgantina consacrate a Demetra e alla sua giovane figlia Persefone, coppia divina tutelare delle attività agricole e della produzione cerealicola, principali risorse economiche della Sicilia centrale in ogni tempo.