1054: due ecclesiologie in controluce dietro uno scisma mitizzato (original) (raw)
2017, “Vicarius Petri”, “Vicarius Christi” La titolatura del Papa nell’XI secolo Dibattiti e prospettive a cura di Fabrizio Amerini e Riccardo Saccenti
Lo scisma del 1054 tra le due Chiese, greca e latina, è una realtà o un mito? La risposta è molto più complessa di quanto lascia presupporre l'eccessiva sicurezza degli storici nell'affermare o nel negare che il funesto scambio di scomuniche tra i legati papali a Costantinopoli e il patriarca Michele I Cerulario costituisca il momento epocale della separazione definitiva tra le due Chiese. Da un lato infatti l'espressione "scisma del 1054" continua ad imperversare nel sentire più divulgato e persino nella letteratura storica meno specialistica, anche se la storiografia più qualificata ha già da tempo sgombrato il campo da questo equivoco. Aveva già scritto, nel 1941, Martin Jugie: «Anziché parlare di scisma definitivo, sarebbe senza dubbio più esatto dire che siamo in presenza del primo tentativo di riunificazione abortita. È sicuro infatti che la separazione esisteva già da molti anni. Nel 1053-1054 si volle approfittare dell'occasione di trattative di natura politica per provare a ristabilire le relazioni già interrotte» 1. Tutto ciò è stato efficacemente ribadito da Evangelos Chrysos, che nel 2003, alla LI settimana di studio del CISAM di Spoleto, ha espressamente intitolato la sua lezione 1054: Schism? 2 Già nel 1967 un altro greco, Aristide Papadakis, aveva intrapreso, in un breve contributo, una revisione storiografica dell'evento 3 e nel 2007 Jean-Claude Cheynet arriverà a qualificare lo "scisma del 1054" come un non-événement 4. Che questa fatidica data non possa essere considerata quella dello scisma canonico lo attestano del resto le fonti stesse: proprio uno dei protagonisti della vicenda, il patriarca Pietro III di Antiochia, nella sua lettera a papa Leone IX della primavera-estate 1052, così confessa: Vedendo la Chiesa di Cristo non angustiata per un malessere passeggero, ma come colpita da una mortale paralisi, giorno e notte mi tormento l'animo, chiedendomi quali siano le ragioni della divisione tra le Chiese, e perché il grande successore del divino Pietro, il pastore dell'Antica Roma, si sia distaccato e separato dal divino corpo delle Chiese e non partecipi con gli altri presuli ai sacri consigli di esse e non si curi per la sua parte degli affari ecclesiastici, condotto da quelli per mano 5 .