Callium / Kallipolis in Aetolia (original) (raw)
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Reliquie callimachee in Esichio
ACME LXII 3, 2009
Reliquie callimachee in esichio a 1 A: TÕ a perispasqþn dhlo‹ e ‡qe, aej par¦ Kallim£cJ (Aet. fr. 1.33 mass. = 1.33 Pf.): '« p£ntwj †na gÁraj' … 1 che il lessico di esichio cominci proprio nel nome di callimaco è certo dovuto alle leggi dell'ordine alfabetico, ma simbolicamente prefigura quanto frequenti sono i riferimenti alle sue opere nell'intero lessico: quoquo versum pedem figas ecce iterum Callimachus, scriveva con una certa enfasi m. schmidt 2 . in verità il cireneo è menzionato solo undici volte in esichio, ma numerose glosse trovano il loro locus classicus nei suoi carmi. Gli studiosi hanno talora ecceduto nell'attribuzione delle glosse agli autori classici e a callimaco tra gli altri e R. Tosi esorta giustamente a «procedere con somma cautela», poiché non sempre è possibile individuare un preciso locus classicus, soprattutto nei casi di quelle che egli chiama "glosse tradizionali", spiegazioni generiche che sono divenute canoniche in lessici e commenti. molte glosse che schmidt nell'Index copiosissimus in calce alla sua edizione di esichio assegna ad autori classici sono in realtà prive di fonte certa 3 . qualche esempio riguarda anche callimaco. una categoria particolare è costituita dalle glosse la cui paternità è contesa tra callimaco e un altro poeta ellenistico: a lungo i poeti ellenistici altri da callimaco sono stati esclusi dal novero delle fonti esichiane, sebbene alcuni di loro siano esplicitamente menzionati all'interno del lessico (nicandro sette volte, Teocrito ed euforione due, apollonio e licofrone una volta sola). schmidt è convinto che i soli callimaco e nicandro siano stati scelti per rappresentare l'intera poesia alessandrina. egli stesso ammette di non comprendere i motivi di tale scelta e quasi en passant azzarda l'ipotesi che esichio abbia deliberatamente ristretto il campo, rinunciando ad apollonio, affinché il lessico non 1 ) le glosse sono numerate secondo le edizioni di K. latte, voll. i-ii, hauniae 1953-1966 (a-o), P.a. hansen con la collaborazione di i.c. cunningham, vol. iii, Berlin -new York 2005 (p-s) e m. schmidt, voll. i-iV, ienae 1858-1862 (t-w).
The Patela and the Area of Prinias in Hellenistic Times
R. Cantilena, F. Carbone (edd.), Monetary and Social Aspects of Hellenistic Crete, in Annuario Scuola di Atene, 2020
Pro ettazio e e revisio e ra ica A ela Di e edetto, S uola A heolo i a Italia a di Ate e I pa i azio e Si o a Pisa i Co tatti Redazio e: edazio e@s uoladiate e.it Co u i azio e: o u i azio e@s uoladiate e.it Sito i te et: .s uoladiate e.it I olu i dei Supplementi so o sottoposti a alutazio e del o itato s ie tii o-edito iale e app o ati da referees a o i i. Il olu e è stato pu li ato o il o t i uto del Dipa ti e to di S ie ze del Pat i o io Cultu ale dell'U i e sità de li Studi di Sale o. S uola A heolo i a Italia a di Ate e Pa the o os Ate e G e ia Pe le o e edazio ali o sulta e la pa i a e della S uola alla sezio e Pu li azio i.
THE STRUGGLE BETWEEN THE CALIPHATE AND BYZANTIUM FOR THE CITY OF AMORİUM (AMORION)
Cities on trade routes were always of the utmost importance during every period of history. Amorium, a city located at the intersection of Central Anatolia, the Mediterranean, and the Aegean, gained its importance through its location. The city demonstrated great development since Late Antiquity and was frequently mentioned in the Middle Byzantine Period. The rise of Amorium coincided with the period when the struggle between the Islamic caliphate and the Byzantine Empire intensified. In this respect, the city became the center of wars between the two civilizations, and the subject of literary works and music. The tragic event that the city experienced in 838 and the story of the murder of 42 noblemen taken as prisoners still lingers today among the Greek Orthodox religious rituals.
Composta negli anni del soggiorno in Macedonia alla corte di Archelao, Ifigenia in Aulide fu rappresentata forse nelle Grandi Dionisie del marzo del 405, quando cioè, secondo la testimonianza di uno scolio alle Rane aristofanee, il poeta era già morto e a curarne la messa in scena, assieme a Baccanti e Alcmeone, era stato il figlio. 1 La rappresentazione postuma della tragedia, il sospetto che quanto lasciato dal poeta prima di morire fosse non del tutto messo a punto, rivisto e completato, ha indotto e induce ancora la critica a dubitare della autenticità di intere parti o di singole sequenze di versi. Nel corso dei decenni si sono alternate visioni del tutto opposte, da quelle che ritengono la tragedia tutta autentica, dal primo all'ultimo verso, a quelle più scettiche e tendenti a radicali espunzioni. Si può forse affermare che nessun'altra tragedia ha visto, nel corso del tempo, ridurre di circa un terzo il numero di versi di attribuzione pressoché certa.
Studi di poesia greca tardoantica, 2013
Daria Gigli Piccardi e Enrico Magnelli (a cura di), Studi di poesia greca tardoantica : atti della giornata di studi università degli studi di firenze, 4 ottobre 2012 ISBN 978-88-6655-487-5 (print) ISBN 978-88-6655-488-2 (online PDF)
Istro il Callimacheo, I, Testimonianze e frammenti su Atene e sull'Attica
"La vita e la personalità letteraria di Istro sono difficili da ricostruire a causa della povertà di notizie conservate dalla tradizione. L’unica fonte che riporta informazioni significative è la Suda, che definisce Istro schiavo e allievo di Callimaco, oltre ad attribuirgli un’origine pafia e a registrarne l’attività di poligrafo. Ciò nonostante, gli autori antichi hanno conservato ben settantasette frammenti attribuibili a più di diciassette opere di Istro. Essi coprono svariati argomenti di carattere letterario e storico-antiquario, rivelando tratti che fanno del nostro autore un tipico rappresentante della scuola callimachea e della cultura alessandrina. Tra i frammenti conservati spiccano gli oltre trenta frustuli riguardanti tematiche afferenti alle antichità ateniesi, che la tradizione attribuisce parzialmente a un’opera intitolata Raccolta delle Atthides. Questo volume è il primo di una nuova edizione dei frammenti di Istro: esso comprende le testimonianze e trentotto frammenti degli scritti su Atene e l’Attica. L’opera sarà completata da un secondo volume contenente i frustuli delle altre opere del Callimacheo. Questa edizione – che segue quella di Felix Jacoby nei Fragmente der Griechischen Historiker – si ispira a criteri e metodologie moderne e tiene conto dei nuovi risultati delle ricerche sulla letteratura frammentaria. La scelta di isolare i frammenti su Atene dipende anzitutto dal fatto che la metà dei frammenti di Istro riguarda questa materia. Anche se il criterio numerico non è metodologicamente corretto per la valutazione delle opere frammentarie, è indubbio che gli interessi di Istro per le antichità ateniesi ricoprirono una parte consistente delle sue ricerche all’interno della biblioteca di Alessandria. Nel contempo, la varietà dei soggetti affrontati dal Callimacheo e le curiosità che ha raccolto possono risultare utili a qualunque studioso moderno interessato ad Atene e all’Attica, e si è pensato che solo in un’opera monografica questi temi potessero trovare spazio e rilievo adeguato. Infine, la motivazione più importante deriva da una delle caratteristiche della collana I Frammenti degli Storici Greci, il cui piano editoriale prevede la pubblicazione degli scritti di tutti gli Attidografi. L’edizione dei frammenti di Istro su Atene intende dunque essere un completamento di questa sezione, avendo egli redatto un’opera che i testimoni definiscono come una raccolta delle Atthides ed essendo particolarmente discusso il suo contributo alla ricerca e alla conservazione del materiale attidografico."
L.M. Caliò, Asty. Studi sulla città greca
2012
Il volume comprende diversi capitoli, alcuni dei quali costituiscono una revisione di lavori già apparsi in altre sedi, mentre molti altri sono invece inediti e costituiscono un prezioso aggiornamento sullo stato degli studi riguardo ad un tema complesso, quale quello della nascita della polis. Le singole parti capitoli sono strutturate in modo autonomo, in una sorta di antologia per temi, ma un serrato sistema di rimandi interni rende la trattazione omogenea. Filo conduttore della narrazione è il racconto degli scrittori antichi – Tucidide, Erodoto, Senofonte, Aristotele, Strabone, Vitruvio, Pausania – il cui contributo costituisce per Caliò un apporto fondamentale per una ricerca su un argomento così articolato. Il tema della città è affrontato con una non comune apertura culturale, che fa trovare all’Autore spunti di riflessione e confronti non solo nei sistemi urbani del mondo orientale, soprattutto persiani, ma anche nella più recente storia della formazione della città europea nel Medioevo. Lo studio, affrontato in modo multidisciplinare, secondo lo shotgun method teorizzato da Mogens Herman Hansen, fornisce un importante aggiornamento sullo stato degli studi riguardo al tema della città antica, argomento che l’Autore conosce bene e a cui ha dedicato numerosi contributi negli ultimi anni, venendo a costituire un utile e valido strumento per chiunque voglia approfondire questa specifica tematica.
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Kotsonas, Crete, Rhodes, Sicily, Colonbization of Gela
Kotsonas, A. 2024: “Mediterranean Island Networks and Colonial Traditions: Rhodes, Crete, Sicily and the Foundation of Gela”, in V. Caminneci, M. D’Acunto, C. Lambrugo and M.C. Parello (eds), Ktiseis. Fondazioni d’Occidente. Intrecci culturali tra Gela, Agrigento, Creta e Rodi, Sesto Fiorentino..., 2024