L'Aiuto Che Ti Serve (original) (raw)

AIUTARE AD AIUTARSI NEL "FINE CARRIERA"

Autare ad aiutarsi nel "Fine carriera", 2022

L'attuale sistema previdenziale da un lato e la transizione ecodigitale dall'altro, prospettano sempre più spesso situazioni di "fine carriera" complessi all'interno delle aziende e delle organizzazioni in generale. Situazioni di disoccupazione, anche se magari a seguito di piani di incentivo all'esodo, richiedono alla persona di convogliare tutte le sue risorse per riorientarsi, ricostruirsi una nuova professionalità e gestire conflitti di diversa natura. Tutto questo può implicare una situazione di coinvolgimento emotivo, che riduce la capacità di scegliere e di agire. E' in questo ambito che la figura del Counselor, rivolto alla realtà aziendale e del lavoro, può agire pariteticamente con la persona/Cliente attraverso l'approccio rigorosamente fenomenologico, focalizzandosi sulla situazione vissuta, nel momento e nel contesto specifici, per innescare, da parte del Cliente, l'individuazione delle risorse necessarie. Il colloquio non direttivo, centrato sul Cliente, con la sua valenza facilitante è vicino al Cliente nel prendere in mano la gestione della propria carriera e non soltanto. In questo lavoro, dopo una breve analisi dello scenario ed una breve riflessione sulla trasformazione dei modelli organizzativi, si affrontano le possibili linee di intervento di un percorso organizzato a livello aziendale ed a livello della singola persona.

L'assistenza

Assistenza, previdenza e mutualità nel Mezzogiorno moderno e contemporaneo, , 2006

In questo saggio si analizzerà la beneficenza e la sua evoluzione verso l’assistenza nel Regno delle due Sicilie nel corso dell’Ottocento pre-unitario. Ci si occuperà della riforma delle opere pie i cui compiti, molto eterogenei, consistevano nella previdenza, assistenza, sanità e credito. Nella legge del 1820, poco dissimile da quella di epoca francese del 1812, si ritrova sia l’elenco delle opere pie, controllate a partire dal 1806 dal ministero degli Interni, sia gli obiettivi che tali enti si prefiggevano. Si precisa, infatti, che: ospedali, orfanotrofi, conservatori, ritiri, monti di pegni, di maritaggi o di elemosine, monti frumentari, arciconfraternite e congregazioni, cappelle laicali e tutte quelle istituzioni, legati, ed opere che sotto qualunque denominazione e titolo si trovano saranno addette al sollievo degli infermi, degli indigenti e dei proietti. Erano così annoverati in un’unica categoria, quella della beneficenza, sia gli istituti impegnati nell’aiuto e nel soccorso gratuito, sia i monti frumentari e di pegno, chiamati a soddisfare i bisogni dei poveri congiunturali, ovvero gli artigiani, i contadini o gli impiegati pubblici. La questione dei poveri e della beneficenza “pubblica” (dove pubblica non significa statale), della carità legale e privata, non interessava solo il regno: in tutta Europa nel corso dell’Ottocento furono, infatti, pubblicati all’incirca 10.000 volumi relativi a tale questione. Nella prima parte del saggio (par.1) si prenderanno in esame le misure adottate dal governo borbonico dal 1815 al 1861 per: a) controllare e contenere il numero dei poveri e mendicanti; b) conoscere il numero degli istituti pii laicali e il loro patrimonio; c) incrementare i fondi dedicati alla beneficenza L’attenzione prestata alla riorganizzazione della beneficenza sia all’epoca dell’occupazione francese (1806-1815), sia dai Borbone consentirà al governo dell’Italia Unita di disporre di dati, per la compilazione della Statistica sulle Opere Pie del 1861. Ai contenuti della prima indagine nazionale sui luoghi pii di beneficenza e sul loro patrimonio sarà poi dedicata la seconda parte del saggio (par.2), dove oltre a un confronto nord-sud, s’individueranno le peculiarità della beneficenza nelle cinque regioni del Mezzogiorno. More Info: a cura di Palo Malanima, Nicola Ostuni Publisher: Rubbettino, Soveria Mannelli, Publication Date: Mar 2013 Publication Name: Il Mezzogiorno prima dell’Unità. Fonti, dati, storiografia, Research Interests: Confraternities and Luoghi Pii, Social Welfare, and Beneficence You have not uploaded a copy of this paper.

Il COUNSELING: LA RELAZIONE CHE AIUTA

Tutti gli esseri umani vogliono sicurezza (cibo, vestito e riparo) e desiderano amore e approvazione; essi bramano anche varietà, avventura, progresso compreso l'apprendimento, e, in vario grado, cercano un bene ultimo, la forza etica che l'uomo vede in Dio o nella sua religione. Molti operatori della salute, in tutte le età, hanno notato la difficoltà o addirittura l'impossibilità di separare le attività che riguardano la salute dal modello totale di vita. Una attività per la salute che ignori qualcuno dei bisogni fondamentali lotta contro natura, una forza indomabile, una alleata incomparabile. Perciò il piano di assistenza deve essere fatto riconoscendo che la persona in cura tende costantemente alla sicurezza, approvazione, amore, avventura, istruzione e a un rinnovamento della sua fede in Dio o in un principio etico universale. Gli operatori sanitari non possono rispondere a tutti questi bisogni del paziente, ma possono aiutarlo a creare condizioni o a impostare un piano che renda possibile la soddisfazione di queste esigenze. Un malato soffre non tanto per la malattia quanto per la minaccia che ne deriva alla sua sicurezza economica, ai suoi rapporti con gli altri, alle sue attività che danno varietà e piacere alla vita. La malattia può anche minacciare la fede del paziente nella bontà ultima della vita; egli non può credere in un Dio che permetta che accadano cose così terribili. Possono credere di aver perso il favore di Dio e considerare la malattia una punizione. Perciò il piano di assistenza deve essere fatto riconoscendo che la persona in cura tende costantemente alla sicurezza, approvazione, amore, avventura, istruzione e a un rinnovamento della sua fede in Dio o in un principio etico universale."

IL SOSTEGNO AI CAREGIVER

L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, 2021

Le ipotesi di riforma nazionale e le leggi regionali approvate per il sostegno dell'attività dei caregiver familiari. Il lavoro è inserito (cap. 7) all'interno del volume "L'assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia" a cura di NNA, Maggioli Editore, 2021.

IL WELFARE AZIENDALE

Le esperienze di welfare aziendale si sono moltiplicate nel corso degli ultimi anni per rispondere ai crescenti bisogni sociali che il welfare pubblico non può piu’ soddisfare. Attraverso il welfare privato si e’ arrivati ad integrare le prestazioni garantite dallo stato offrendo una gamma di servizi personalizzati ai dipendenti e alle loro famiglie.

Ma che cos'è l'ascolto nelle relazioni d'aiuto

Molteplici sono gli strumenti che un operatore sociale ha a disposizione per attivare una efficace e terapeutica relazione di aiuto, e terapeutica, ma tra i tanti possibili principe è forse l'ascolto della persona aiutata. Ma che cos'è l'ascolto? Riflettiamo su alcune tra le caratteristiche che lo rendono strumento terapeutico per la vita del sofferente: terapeutico per la biografia dell'uomo che soffre, e non solo per la sua biologia ammalata. L'ascolto, lo sappiamo, è prima di tutto ascolto di sé stessi, cioè...

Utile al singolo, utile a molti

Questo «BOLLETTINO» pubblica in volumi annuali articoli di papirologia e archeologia ercolanesi. La Direzione si impegna a procedere alla selezione qualitativa dei contributi da pubblicare sulla base di una valutazione formalizzata e anonima di cui è responsabile il Comitato Scientifico. Tale sistema di valutazione si avvale anche di esperti esterni al suddetto Comitato. Il testo va inviato al seguente indirizzo: auricchi@unina.it in versione Word e Pdf. Font Times New Roman; per il greco usare Unicode, preferibilmente IFAO -Grec Unicode. Si raccomanda di indicare l'indirizzo al quale l'autore desidera ricevere le bozze. I testi, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Per garantire l'uniformità della stampa l'editore si riserva, d'accordo con la redazione, la determinazione dei caratteri e dei corpi tipografici che pertanto, ad evitare confusioni, non vanno indicati sui testi. I collaboratori riceveranno una sola volta le bozze ed è opportuno che conservino una copia del testo per il riscontro. La rivista infatti non restituirà il testo originale, per eventuali collazioni all'atto della stampa. L'indirizzo e-mail degli autori è in calce al contributo.

Servire un mondo ferito

Servire un mondo ferito L'umanità, il servizio e le religioni Dalla ripresa dei servizi liturgici in presenza in avanti si scrive e si afferma da più parti che il tasso di frequenza è notevolmente diminuito. Sarà per la paura dei contagi, per l'inerzia, che lega ancora al periodo del confinamento e alle celebrazioni in televisione o in rete, sarà per un'anonima indifferenza alla pratica, il tema inizia a emergere e qualcuno lo affronta come un problema. Alcuni istituti di ricerca sociale, enti di ricerca, come il Pew Research Center, ad esempio, hanno realizzato dei sondaggi per quantificare l'impatto della diffusione del virus rispetto alle abitudini precedenti e, in particolare, rispetto alla pratica religiosa. Non è la dimensione interiore a presentare i sintomi più preoccupanti, ma quella fisica, del corpo della comunità, messo a dura prova da una serie di fattori, di cui la pandemia è soltanto il più recente. Circostanze come queste, connotate da cambiamenti profondi, offrono a menti creative e strategiche l'occasione giusta per proporre nuovi metodi pastorali finalizzati alla comunione. Per ora alcuni spunti provengono dall'impegno e talvolta dall'impegno congiunto delle istituzioni religiose. Alla fine del mese di agosto 2020 il Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso hanno pubblicato il documento Serving a Wounded World in Interreligious Solidarity. A Christian Call to Reflection and Action during Covid-19 and beyond (Servire un mondo ferito nella solidarietà interreligiosa. Una chiamata cristiana alla riflessione e all'azione durante il Covid-19 e oltre). La domanda di sottofondo, che motiva il documento stesso, riparte dal significato dell'amore e del servizio per il cristiano. Il movimento indicato dal titolo disegna un andare verso, sceglie lo stile missionario. L'umanità ferita al centro delle riflessioni fa riaffiorare alla memoria l'icona biblica del malcapitato sulla strada fra Gerusalemme e Gerico (cf. Lc 10, 25-37). Alle chiese spetta la scelta a chi far assomigliare di più il proprio annuncio, se al levita, al maestro della legge o al samaritano. La novità dei nostri tempi potrebbe convergere nella cooperazione ecumenica e interreligiosa. La stessa pagina lucana della parabola del buon samaritano spinge a riflettere su come spesso l'aiuto provenga dall'esterno della propria cerchia, da una mano inattesa. Così anche in questo momento storico l'apertura e la messa in questione degli schemi più stantii connessi ai pregiudizi verso popoli, culture, religioni diversi dalla propria, potrebbero rivelarsi salutari. E' un tempo in cui le appartenenze sono chiamate a una ridefinizione. Quando questo accade, possono nascere molte esperienze innovative, soggetti nuovi, nuovi credenti. Possono anche avvenire molte separazioni. Il rischio maggiore per le chiese, però, non è questo. E' non cogliere l'opportunità del momento storico, non allestire laboratori di fede e di dialogo, non tentare nuovi percorsi, è soprattutto rimanere chiusi alla sofferenza del mondo, dell'umanità ferita. Le questioni sensibili messe in evidenza dall'emergenza in corso non si limitano al campo della medicina e dell'assistenza sanitaria. Mettono in luce gli squilibri delle società, a cominciare dalla disparità uomo/donna. Focalizzano il modo in cui siamo capaci di affrontare la morte e di congedarci da coloro che lasciano questo mondo prima di noi, per prepararci al nostro stesso congedo. Si collegano alle discriminazioni di qualunque genere, economico, etnico, all'emarginazione sociale, alle tante forme di isolamento, all'abbandono e alle strutture di ricovero, allo sfruttamento ambientale, al disastro ecologico. Il virus funge da lente d'ingrandimento gigantesca e mostra una bilancia totalmente incapace di mantenersi in equilibrio. Ciò rappresenta una corposa materia d'intervento per la compassione, che, pur non essendo un'esclusiva del sentire religioso, riceve molta linfa dalle religioni.