Storia del Caucaso del Nord tra presenza russa Islam e terrorismo, Carviago: Anteo Edizioni ISBN 9791280769046 (original) (raw)
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2020
La Ciscaucasia, o Caucaso del Nord, è la regione della Federazione Russa compresa tra il Mar Nero ed il Caspio, lo snodo delle vie di comunicazione che da Mosca raggiungono il Medio Oriente e l’Asia Centrale. Un’area unica per la varietà di etnie, lingue, culture e religioni, un territorio importantissimo, in termini geopolitici ed economici, che attrae gli interessi di Russia, Iran, Turchia, Stati Uniti, paesi del Golfo, Unione europea e Cina. La centralità strategica e le ingenti risorse energetiche e naturali, unite alla possibilità di esercitare un’influenza anche sull’area caucasica meridionale (Armenia, Azerbaigian e Georgia), lo rendono fondamentale per il Cremlino che negli ultimi anni ha indirizzato cospicue risorse finanziarie per risolvere economicamente e militarmente il problema dell’instabilità regionale. Obiettivo di questo volume è quello di descrivere gli interessi geopolitici di attori internazionali e regionali nel Caucaso del Nord caratterizzata sin dalla caduta dell'Unione Sovietica da movimenti indipendentisti, scontri inter-etnici, affermazione della militanza armata locale e ascesa di diversi gruppi terroristici collegabili ad al-Qaeda o allo Stato Islamico.
2021
Il 14 dicembre 1297 Bonifacio VIII bandiva con tutti i crismi necessari una Crociata contro il potentissimo casato romano dei Colonna di Palestrina. Il pontefice arrivò a questa decisione carica di implicazioni dopo che per più di sei mesi aveva tentato di sconfiggere militarmente gli odiati rivali, rei in primo luogo di non riconoscere la liceità della stessa elezione che lo aveva portato tre anni prima a sedere sul trono di Pietro. Per poche guerre medievali è possibile raccogliere un così alto numero di testimonianze dirette come nel caso del conflitto che oppose Bonifacio VIII ai Colonna di Palestrina tra il maggio 1297 e l’ottobre dell’anno seguente. L’intento degli autori di questo volume è stato proprio quello di raccogliere tali testimonianze – in parte ancora inedite – e sulla base di esse ripercorrere e analizzare questo durissimo conflitto, le cui implicazioni appaiono numerose e complesse, in un intreccio tra dispute di natura religiosa e grandi interessi politici ed economici.
Slavery and the presence of Muslim slaves in Catholic countries is presently regai-ning interest, particularly as regards the role conversions and christening covered in freeing from slavery. It did not, as a rule, albeit the debate is still under way. Those who pretended to be already christened to obtain freedom roused suspicion. The Roman Inquisition dealt with such aspects, including their doctrinal outcomes and the rise of connected offences. The Inquisition was often assisted by the House of Catechumens, as shown by the 18 th century case studied here. Such study brings the social behaviour of the protagonists to light, as well as the fact that in the Church of Rome, rather than precepts and even the suspicion of apostasy, the idea of gaining a soul was preferred
Unsurprisingly, the provinces of North Africa provide a substantial part of Constantinian epigraphy. In the first part of the paper some of the characteristic of epigraphic evidence from Africa are discussed, focusing on continuity and discontinuity issues. In the second part , the author considers two single cases which concern the representation of the emperor during the very first years of reign: the milestones with the monogram, which appear already during the winter 312-313; and the probably oldest appearance of the word tyrannus, used to define the political rival, in a public inscription from Thugga in Africa proconsularis . This evidence raises questions about the dissemination of imperial representation. The author suggests that both the symbol and the word tyrannus reached Africa through some official document coming from the court, very early after October 312.