Genealogia del testo (original) (raw)

Genealogia del linguaggio (2012)

2012

La revue numérique SISTEMI LINGUISTICI en cours de création, s'accompagne d'une publication papier au tirage limité. Elle illustre les principales réflexions dans le domaine de la linguistique, avec une attention particulière pour les langues romanes. Chaque numéro est soumis à la relecture de quatre experts anonymes, spécialistes de la thématique proposée. Toutes les langues peuvent être objet d'étude; toutes les écoles théoriques sont accueillies; les différentes disciplines des Sciences du langage peuvent trouver leur place dans la revue SISTEMI LINGUISTICI : acquisition, cognition, lexicologie, morphologie, phonologie, pragmatique, psychomécanique du langage, rhétorique, sociolinguistique, stylistique, syntaxe, traitement automatique, typologie etc. Comité de rédaction Directeur : Louis BEGIONI Rédacteurs en chef : Sophie SAFFI et Ștefan GENCĂRĂU Secrétaires de rédaction : Virginie SAUVA-CULOMA et Annamaria STAN Comité scientifique Louis BEGIONI (Roma), Didier BOTTINEAU (Paris), Christine BRACQUENIER

Evoluzione testo sacro

…definirei l'effetto poetico come la capacità che un testo esibisce, di generare letture sempre diverse, senza mai consumarsi del tutto.» 1 Vorrei partire da questa definizione di Umberto Eco, il noto studioso di semiologia, per sviluppare il tema di questo articolo. Le sue opere mi hanno accompagnato nelle ricerche di questi ultimi tempi permettendomi di mettere a fuoco aspetti dello studio e della ricerca che non conoscevo e che oggi reputo fondamentali per poter approfondire e affrontare con uno spirito critico quello che solitamente viene definito un testo sacro.

Filologia, genealogia, filogenesi

Questa rivista adotta un sistema di double blind peer review Direttore responsabile Letizia Lucarini Rivista quadrimestrale Anno VI n. 18 giugno 2022 LL In copertina: Bifolio contenente la genealogia di Cristo estrapolato da un manoscritto proveniente dal monastero benedettino

Prove di antropologia del testo

l'immagine riflessa, 2015

Teodoro Patera, Il desiderio mimetico per un’antropologia della letteratura...................................................................................... Lucia Mariani, Per una sintassi del sacrificio: Ifigenia al di là del dono e della violenza..................................................................... Andrea Ghidoni, Tradizioni narrative e imprinting tipologico: un’ipotesi sulla formazione del Digenis Akritas.................................

L'invenzione del testo

Versus 103-105, "I piani della semiotica", a cura di Violi e Paolucci, 2007

L'invenzione del testo. Appunti per una ricerca

Studi Sul Genere

1998

Research on the genus Agaricus Il. A. heterocystis Heinem et Gooss., an African species naturalised in Sardinia, and A. fr agilivolvatus, a new species of the section Clarkeinda. Agaricus heterocystis, an african species belonging in the section Arvenses, seems to be naturalized in Sardinia where it has often been recorded. A description of the sardinian collections of the species is given. A. fragilivolvatus is described as a new species into the section Clarkeinda and the delimitation fr om similar entities is discussed. KEY WORDS: Basidiomycotina; Agaricales, Agaricaeae, Agaricus, A. heterocystis, A.fragilivolvatus sp. nov. RIASSUNTO. Studi su i genere Agaricus Il. A. heterocystis Heinem et Gooss., una specie africana natu ralizzata in Sardegna ed A. fr agili volvatus, nuova specie delia sezione Clarkeinda. Agaricus heterocystis, una specie di origine africana appartenente alia sezione Arvenses, sembra essersi ben adattato al clima delia Sardegna, dove è stato raccolto in diverse...

Neoegizio genealogia di un gusto

Ananke, 2015

Saggio sull’affermarsi del gusto neoegizio nell’Europa del XVIII secolo dopo l’impresa napoleonica e sue fonti icnografiche.

La catastrofe del testo

Caietele Echinox, 2020

For Jacques Derrida, the autobiographical writing of the Confessions of J. J. Rousseau fills a void, comparing to an act of onanism, not directly according to nature. The text is catastrophe because it deceives and destroys nature, if the writing, the supplement, or the text introduces unnaturalness into life, in a narrative, autobiographical key. The writing does not close the circle of seduction, producing a text that is sufficient unto itself, because the text needs the other, the other one who is outside the text and who gives the text the status of a social, shared, existing object. I will try to demonstrate that all the things which are out of the text communicate with all the elements which stay inside the text. The catastrophe of the text becomes a strategic definition for describing the experimental processes of language, the same processes which circumvent the subjective censorship of autobiography and the objective censorship of history.

Il viaggio del testo

Studi e ricerche, 2020

Italo Calvino described his journey in the United States between 1959 and 1960 in different texts, from the first draft in “Diario americano 1959-1960”, included in Eremita a Parigi, to some journalistic correspondences and then to a volume, Un ottimista in America, which he had planned to publish but abandoned after correcting the second drafts. The essay aims to analyse the different stages of writing, following the passage from the first draft to the volume, that has been recovered and published in 2014.

CULTURE DEL TESTO E DEL DOCUMENTO

Machiavelli nelle biblioteche gesuitiche. Il fondo librario antico dei gesuiti italiani tra diaspora e recupero, 2019

La presenza di Niccolò Macchiavelli nel Fondo librario antico dei Gesuiti italiani

Genere lirico

Per gli antichi il termine lirica non indicava, come per noi oggi, la poesia soggettiva, espressione del sentimento dell'autore, ma la poesia cantata con accompagnamento della lira (lyra) o altri strumenti a corda (kítharis, bárbiton, phórmings, ecc.). Era sinonimo di mèlica, cioè di poesia cantata. In tale accezione tecnica, la lirica si distingueva dall'elegia e dal giambo, forme poetiche accompagnate da strumenti a fiato come l'aulo. Nel canone alessandrino dei nove lirici maggiori furono distinte una lirica monodica, consistente in un «canto a solo», e una lirica corale, eseguita da un coro danzante o da un solista a cui rispondeva un coro. I lirici monodici erano Alceo, Saffo, Anacreonte; i corali erano Alcmane, Simònide, Bacchìlide, Pìndaro, Stesìcoro, Ibico. Più tardi la parola lirica passò gradualmente a designare i generi di poesia nei quali il poeta si esprimeva in prima persona, anche se non erano accompagnati dalla lira, come l'elegia, o non erano cantati, come il giambo e l'epigramma. La distinzione tra lirica corale e monodica non è attestata nell'antichità, se non in forma generica in un passo di Platone. Questa ripartizione è in parte fuorviante, perché poeti «monodici» come Saffo produssero testi destinati a essere cantati da un coro (ad esempio in una festa nuziale), mentre autori «corali» come Pindaro e Bacchilide composero canti che venivano eseguiti da un solista. Inoltre spesso, in assenza di un esplicito riferimento al coro fatto nel testo, non siamo in grado di stabilire la modalità dell'esecuzione. Tuttavia la distinzione tra corali e monodici conserva un'utilità pratica, in quanto individua differenze regionali, dialettali, metriche, contenutistiche e sociologiche rilevanti. La poesia monodica si diffuse in Asia Minore nell'ambito linguistico eolico (isola di Lesbo) e in quello ionico (Anacreonte). Legata strettamente all'ambiente a cui apparteneva il poeta (tíaso, etería), cantò le esperienze e i sentimenti dell'io dell'autore (Saffo, Anacreonte) o le vicende politiche locali (Alceo). La poesia corale fiorì nel Peloponneso e a Sparta. Il legame con queste regioni è indicato anche dalla convenzione antica in base alla quale la lirica corale era scritta in dialetto dorico. Le radici di questa poesia affondano nel terreno folklorico delle feste popolari e religiose. E questo ne spiega il carattere pubblico, lo stile prevalentemente elevato, l'inclusione del mito e di sentenze moraleggianti, la lunghezza delle composizioni, la maggiore elaborazione metrica rispetto alla monodica, la grande rilevanza data alla musica. Un altro tratto che differenzia la poesia corale dalla monodica è il fatto di avere sempre dei committenti pubblici o privati. Quella del lirico corale era un'attività professionale regolarmente retribuita, spesso assai lucrosa. La lirica a partire dal IV secolo a.C. fu classificata in vari generi in relazione all'occasione del canto (simposio, festività religiosa o civile, ecc.): inno (preghiera agli dei), treno (canto funebre), peana (dedicato ad Apollo), ditirambo (dedicato a Dioniso), encomio (in onore di uomini), epinicio (in onore del vincitore ai giochi sportivi), scolio (eseguito durante un banchetto dai convitati, che nel canto si cedono la parola in ordine «obliquo», donde il nome), imenéo (eseguito nelle cerimonie nuziali), epitalamio (in onore degli sposi, eseguito davanti al talamo, stanza nuziale), partenio (intonato da un coro di fanciulle). Nell'evoluzione della lirica si possono individuare tre segmenti temporali:

Generazioni in Erodoto

in den Historien Herodots (Classica et Orientalia). Wiesbaden: Harrassowitz, . Pp. xiv + . Hardcover, € . . ISBN ----.

Il profilo stilistico del testo

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org CIP CIP a cura del Sistema bibliotecario dell'Università di Pisa Desidero ringraziare la Alexander von Humboldt-Stiftung per aver reso possibili vari soggiorni presso lo Institut für Deutsche Sprache di Mannheim negli anni 2005-2009. La frequentazione del centro di studi e della ricca biblioteca locale è risultata fondamentale per la realizzazione dei miei studi: un pensiero grato al direttore, Prof. Dr. Ludwig M. Eichinger, al collega Hardarik Blühdorn e al personale tutto. Un sentito ringraziamento a quanti hanno contribuito alla elaborazione e correzione del lavoro con materiali, consigli, informazioni, spunti e suggerimenti, tra i quali mi preme menzionare espressamente e non da ultimo le studentesse e gli studenti dei corsi di Lingua e traduzione tedesca dell'Università di Pisa. Un grazie particolare a Horst Sitta per l'attenta e paziente lettura critica del manoscritto in varie fasi della sua stesura. Ringrazio infine la casa editrice Plus, in special modo Claudia Napolitano per aver accolto il volume nella collana «Saggi e studi» e Francesca Ferretti per l'assistenza redazionale. Introduzione 7 Capitolo primo Stile e stilistica 11 I. Lo stile: etimologia, definizione lessicografica 11 II. La stilistica del tedesco: un excursus 15 1. La stilistica normativa 16 1.1. La forma espressiva nella retorica classica 18 1.2. L'insegnamento «stilistico» nel medioevo 20 1.3. La stilistica grammaticale 22 1.4. La stilistica retorica 29 2. La stilistica descrittiva 32 2.1. La stilistica filologica 33 2.2. La stilistica linguistica 36 2.2.1. La stilistica funzionale 39 2.2.1.1. La poetica strutturale 42 2.2.1.2. La stilistica del testo specialistico; stilistica delle varietà 44 2.2.2. La stilistica del testo 47 2.2.3. La stilistica contrastiva 48 III. Stilistica hic et nunc 50 Capitolo secondo L'analisi stilistica: definizioni, premesse teoriche, procedura 53 Wie die Stimme mannichfaltige Modifikationen in Ansehung des Umfangs, der Geschmeidigkeit, der Stärke, der Art (Mannichfaltigkeit), des Wohlklangs, der Schnelligkeit, der Präzision oder Schärfe hat, so ist auch die schriftliche Stimme oder der Stil auf eine ähnliche Weise unter mannichfachen Gesichtspunkten zu beurteilen. Die Stilistik hat ungemein 16 viel Ähnlichkeit mit der Deklamationslehre oder der Redekunst im strengern Sinne (Novalis 1923: 99. Corsivo mio).

Tesi Mitologia

Università degli studi di "Roma Tre" Corso di Filosofia, società e comunicazione tenuto dal Professore G. Marramao e dalla Professoressa F. Giardini "Mito, narrazione e vita associata" Storia ed evoluzione della mitologia e della sua funzione legittimante. Candidato: Pier Paolo Bianco, n. matricola: 470362 Anno Accademico 2015/16 INDICE Introduzione § 1 La mitologia § 1.1 L'etimologia del mito § 1.2 Le caratteristiche del mito § 1.2. I tempi, i luoghi, i personaggi e le categorie della narrazione mitologica. § 1.3 I miti delle prime civiltà § 1.4 I miti dell'antica Grecia § 2 La trasposizione delle grandi narrazioni § 2.1 Società lontanissime § 2.2 Dall'Epopea di Gilgamesh alla Bibbia § 2.2.1 L'Eden § 2.2.2 Il Diluvio Universale § 3 Mito, Politica e vita associata, da Aristotele ad Hobbes § 3.1 Il mito nella società antica § 3.2 La funzione legittimante del mito § 3.3 Le grandi narrazioni moderne Bibliografia

Una ‘operatrice’ del testo

Altre Modernità, 2017

Laura Scarabelli è professore associato di Lingue e Letterature Ispanoamericane presso l'Università degli Studi di Milano. Nel suo lavoro di ricerca si è occupata delle forme di rappresentazione del negro e della mulatta nella narrativa antischiavista cubana (Identità di zucchero. Immaginari nazionali e processi di fondazione nella narrativa cubana, 2 vol., 2009) e dell'opera narrativa di Alejo Carpentier attraverso una prospettiva imagologica (Immagine, mito e storia. El reino de este mundo di Alejo Carpentier, 2011). Suo ulteriore ambito di interesse è la riflessione sulla modernità/colonialità in ambito ispanoamericano (Coed. di Itinerari di cultura ispanoamericana. Ritorno alle origini e ritorno delle origini, 2011). Attualmente si sta dedicando all'analisi dei contesti narrativi postdittatoriali nel Cono Sur e, in particolar modo, della produzione di Diamela Eltit. È membro della rivista Altre Modernità e dirige, insieme con Emilia Perassi, la collana "Idee d'America Latina" per l'editore Mimesis, dedicata alla traduzione della saggistica latinoamericana contemporanea. E. Monegato: Se dovessi definirti come studiosa, cosa diresti? L. Scarabelli: Definirmi? Non credo di esserne capace. La verità è che non vado molto d'accordo tutto ciò che cerca di circoscrivere e nominare le mie pratiche: qualcosa resta sempre fuori ed è proprio quel resto, quello scarto, che fa la differenza. Non riesco nemmeno a pensarmi come studiosa, forse perché ciò significherebbe delimitare il senso del mio agire con le parole. Mi vedo, piuttosto, come una lettrice attenta di una serie-sparsa, confusa, nomade-di 'testi' capaci di riprodurre le tensioni e contraddizioni della realtà diffusa che abito.

Guida al testo

2018

83 2. C'è logica nel pensiero critico? Francesco Piro indice 97 3. Competenze e pensiero critico nell'insegnamento liceale: una sperimentazione Roberta Gimigliano 97 3.1. Introduzione 3.2. Imparare a concettualizzare 3.3. Imparare a ragionare 3.3.1. Il ragionamento deduttivo 3.3.2. Il ragionamento induttivo 3.3.3. Il ragionamento abduttivo 3.4. Imparare ad argomentare 3.5. Imparare a giudicare 3.5.1. Introduzione 3.5.2. Il testo 3.5.3. Il saggio breve 4. Il potere intrinseco dell'argomentazione nei processi di apprendimento Monica Mollo 4.1. Introduzione 4.2. Argomentazione come dialogo 4.3. Il contesto argomentativo 4.4. Attività didattica 4.4.1. Organizzazione del corso 4.4.2. Partecipanti e metodologia 4.4.3. Analisi delle argomentazioni 4.5. Considerazioni finali