Realtà sociale e scienza giuridica nel secondo Novecento: alcune notazioni (original) (raw)

Luigi Rava e la Legislazione Sociale nel primo Novecento

Libro Aperto, 2024

Estratto dalle conclusioni della tesi di Laurea Magistrale in cui si delineano le tendenze di sviluppo della legislazione sociale nella prima metà del XX secolo ed il rapporto tra queste e le teorie proposte da Luigi Rava.

Il law merchant nella storiografia giuridica del Novecento: una rassegna bibliografica

2008

Il law merchant nella storiografia giuridica del Novecento: una rassegna bibliografica La vivacità del dibattito storiografico novecentesco sulla questione dell'esistenza o meno, nel medioevo e nell'età moderna, di un diritto proprio della classe mercantile, transnazionale e per lo più consuetudinario, legittima l'inserimento del tema della lex mercatoria tra i "classici" degli studi storico-giuridici 1 . Premesso che buona parte della letteratura qui presa in considerazione si riferisce principalmente alla storia del law merchant (o lex mercatoria) 2 dalla prospettiva dell'Inghilterra, è possibile individuare 1 1 In particolare per l'età moderna si veda: F.M. Burdick, What is the Law Merchant?, in "Columbia Law M. Fortunati, La lex mercatoria nella tradizione e nella recente ricostruzione storico giuridica, in "Sociologia del diritto", 2/3 (2005), pp. 29-41; N.H.D. Foster, Foundation Myth as Legal Formant: The Medieval Law Merchant and the New Lex Mercatoria, in http://www.forhistiur.de/zitat/0503foster.htm; From Lex Mercatoria to Commercial Law, ed. by V. Piergiovanni, Berlin, 2005.

Proprietà collettive e usi civici nella prospettiva storico-giuridica del Novecento. In appendice il discorso di Carlo Calisse - Senato del Regno, 18 maggio 1927, in Historia et ius. Rivista di storia giuridica dell’età medievale e moderna, 7 (2015)

rivista di storia giuridica dell'età medievale e moderna www.historiaetius.eu -7/2015 -paper 10 4 Sulla vita e le opere si veda da ultimo A. Federico, F. Macario, Pugliatti Salvatore, in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), diretto da I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M.N. Miletti, Bologna 2013, II, pp. 1633-1637. In particolare si veda anche V. Scalisi, I professori del genere civilistico istituzionale a Messina, in Id., Fonti, teoria, metodo: alla ricerca della regola giuridica nell'epoca della postmodernità, Milano 2012, pp. 139-184. 5 Sulla vita e le opere si veda P. Grossi, Finzi Enrico, in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), cit., I, pp. 870-873. L'A. sottolinea come il Finzi, già nel suo contributo del 1923 su Le moderne trasformazioni del diritto di proprietà, apparso in Archivio Giuridico, estraeva la proprietà "da quel cielo di stelle fisse dove il giusnaturalismo e le carte dei diritti l'avevano proiettata, e la immergeva nella storia quotidiana dove il soggetto proprietario incrociava l'esistenza con quella dell'altro, degli altri, e dove si facevano i conti con le cose, con la loro natura strutturale, con la loro funzione economica". Si veda anche P. Grossi, Nobiltà del diritto. Profili di giuristi, Milano 2008, p. 357; l'A. inoltre sottolinea l'esigenza avvertita dal Finzi di collocare l'istituto della proprietà nella storia, di studiare le sue caratteristiche strutturali da un punto di vista che muove dal basso verso l'alto e non viceversa: cfr. Id., Enrico Finzi: un innovatore solitario, in E. Finzi, L'officina delle cose. Scritti minori, Milano 2013, pp. XXXII ss.: "Non lo disturba affatto -lui, appartenente a una cospicua famiglia ebraica mantovana -il diritto di proprietà individuale: lo disturba come lo si era mummificato e immobilizzato sino ad allora, nella statica rarefatta di uno stato primordiale di natura […] dove galleggiavano figure di soggetti proprietarii più simili a delle statue artefatte che a dei personaggi concreti immersi nella loro esistenza quotidiana e chiamati a popolare strade, case, fondachi, mercati, boschi e terre coltivate". 6 Sulla vita e le opere si veda da ultimo G.B. Ferri, Vassalli Filippo, in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), cit., II, pp. 2022-2025. L'apporto del civilista romano agli sviluppi degli studi civilistici, dunque, all'esigenza di passare da un approccio dogmatico, così consolidato nella tradizione

Leggi sociali, cultura giuridica ed origini della scienza giuslavoristica in Italia fra Otto e Novecento.

I. Premessa. - II. Legislazione sociale e diritto del lavoro. - III. Diritto comune e nuovo diritto, scienza giuridica e leggi sociali. - III.1. Gli innovatori. - III.2. I fautori delle distinzioni e «lo stuolo dei timidi». - III.3. Falsi iconoclasti: Guido Fusinato e la teoria del rischio professionale. - IV. Tra pubblico e privato: la natura giuridica delle leggi sociali. - IV.1. Una soluzione pubblicistica obbligatoria: dalla responsabilità civile all’assicurazione. - IV.2. L’impossibile superamento delle dicotomie. - IV.3. II dibattito sulla configurazione giuridica delle assicurazioni sociali in Germania. - V. Un ‘nuovo diritto’ senza oggetto: «struttura vera» ed «elementi contingenti e variabili» nel contratto di lavoro. - V.1. La letteratura prima di Barassi. - V.2. Una rigorosa autonomia privatistica: il contributo di Ludovico Barassi. - V.3. Incertezze sistematiche. - VI. Intervento dello Stato e modelli ‘evoluti’ privatistici. - VI. 1. Francesco Carnelutti: dalle leggi speciali al sistema. -VI.2. II versante autoritario della purezza civilistica.

Codice civile e scienza giuridica in Italia nel secondo dopoguerra (1948-1970): alcune prospettive

nel volume Le livre Jubilaire. Centenaire du Dahir formant Code des Obligations et contrats, Faculté des Sciences Economiques et Sociales de Fèz, 2017, pp. 87-108

formant code des obligations et contrats est un fort centenaire. Une longévité due à sa structure flexible mais aussi à une jurisprudence dynamique. Son histoire n'a pas été ecrite à cause de l'absence de l'Histoire du Droit de nos facultés. Le centenaire du DOC est une occasion pour faire cette histoire mais aussi pour réhabiliter l'histoire du Droit et les sciences auxiliaires plus que trente ans après le fameux Plaidoyer du Professeur Azziman.

Casi di eccezione: pratiche politiche, pratiche giudiziarie a Siena al tempo dei Nove. Una nota, in Honos alit artes. Studi in onore per il 70 compleanno di Mario Ascheri, a cura di P. Maffei-G.M.Varanini, Reti Medievali, Firenze University Press, 2014, 4 voll., vol. II, pp. 373-82

Gli avvenimenti di metà aprile dell'anno 1315, «delitti, malefici ed eccessi» provocati dalle solite scaramucce armate fra Tolomei e Salimbeni e i rumores che ne erano derivati con grave turbamento della pace e pericolo per il reggimento di governo, spinsero il podestà Bartolino di Sala a misure eccezionali. Quei disordini e quelle violenze che per più giorni imperversarono in città lasciando una bava di sangue -«fuvi morti e molti feriti omini e donne», racconta il cronista -in un crescendo di sospetti e timori per effetto del coinvolgimento di larghe schiere di sequaces, complices e fauctores delle due domus 1 ; quelle voci insistenti che parlavano insistentemente dell'imminente arrivo del vescovo d'Arezzo, Guido Tarlati, per dar man forte ai Tolomei -«venne novelle chome gli aretini erano venuti a la porta a Santo Vieno» -avevano messo in grande allarme i Nove che si erano rapidamente mobilitati: chiuse le porte della città, suonata la campana ad arme, chiamati al raduno -«chome era ordinato quando si levava el romore» -sotto il palazzo del comune mille uomini per ciascun terzo cittadino con proprio gonfalone inalberato. Si trattava di misure militari ben oliate e più volte sperimentate che costituivano, diciamo, risposte ordinarie ad emergenze ordinarie dall'esito mai scontato: la minaccia questa volta fu scongiurata, «la libertà, il ben comune e regimento del popolo» salvati, ma il rischio di un precipitare istituzionale era stato reale 2 . 375 * Elenco delle abbreviazioni usate: ASS = Archivio di Stato di Siena; Costituto 1309 = Il Costituto del Comune di Siena volgarizzato nel MCCCIX-MCCCX, a cura di M. Salem Elsheikh, Città di Castello (Perugia) 2002; Cronaca di Anonimo = Cronaca senese dall'anno 1202 al 1362 con aggiunte posteriori fino al 1391 di autore anonimo della metà del secolo XIV, in Cronache senesi, a cura di A. Lisini, F. Jacometti, Rerum Italicarum Scriptores, 2 a ed., t. XV, parte VI, Bologna 1931-1939, pp. 41-172; Cronaca di Montauri = Cronaca senese conosciuta sotto il nome di Paolo di Tommaso Montauri, in Cronache senesi cit., pp. 179-252 e 689-835; Cronaca di Agnolo di Tura = Cronaca senese attribuita ad Agnolo di Tura del Grasso detta la cronaca maggiore, in Cronache senesi cit., pp. 255-564. 1 Così nella delibera consiliare datata 4 maggio 1315: ASS, Consiglio Generale, 85 cc. 114v-117v: 116r.