Dal simposio all’osteria letteraria: il ristorante come centro di gravita del logos sympotikos (original) (raw)

2018, COMUNICAZIONEPUNTODOC, n.19, Il ristorante italiano. Memoria, cultura, identità, esperienze

La sociologia analizza con sempre maggiore attenzione le pratiche del mangiare e del bere: il modo in cui i pasti sono preparati, serviti, consumati. A partire dall'osservazione che in tutte le società condividere del cibo è il modo primario d'instaurare e intrattenere dei legami, le abitudini alimentari sono studiate come nodo imprescindibile attraverso il quale una molteplicità di relazioni culturali si condensa e trova espressione. Il significato delle pietanze travalica ampiamente, infatti, la loro funzione di nutrimento e di sostentamento: il tipo di alimenti assunto e quello scartato o interdetto, i luoghi deputati al loro consumo o i tempi e i modi dell'organizzazione dei pranzi costruiscono e circoscrivono appartenenze sociali, religiose, etniche. La parola "compagno", per esempio, indica letteralmente colui che mangia il pane con un altro (Farb, Armelagos, 1980; Warde, Martens, 2000; Hastorf, 2017). La tavola è stata da sempre anche luogo di elezione della riflessione intellettuale: centro di gravità del logos sympotikos dei dipnosofisti, i dotti a banchetto che, secondo la definizione classica di Ateneo di Naucrati, associano deipnon, il pasto, con sophia, il sapere.