L’Immacolata Concezione: l’invenzione di un’immagine, G. Sertoli, C. Vaglio Marengo, C. Lombardi, et al. (eds.), Miscellanea in onore di Franco Marenco, Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2009, pp. 1087-1100. (original) (raw)

L'8 dicembre 1854, nella Basilica Vaticana, Pio IX proclamò il dogma dell'Immacolata Concezione. La bolla Ineffabilis Deus stabilì in modo definitivo la natura incorrotta di Maria, madre di Dio e Vergine nata senza peccato 1 . Se nel XIX secolo la risoluzione papale appariva agli occhi dei fedeli un atto dovuto, occorre, tuttavia, rammentare che la Chiesa romana era giunta a questa conclusione in seguito a lunghe e complesse polemiche dottrinali. La natura di Maria era stata in passato oggetto di un'accesa disputa teologica: il confronto era tra quanti consideravano la Madonna alla stregua degli altri santi e quanti, al contrario, ne rivendicavano il primato su tutti gli uomini, santi compresi. Tuttavia, se da un punto di vista teologico la bolla di Pio IX non incontrò alcuna resistenza, legittimando di fatto una devozione già radicata, quando si trattò di decidere quale raffigurazione dare al dogma mariano nel mondo cattolico montarono le polemiche. Per comprendere le ragioni della disputa iconografica occorre ricordare che nel corso del tempo, in assenza di una norma univoca, l'immagine della Vergine era stata interpretata in modo discordante 2 .

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