Introduzione. Gli spazi dei migranti (original) (raw)

Abaco degli spazi urbani dell’immigrazione

Lo scopo di questo lavoro è di contribuire al dibattito sulle politiche urbane che si occupano di promuovere l'inclusione sociale degli immigrati nelle realtà urbane italiane ). In particolare si vuole analizzare il concetto di spazializzazione sotteso alle politiche urbane che affrontano la questione dell'immigrazione. Che ruolo gioca lo spazio urbano nei processi di inclusione degli immigrati? Quali spazi sono rilevanti per la costruzione di una città etnicamente diversa e condivisa? Quali politiche urbane agiscono su questi spazi?

Gli spazi urbani dell'immigrazione in Italia Marginalità e nuove frontiere

Marginalità e nuove frontiere RIASSUNTO: Gli spazi urbani dell'immigrazione in Italia. Marginalità e nuove frontiere Il contributo rivolge l'attenzione alle trasformazioni che hanno interessato il fenomeno urbano e alle modalità e agli strumenti necessari per comprendere questi cambiamenti. L'esemplificazione scelta si riferisce al fenomeno migratorio nelle città italiane e alle possibili tematiche, ai campi di azione su cui esercitare i diversi metodi di indagine. Le trasformazioni del paesaggio imposte dalla presenza dei migranti diventano pertanto efficaci cartine al tornasole per leggere i cambiamenti che interessano le città negli ultimi tre decenni.

La spazialità dei migranti forzati a Torino: la dimensione socio-psicologica

Il paper analizza le pratiche spaziali dei migranti forzati ed in particolare dei richiedenti asilo nella fase di accoglienza in progetti, in attesa della audizione con la Commissione che deve stabilire il diritto a ricevere lo status di rifugiato. Attraverso l'osservazione partecipante e interviste ad operatori nel contesto torinese, vengono messe in luce le traiettorie che portano ad una progressiva esplorazione dello spazio, sia pure in condizioni che limitano l'autonomia personale dei migranti.

La dimensione del viaggio e la collocazione del migrante

La dimensione del viaggio e la collocazione del migrante, 2019

In queste pagine si è voluto analizzare un tema dalle mille sfaccettature, un fenomeno più che complesso, e che per questo motivo difficile da inquadrare in un’unica prospettiva. Si è cercato, nei limiti del possibile, di fornire una lettura degli elementi più importanti del viaggio, descrivendo la sua dimensione e le sue pratiche e attingendo informazioni da alcuni testi di diversi autori che hanno permesso di arricchire il contenuto di questo lavoro. Si è voluto analizzare il concetto di viaggio sotto una prospettiva migratoria cercando di evidenziare le differenze tra i gruppi stessi di migranti. Inoltre, si è messo a confronto i migranti in un certo qual modo accettati socialmente, e migranti vittime di pregiudizi e tipizzazioni. Non ci si è voluti concentrare soltanto sulla migrazione di popoli proveniente dall’Africa, a cui siamo soliti fare riferimento, ma si è dato spazio in particolar modo ai migranti provenienti da paesi dell’America Latina e in generale quelli socialmente accettati. Prima di introdurre queste comparazioni, si è dato un significato al concetto di viaggio, termine molto utilizzato sia in passato ma soprattutto nell’età moderna e contemporanea. Essendo che “Il viaggio è un droga che da assuefazione” (Tusini, 2015, pag. 94), ci si è chiesto cosa spingesse le società contemporanee a lasciarsi coinvolgere da questa “esperienza” e a dare delle spiegazioni in riferimento ai diversi status delle persone. Si è inquadrati quelli che nel passato sono stati i motivi degli spostamenti dei popoli confrontandoli con quelli attuali e si è descritto poi quelle che sono le fasi che si mettono in moto prima e dopo un viaggio facendo notare come non tutti fanno sempre ritorno al proprio punto di partenza. Si è messo a fuoco la relazione che intercorre tra gli stranieri e le culture ospitanti, evidenziando come la dimensione dell’accoglienza e della tolleranza mutano da persona in persona. Inoltre, grazie ai concetti di allocronia e negazione della coevità introdotti da Fabian, si è voluto spiegare il posizionamento dei migranti rispetto a due concetti: la distanza spaziale e quella temporale. Il motivo della scelta del tema del viaggio, si riconnette a una personale passione per questa esperienza che, nel corso del tempo, mi ha fatto crescere e imparare tanto. Ma soprattutto mi ha fatto aprire gli occhi sulle diversità facendomi comprendere come queste possano solamente arricchire la propria persona. Infondo, viaggiare “è un’esperienza variegata, polisemica, colorata nelle emozioni, fioriera di innovazioni come di tradizione, profondamente personale e mai assolutamente individuale” (Iannone, Rossi, Salani, 2005, pag. 110) e che riesce a mettere alla prova se stessi e gli altri.

Underground Europe. Lungo le rotte migranti (Introduzione)

UndergroundEurope. Lungo le rotte migranti, 2020

È possibile raccontare le attuali rotte migranti dentro, intorno e contro i confini europei attraverso la lente storica della Underground railroad, l’esperienza essenzialmente black di fuga e sottrazione dalle catene della schiavitù e dal regime delle piantagioni degli Stati uniti del sud prima della guerra civile? Forse sì, a patto di riconoscere in due vicende temporalmente lontane e sotto molti aspetti incomparabili una comune matrice: la tensione verso un luogo percepito come libero e la creazione di rotte e spazi alternativi che in questo libro continuano a essere indicati come "Europe". In un viaggio etnografico attraverso una serie di situazioni di confine, di luoghi provvisori e di spazi riappropriati (a Calais, Ventimiglia, Ceuta e Melilla, Pozzallo, Atene, Patrasso) si finisce così per imbattersi in altrettante stazioni di un’ipotetica e riaggiornata ferrovia sotterranea, UndergroundEurope, unica possibile via di fuga rispetto alla geografia claustrofobica e razzializzata dell’Europa di oggi.

Introduzione (con Michele Colucci), in Michele Colucci e Stefano Gallo (a cura di), Fare spazio. Rapporto 2016 sulle migrazioni interne in Italia, Donzelli, Roma 2016

Gli studi sulle migrazioni in Italia costituiscono ormai un insieme estremamente variegato di esperienze, stratificazioni, percorsi che risultano difficili da seguire in modo organico anche per gli «addetti ai lavori», cioè per coloro che per motivi professionali hanno la costante necessità di analizzarli e consultarli. Ciò che stupisce maggiormente è -rispetto solo a pochi anni fa -la molteplicità degli approcci disciplinari adottati e il coinvolgimento di settori sempre più numerosi delle scienze sociali, anzi anche delle «scienze dure». In un recente convegno internazionale organizzato da Istat e Eurostat oltre a demografi, sociologi, storici, geografi si sono ad esempio trovati a discutere del tema della misurazione dei flussi migratori ingegneri, informatici e altri studiosi con un background non riconducibile soltanto alle scienze sociali 1 .

aree interne ed aree protette; il ruolo attivo dei migranti

mosaico, 2018

In Campania, among the municipalities indicated by the Regions within the “SNAI”, ten also insist in protected areas perimeter and host a SPRAR: it is evident that an integrated approach against the fragmentation and the weakening of territories, also due to the loss od the residents’ active protection, has to take into account the demographic regenerative actractiveness and the social inclusion. This contribution aims to investigate how the interpolation beteen protected and “inner” areas, and active participation of the foreign residents, can contribute to the territorial development. More than an inferencial analysis about the possible positive outcomes, because of a lack of a consistent corpus of data, the cases will be usefull to show how the migrants are already, or can become, a foundamental dowel for the dynamization of those places and the improvement of the rights of citizenship.

Migrazioni e territorio. Lo spazio con/diviso

Patron Editore, Bologna, 2020

affinché i cittadini di domani siano in grado di gestire la crescente complessità della società, sempre più multiculturale, è necessario che riflettano oggi sulle caratteristiche territoriali del fenomeno migratorio, con un’apertura mentale che permetta il passaggio concettuale da un approccio di rifiuto e di esclusione, passando attraverso la tolleranza e l’accoglienza, per giungere ad una reale condivisione comunitaria dello spazio e dei valori culturali

Immigrazione e territorio. Lo spazio con/diviso

Pàtron Editore, 2012

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