Yap - Housing the Poor in Asia's Globalized Cities [2010] (original) (raw)

In praise of folly. In Corviale Accomplished. Function and Disfunction of Social Housing, edited by Anna Del Monaco, Casa Editrice La Sapienza 2009

le dimensioni e la rigidità dell'impianto dell'unità di abitazione di Corviale, distesa senza mediazioni sul suo bel crinale collinare, ancora oggi fanno correre l'immaginazione di un giovane architetto alle proposte lecorbuseriane -all'unité d'abitation, naturalmente, o ai progetti per l'immeuble villas, ai grandi grattacieli del Plan Voisin, al Piano d'Algeri -mentre il suo pensiero forse si dirigerebbe più studiosamente verso le utopiche proposte ottocentesche dei grandi complessi comunitari basati sulla visione di una nuova società rigidamente retta dalla virtù o dall'amore, dalla solidarietà umana o di classe tra i cittadini di un mondo certamente migliore. Nei fatti, a tutti noi, da tempo, l'unità d'abitazione di Corviale sembra l'estremo, critico frutto di una stagione -durata da metà degli anni sessanta a tutti gli anni settanta -caratterizzata da un grande impegno nel disegno di quella che avrebbe dovuto essere la nuova città italiana democratica, più ricca, più impegnata politicamente, più moderna, ma non meno solidale, almeno nei suoi dichiarati principi, della città neo-realista dell'immediato dopoguerrapiena d'affanni, povera e poetica. Un impegno che certamente traeva forza dalla sensazione di poter partecipare qui, da noi, finalmente! alla realizzazione di una città fondata sui principi più strutturanti e rivoluzionari del Movimento Moderno -quelli lecorbuseriani, appunto -e sull'illusione vaga, ma pur sempre viva, di poter immettere nella città, per mezzo della nuova dimensione architettonica dei nostri progetti, gli elementi di base di una trasformazione sociale di cui la politica progressista di quei tempi si faceva portatrice come erede di tutti i movimenti e di tutte le concezioni rivoluzionarie e utopiche che precedettero, stimolarono e accompagnarono per un buon tratto la fioritura della modernità. in realtà coloro che hanno partecipato a quella stagione come progettisti di qualcuno dei grandi "pezzi" di città che la legge n. 167 del 1962 permise di disegnare unitariamente -com'è capitato a meben sanno che sin dal primo momento l'obiettivo di sperimentare la grande dimensione del disegno urbano come strumento di controllo formale, morfologico della crescita urbana -a quei tempi, ma In praIse of folly

L'analisi di Scenario. Verso un cambiamento nel paradigma del consumo di suolo

Tema Journal of Land Use Mobility and Environment, 2012

Urban sprawl processes characterize the landscape of the areas surrounding cities. These landscapes show different features according to the geographical area that cities belong to, though some common factors can be identified: land consumption, indifference to the peculiarities of the context, homogeneity of activities and building typologies, mobility needs exasperatedly delegated to private cars. Tema is the journal of the Land use, Mobility and Environment Laboratory of the Department of Urban and Regional Planning of the University Federico II of Naples. The journal offers papers with a unified approach to planning and mobility. TeMA Journal has also received theSparc Europe Seal of Open Access Journals released by Scholarly Publishing and Academic Resources Coalition SPARC Europe) and the Directory of Open Access Journals DOAJ) Vol.5 n.

Saggi e Punti DI Vista/ Essays and Viewpoint

La dimensione della conoscenza nell'intervento sul costruito. L'evoluzione dei modelli di analisi prestazionale tra teorie e prassi Abstract. L'articolo affronta il tema del trasferimento dell'approccio esigenzialeprestazionale dalla progettazione del nuovo all'analisi del costruito, come riferimento metodologico per l'osservazione e l'interpretazione di sistemi edilizi esistenti; confrontando le condizioni applicative sugli edifici dismessi, rispetto a quelle sugli edifici in uso. Si ricostruisce, quindi, il percorso evolutivo a scala internazionale delle metodologie di post occupancy evaluation, operando poi un confronto con lo scenario nazionale. In conclusione, si apre una riflessione sui limiti delle metodologie di analisi prestazionale rispetto a obiettivi di conoscenza appropriata in presenza di edifici con caratteristiche particolari, nonché su possibili linee di ricerca da esplorare per superarli.

Case - Città - Paesaggio. Progetti di spazi domestici e luoghi collettivi

Abitare il nuovo/abitare di nuovo ai tempi della crisi. 2° Edizione di “Abitare il Futuro”. Atti delle giornate internazionali di studio, Clean, Napoli, 2012

Tu i diri sono riserva : nessuna parte può essere riprodo a (compresi fotocopie e microfilms) senza il permesso scri o della Casa Editrice p.35 Riconquistare lo spazio pubblico giocando. L'esperienza del Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni nel quartiere di San Donato a Sassari Regain the public space playing. The experience of the Liberation Front of Pizzinni Pizzoni in San Donato district in Sassari S a r a B a s s o p.46 Il regolamento edilizio come opportunità per ridisegnare gli spazi dell'abitare quotidiano The building regulation as an opportunity to redesign inhabiting spaces Chiara Belingardi p.57 Città Bene Comune e Diritto alla Città City as Common Good and Right to the City G i l d a B e r r u t i p.68 Tracce di spazi pubblici e ricerca empirica Traces of public spaces and empirical research Francesca Bruni, Francesco Viola p.78 Architettura e paesaggio agricolo nella città in estensione: una nuova cultura dell'abitare tra manutenzione del territorio e identità dei luoghi Architecture and agricultural landscape in the urban expansion: a new inhabiting culture between territory maintenance and places identity

RIPENSARE IL MARGINE: AMBIENTE COSTRUITO E RESILIENZA NELLA CITTA' INFORMALE

2018

L'articolo presenta l'esperienza di ricerca progettuale per la riqualificazione della favela Serrinha di Florianópolis, condotta nell'ambito di un accordo di collaborazione internazionale tra l'Università degli Studi di Firenze e l'Universidade Federal de Santa Catarina in Brasile. L'obiettivo di questo lavoro è quello di evidenziare come sia possibile avviare un processo virtuoso di rigenerazione della città informale finalizzato all'incremento della resilienza e alla riduzione dell'impatto ambientale delle soluzioni adottate, con particolare attenzione alla sostenibilità sociale ed economica degli interventi proposti e basato sulla definizione di soluzioni tecnologiche per una riqualificazione sostenibile, promuovendo il coinvolgimento degli abitanti e degli attori locali.

Ripensare strategie e soluzioni tecniche per la riqualificazione del costruito: i quartieri INA-CASA a Catania. Rethinking strategies and technical solutions for the building refurbishment: the INA-CASA districts in Catania

Antonella Guida e Antonello Pagliuca (A cura di) "Colloqui.AT.e 2016. MATER(i)A. Materials, Architecture, Technology, Energy/Environment, Reuse (Interdisciplinary), Adaptability" ISBN 978-88-492-3312-4, 2016

All'inizio degli anni cinquanta l'Italia, devastata dal secondo conflitto mondiale, con i piani Fanfani e Tupini (1949) attua un imponente programma di edilizia residenziale pubblica che oltre a dare risposta ad un'emergenza sociale (disoccupazione, domanda di alloggi, etc.), in maniera implicita, rilancia anche la professione di architetto. I nuovi quartieri, in cui edifici e spazi aperti sono pensati in stretta relazione, oggi definiscono sia il tessuto urbano della città sia le periferie, queste ultime molto spesso caratterizzate da degrado urbano e sociale. La ricerca intende indagare l'esperienza dell'Ina-Casa a Catania, ponendosi due obiettivi: censire questi insediamenti, analizzandone gli aspetti architettonici, distributivo-funzionali, tecnico-costruttivi e le prestazioni in essere del sistema edilizio, e definire linee-guida per una riqualificazione degli edifici attenta all'istanza di sostenibilità sociale, economica e ambientale della società attuale. Il contributo, che costituisce un primo rapporto della ricerca in corso, documenta secondo differenti livelli di descrizione un insediamento realizzato a Catania, di cui andrebbe compreso il valore patrimoniale e di risorsa per la rigenerazione della città.

Death and Resurrection. Questions of Disproportions, in Corviale Accomplished. Function and disfunction of social housing, Casa Editrice La Sapienza, 2009

Questioni di "Sproporzione" Ripercorrendo la storia del disegno urbano della città di Roma e soffermando l'attenzione sulle rappresentazioni della città eterna che la letteratura tramanda, cercando di individuare la figura 1 di Roma, rileggendo quindi la Roma imperiale, Mediovale, quella di Sisto V, la Roma Barocca, quella ottocentesca, del primo dopoguerra e della cosiddetta ricostruzione del secondo dopoguerra -il piano iNA Casa, la legge Fanfani per intenderci, la successione di progetti infrastrutturali -il viadotto di Corso Francia, l'olimpica, il sistema dell'incompiuto Asse Attrezzato-g.R.A, le tangenziali, e poi, ancora, la Roma del primo PEEP, quella di Corviale, emerge un grande tema che incrocia gli scenari storici: la dimensione di Roma come compresenza giustapposta di eventi spaziali e individui urbani sproporzionati tra loro. A partire dalla Forma Urbis, dalle piante dei Fori e delle grandi Terme, dalle incisioni che rappresentano il paesaggio urbano segnato dai punti nodali progettati da Sisto V -gli obelischi -intercettati dagli assi processionali su cui si è costruita Roma Barocca, e ancora, proseguendo le sequenze storiche della pianificazione urbana, e passando per i piani che hanno disegnato gli sventramenti di Corso Vittorio e di Via della Conciliazione, Roma, pur conservando lo Status di Capitale, cambia i vessilli degli imperi, dei regni, di stati. Essa, tuttavia, nel complesso gioco di manipolazioni effettuate sugli strati della sua materia storica e dei diversi progetti urbani, che l'hanno resa una città cubista 2 , come l'ha più volte definita lucio Barbera, ha sancito l'affermazione del suo carattere urbano invariante, quello della convivenza della scala Monumentale e della scala più minuta, umana, modulata e orchestrata in una bizzarra e singolare opera polifonica. Questo carattere si esprime attraverso articolazione ritmica dei suoi attori urbani e dalla dinamicità degli assi di Sisto V. Quel sistema di assi,