Canoni assenti/Absent Canons: A Comparative Conference on Contemporary Italian Poetry (original) (raw)
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«Litterati poete» e «poete volgari»: tradizione poetica e canone in Vita nuova XXV
Natura Società Letteratura. Atti del XXII Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018), 2020
L’opera di Dante può essere ripensata nel quadro di un nuovo e più ampio modo di intendere l’idea di “umanesimo”. In questa luce è interessante ritornare sul capitolo XXV della Vita nuova; dove Dante, prendendo le mosse da un problema di natura retorica (l’ipostatizzazione di Amore in letteratura e la sua giustificazione), sviluppa una digressione dottrinale, per poi indagare fondamentali questioni di poetica. Nel confrontare i «litterati poete» della tradizione classica con i «poete volgari» del suo tempo, egli conclude che tra questi e quelli non vi è differenza in termini di dignità artistica e di «licenzia» nell’uso delle figure retoriche. E cita, a supporto della propria tesi, gli esempi autorevoli di Virgilio, Lucano, Orazio, Omero e Ovidio. Con questi autori – che resteranno idealmente suoi compagni di viaggio fino alla Commedia, che li vedrà riuniti nella «bella scola» (Inf. IV, 94) – Dante costituisce quello che è un primo “canone” classico all’altezza della Vita nuova. La pagina vitanovistica, dunque, offre un interessante saggio del primo “umanesimo” di Dante, a metà strada tra una ricezione ancora “medievale” e un più “moderno” rapporto con gli auctores.
'Ridefinire il canone: i dialettali e le antologie poetiche del Novecento'
The Italianist, 24 (2004), 77-106, 2004
'Redefining the Canon: Dialect Poets and the Anthologies of Poetry in the Twentieth Century' The article aims at verify when and how dialect poets have been accepted in the canon of Twentieth-century Italian poetry. It is based on a diachronic analysis of thirteen of the most representative anthologies of Twentieth-century Italian poetry, published between 1953 (Anceschi, first acceptance of dialect poets) and 2001. Anthologies are studied here as a genre of metaliterary rewriting, a field of dialectic tensions between the reproduction of pre-existing values and the subversion of the received order. Poetic anthologies testify and at the same time contribute to establish the literary taste of a given age. By verifying the criteria determining the inclusion and exclusion of poets in the anthologies, this analysis addresses the issue of classicization of authors and text. The article focuses on national anthologies of Italian poetry, and not on dialect-only florilegia since the former aim at providing a complete and reliable picture of the century’s poetic expression, they provide more elements of reflection on the dynamics at work in the process of canon formation and settlement. The analysis proves that, in the second half of the Twentieth century, the conception of Italian literature as a monolingual monolith (De Sanctis) has eventually been dismissed even in a linguistically conservative genre such as poetry. The traditional Tuscany-centred axis has been enriched by a new attention to geographic variables, and regional traditions have been recognised as integral part of the national literary history. As a result, the definition of Italian literature is not limited anymore to ‘literature written in the Italian language’, but it tends to accept within its borders the rich ‘internal multilingualism’ represented by literatures written in dialect. This process, neither easy nor straight-line, is still obstructed by prejudices related to the notion of linguistic prestige (often negated to dialect), but on the whole it seems to have passed the point of no return.
Marchetti, Giorgio e Guido Cornia. (2023). Indagine sulla poesia (e sui poeti)
Indagine sulla poesia (e sui poeti) 2023, 2023
Vengono qui presentati i risultati di un'indagine sulla poesia che abbiamo condotto tramite questionario on-line durante i mesi di Marzo e Aprile del 2023. L'indagine, che ha preso lo spunto da quanto emerse da un'indagine che la rivista L'Area di Broca condusse e pubblicò nel 2017-2018, ha messo in evidenza i seguenti aspetti: (i) per una forte maggioranza degli intervistati (il 93,9%), la poesia ha una funzione (la percentuale sostanzialmente non cambia per i due sotto-campioni dei poeti e dei non-poeti); (ii) la canzone d’autore viene considerata poesia dal 71,4% degli intervistati (la percentuale sostanzialmente non cambia per due i sotto-campioni dei poeti e dei non-poeti); (iii) secondo il 65,3% degli intervistati, i social media hanno un effetto complessivamente positivo sulla poesia (per motivi comprensibilmente diversi tra i due sotto-campioni dei poeti e dei non-poeti); (iv) tra i poeti preferiti dagli intervistati, una parte considerevole (il 45,2%) è non-italiana; (v) il diverso peso che alcuni poeti (Leopardi, Montale, Ungaretti, Neruda, Quasimodo, Caproni, Dante, Pascoli) hanno per chi ha meno di 56 anni rispetto a chi ha 56 anni o più, indica un preciso cambiamento generazionale dei gusti, specialmente nel sotto-campione dei poeti.
ANCORA SULLA PRESENZA DEI CLASSICI NELLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA
[riproposizione, riveduta e aggiornata, del saggio uscito nel 2002], nel volume collettivo L’Italia letteraria e l’Europa, III, Tra Ottocento e Duemila, Atti del Convegno di Aosta (13-14 ottobre 2005), a cura di Nino Borsellino e Bruno Germano, Roma, Salerno Editrice, 2007, pp. 181-246.