CULTURA E SVILUPPO PER LA CRESCITA DELLE COMUNITÀ (original) (raw)
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IL BENE CULTURALE: IN VISTA DEL CHEK- UP DI UN CONCETTO
sta in "Inchiesta", rivista trimestrale, anno XXXXIV, n. 184, aprile - giugno 2014, edizioni Dedalo, pp. 24 - 31, 2014
Vengono affrontati i temi della nozione di bene culturale materiale vigente nelll'ordinamento italiano e delle problematicità della sua applicazione ai beni culturali immateriali, ai beni nativamente digitali e alle collezioni di pubblica lettura
LA CULTURA COME RISORSA E LE RISORSE DELLA CULTURA
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IL VALORE DELLA MEDIAZIONE CULTURALE
Annuncio del vangelo che significa annuncio di una Buona novella, che si realizza nel tempo e nella storia, denunciando le ingiustizie e i soprusi dei ricchi e prepotenti, favorendo un cammino di liberazione che è, soprattutto, interiore. Su questo punto ci sembra importante soffermarci. Infatti, troppo spesso si tende ad identificare l’azione della Chiesa nelle regioni povere del mondo, con l’intervento sociale, facendo esaurire con esso il suo contributo, identificando in questo modo azione sociale ed evangelizzazione. A questo processo di riduzionismo sociale dello sforzo di evangelizzazione nelle aree povere del mondo, hanno contribuito spesso e volentieri gli stessi missionari. Quante volte abbiamo assistito a filmati, nei quali venivano mostrati i volti poveri di bambini o donne tristi e malnutrite, con l’obiettivo di raccogliere un po’ di soldi per sostenere i progetti sociali allestiti nei paesi poveri. E’ chiaro che non stiamo mettendo in discussione la bontà di questi progetti e la buona fede dei missionari. Il problema ci sembra che sia altrove, e cioè sulla progressiva identificazione tra evangelizzazione e impegno sociale della Chiesa, come se questa non avesse nient’altro da offrire, o come se la possibilità del Vangelo in mezzo a situazioni di povertà non potesse produrre altro che progetti sociali, finalizzati a risolvere o perlomeno a migliorare nell’immediato, le condizioni d’indigenza delle persone. Il Vangelo è un annuncio di liberazione prima di tutto dal peccato, dal male che corrode l’uomo sfigurandone l’immagine di Dio.
CULTURA E PATRIMONIO CULTURALE DELLO SPAZIO
EdA Esempi di Architettura | Special Issue, 2019
The Humanities and social disciplines are constantly animated by epistemological and methodological pluralism and differ in criteria, targets and methods of research. These disciplines are born in the world of ancient Greece. However, it is interesting to observe how, in the historical development of knowledge, the Humanities have worked on the resolution of problems related to knowledge, to guidelines of research and to definition of methodologies for qualitative and quantitative evaluation. Certainly the Italian Renaissance has marked a very important phase because in this epoch the human sciences were considered fundamental and of support to the development of the science still in empirical phase. Even all the scientific evolutions that we can record in the different historical eras have availing themselves of the contribution of the humanities. The scientist has always been a great humanist. After decades of disciplinary perimeters, we finally go back to thinking about the dialogue between Science and Humanities. This paper aims to open a new research perspective that finds interesting feedback in the world of astronomy and then beyond the Earth, where science, philosophy, history, art, theology help to trace new paths of study and pursuing new, important knowledge for the future of humanity. Keywords: Cultural heritage, Space, Culture, Lifelong education, Humanity.
IL PATRIMONIO CULTURALE NELLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA PER UN'AZIONE DI SOSTEGNO E CRESCITA DEL TERRITORIO, 2020
La “società della conoscenza”, così come auspicata dopo il trattato di Maastricht, si basa su una profonda valorizzazione dell’educazione della persona, del cittadino e del lavoratore, che coinvolge l’aspetto etico-culturale del saper conoscere, quello relazionale-sociale del saper essere e vivere insieme e quello operativo-economico del saper fare. Con tale finalità l’istruzione viene oggi pensata e praticata come bene comune e diviene oggetto di preoccupazione e cura del sistema scolastico, ma anche dei molteplici soggetti territoriali, produttivi e culturali, tramite azioni condivise e sinergiche. In base al contesto di riferimento la scuola dell’autonomia, sempre più aperta all’esterno e impegnata a superare dall’autoreferenzialità, valida la propria proposta educativa basata sulla acquisizione di competenze per la vita. Le molteplici necessità che affiorano nella scuola, come le problematiche legate alla inclusione o il bisogno di ripensare i modelli didattico-pedagogici “tradizionali” in attuazione del PNSD, la ridefinizione del rapporto docente-discente fondato sul metodo conoscitivo e dell’apprendimento collaborativo e significativo piuttosto che sulle nozioni-informazioni o le opportunità di costruire Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento operando in rete, possono servirsi di uno strumento eccezionalmente adatto a favorire le nuove metodologie didattiche: il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aiutando gli studenti ad ottenere la percezione del passato, del presente e del futuro, esso risulta capace di motivarli, di portarli a conoscere e a riflettere sui problemi del proprio territorio, ad interagire con gli esperti che vi operano, ad essere parte attiva nella conservazione della memoria e della rivitalizzazione del tessuto sociale e urbano, a diventare protagonisti della tutela e della valorizzazione. Permette inoltre di superare i tradizionali confini delle discipline scolastiche e di utilizzare metodologie partecipative come la ricerca-azione o il project work. Porta alla adozione di un modello di sviluppo umano fondato sulla sostenibilità nel rapporto uomo-natura, sulla cittadinanza attiva e responsabile, sulla memoria della storia come fondamento del futuro, sulla conoscenza e sul rispetto delle diverse identità culturali. Questo lavoro volge a dimostrare tale assunto e come i beni culturali possano costituire elementi intorno ai quali ricostruire il senso di identità di una popolazione; nel caso particolare si riporta l’esperienza della città dell’Aquila, sconvolta dal sisma del 2009 e, a dieci anni di distanza, riflettere su come in un luogo devastato, nel momento di più profonda crisi e incertezza in cui erano andati perduti tutti i riferimenti sociali e civici, la scuola abbia rappresentato forse il primo e l’unico punto fermo per i ragazzi e per il territorio intero.
PRASSI E CULTURA DEL REATO COLPOSO
2019
La dialettica tra personalità della responsabilità penale e prevenzione generale di Massimo Donini SOMMARIO: 1. Il problema culturale della colpa.-2. La normativizzazione della colpa tra ragioni di garanzia e finalità politiche.-3. L'ingresso della prevenzione generale nella struttura della colpa.-4. Colpa e pericolo. Differenze. La colpa come elemento soggettivo.-5. Il fatto proprio della colpa tra punto di vista ex ante ed ex post.-6. L'homo eiusdem, più che l'agente-modello, come alternativa alla culpa in re ipsa.-7. Illecito e colpevolezza tra processo accusatorio e inquisitorio.-8. La violazione delle cautele come indizio della colpa-elemento soggettivo.-9. La precedenza del fatto proprio.-10. Fatto proprio e colpe collettive. Il processo per il terremoto dell'Aquila e l'art. 113 c.p.-11. Il ruolo della prevedibilità, tra colpa ordinaria e colpa in contesto illecito.-12. La colpa come elemento soggettivo, oltre i casi di colpa cosciente.-13. La causalità della colpa come parametro di imputazione oggettivo-normativa.-14. Verso la colpevolezza colposa. Tipologie soggettive di confine.-15. Per una definizione della colpa come illecito (*) Il testo riproduce la trascrizione, solo corretta per la veste scritta e con un paio di integrazioni concettuali, oltre che con l'aggiunta di un apparato di note essenziali, della lezione svolta a Roma, al Corso organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura, su Il sistema della protezione civile: profili organizzativi, poteri ed ipotesi di responsabilità penale degli operatori, nei giorni 28-30 maggio 2018. Abstract. Lo scritto evidenzia l'importanza della cultura giuridica del reato colposo per una sua maggiore umanizzazione quale componente soggettiva conforme al principio di personalità della responsabilità penale. L'obiettivo culturale è perseguito attraverso una rigorosa analisi tecnica e giurisprudenziale, anche casistica, che mostra come negli ultimi lustri l'estrema normativizzazione e oggettivizzazione della colpa quale mera inosservanza di cautele, che ha condotto a forme di culpa in re ipsa e di responsabilità oggettiva occulta, sia stata progressivamente affiancata da una giurisprudenza, anche della IV sezione della Suprema Corte, che ha valorizzato sempre di più, in dialogo con la dottrina, momenti di prevedibilità soggettiva e di colpevolezza (oltre la c.d. misura soggettiva), ma anche di elaborazione di criteri ex post di imputazione normativa dell'evento come fatto proprio. Ciò attua quanto meno un bilanciamento rispetto all'ingresso di preoccupazioni di prevenzione generale che hanno sostenuto il pluridecennale dominio della categoria dell'agente modello quale superuomo cautelare. Un aggiornamento teorico generale e non solo politico-criminale individua i settori più nevralgici dove queste tematiche sono emerse e le soluzioni più corrette.