Storie naturali ovvero quattro storie di corpi nel teatro anatomico di Edoardo Sanguineti pp.717-723 (original) (raw)
per liquidare emozioni in sensate sensazioni, per spremere la coscienza dai pori della pelle, schiacciandola come una pustola (e provocare la paura, stimolando vere bocche a eiaculare pensieri in un liquame di parole, e le parole a farsi carne): (penso a una farsa tragica orgasmatica, a un tragico striptease dell'ideologico: penso, vedi, all'osceno della scena): (grande boudoir di ogni filosofia): ogni teatro è un teatro anatomico: E. Sanguineti, La philosophie dans le théâtre, Fanerografie Chi desidera affrontare uno studio delle figure letterarie di Edoardo Sanguineti poeta, quella di Edoardo Sanguineti traduttore e quella di Edoardo Sanguineti drammaturgo, deve sempre tenere conto di come lo stesso chierico intellettuale abbia sempre trovato la necessità (e, di conseguenza, affermato una propria precisa volontà) di affrontare il tema del corpo attraverso una propria personalissima pratica di scrittura, differente secondo il genere affrontato. In ambito poetico, fin dai primi versi della sezione 1 della sua raccolta d'esordio Laborintus, Edoardo Sanguineti determina la presenza di un 'io-corpo', immerso nella realtà corporale della PalusPutredinis della scrittura e dell'inconscio, e del suo archetipo liquido Ellie, la lividissima mater immagine mistica ed erotica della donna: