Le lingue caucasiche dell' Azerbaigian (original) (raw)

Le lingue dei Sardi

La presente ricerca è stata affidata ai Dipartimenti universitari su citati dal presidente della Regione Sardegna, dall'Assessorato alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, come parte dell'attività della "Commissione tecnicascientifica sullo stato delle lingue della Sardegna". La Commissione ha approvato la scheda di intervista utilizzata per la ricerca e le procedure di campionamento.

La lingua e la cultura italiana in Kazakistan

La lingua e la cultura italiana in Kazakistan, 2021

Le relazioni economiche e culturali instauratesi tra Italia e Kazakistan hanno subìto un forte impulso nell'ultimo decennio, favorite dalle collaborazioni fra importanti istituzioni kazake ed enti italiani. Queste relazioni sono state alimentate dal forte interesse per la cultura italiana nelle sue varie sfaccettature. In questo articolo, oltre a cercare di offrire un quadro generale dei rapporti e delle interazioni tra i due Paesi, si cercherà di descrivere la situazione dell'insegnamento dell'italiano in Kazakistan nel periodo 2013-2020. I dati raccolti derivano da un'approfondita ricerca svolta sul campo che ha permesso di individuare piccole e grandi istituzioni che si occupano della diffusione della lingua e della cultura italiana nella giovane repubblica centroasiatica.

L’area linguistica dell’Anatolia Orientale

L'Anatolia Orientale occupa il levante della Repubblica di Turchia ed e delimitata dall'Anatolia Centrale a Ovest, dal Mar Nero a Nord, dall'Iraq Settentrionale e dalla Siria Nord-Orientale a Sud, dal Caucaso a Nord-Est e dall'Iran a Sud -Est. L'Anatolia Orientale e un'area caratterizzata da un ricchissimo e duraturo patrimonio linguistico, etnico e religioso. Non e quindi sorprendente che le varianti linguistiche e dialettali della regione manifestino aspetti condivisi. Immagine 1. I gruppi etno-linguistici dell'area Anatolica.

PURISMO LINGUISTICO EUROPEO CON UNO SGUARDO SUI BALCANI

ABSTRACT How old is the purism and where, when, why it starts? Is it inner social necessity or simply imposed like unexpected climate changes? Maybe the fact that the conqueror writes the history, might be completed with the statement that that the conqueror also write language and language rules. Being a conqueror, means being mighty, means being important and dominate. There is no surprise when neighbors try to imitate the powerful and meaningful dominator. They are also proud to borrow his language, in a complete form, using it as administrative language, or simply to copy the most elegant and distinguishing words from daily talk textures. The other direction of this diffusion may be imposed by conqueror itself, trying to spread as wider as possible, its own symbols, always described as an extension of proper power. In those cases the imposed assimilation may as an reaction have resistant effects, even an exact rebellion. From place to place, in the course of history, this story repeats itself. Very significant description of Peter Burk gives us possibility to take a walk, together with him, through the most important examples of such stories, but also through the landscape decorated with the most important phrases, written in regarding languages, which denote: or social movement, or linguistic society, or an institute in charge, or important author... The other part of the story refers on linguistic situation in ex-Yugoslav countries, very often described by linguistic as an example of "hard linguistic purism", without considering a complex of external factors and forces involved in the case. Usually they try with some theoretic bases and poor knowledge about inner-Yugoslav composition, to write a nice fairy tale that fits with previous theoretic premises. This problem I try to resolve, or better illustrate, discussing with the Chiara Donati's article.

Alfabeti e lingue dell'Italia medioadriatica

Lingue ed alfabeti dell'Italia preromana. Mi occuperò in questo intervento, che rappresenta in parte il frutto del mio lavoro di tesi di laurea specialistica, di tracciare, a grandi linee, l'evoluzione linguistica in quella che viene chiamata "Italia medio-adriatica" dall'epoca delle primissime attestazioni alla piena romanizzazione, dunque in un arco cronologico esteso dal VII sec. a.C. al I sec. a.C. I popoli dell'Italia medio-adriatica testimoniati dalle fonti storiche. Con il termine "Italia medio-Adriatica" si intenderà, in modo convenzionale, la porzione di territorio italiano compresa tra il Piceno a nord, la Sabina ad ovest, il mare Adriatico ad est, la Frentania a sud; il Sannio, adiacente al lembo meridionale di tale comprensorio, verrà tenuto in considerazione in maniera più marginale, perché si osserva una profonda discordanzacome vedremo-tanto nella lingua e nell'alfabeto, quanto nei meccanismi di assimilazione linguistica rispetto a quanto avviene in Abruzzo, Piceno e Sabina. Gli autori antichi, in particolare Strabone (Geografia, libro V) e Livio (libri IX-X), parlano a più riprese dei popoli insediati in queste zone. Gli etnonimi che ci sono trasmessi, però, fanno riferimento ad un periodo relativamente tardo, che è quello in cui, a partire dalle guerre sannitiche, tali popoli erano già entrati in contatto con Roma; è solo a partire dal IV secolo a.C. che Livio menziona le popolazioni dei Marsi, Marrucini, Vestini, Peligni, Frentani. Un periodo, cioè, caratterizzato dalla presenza di diversi nuclei tanto etnici quanto linguistici, che l'archeologia ha rivelato ben distinti per cultura materiale, elementi della lingua, modi e tempi di reazione al contatto con la potenza di Roma. La popolazione di cui invece viene asserita l'esistenza già da un periodo molto antico, è quella dei Sabini, da cui, secondo gli storici romani, derivano tutte le altre per migrazioni successive.

Fonologia turcica su lessico armeno: l'importazione di regole fonologiche come esito del contatto

L. Costamagna, E. Di Domenico, A. Marcaccio, S. Scaglione, B. Turchetta, Mutamento linguistico e biodiversità. Atti del XLI Convegno della Società Italiana di Glottologia (Perugia, 1-3 dicembre 2016), Roma, Il Calamo, 2018

eManuele MiranDa, Nuove prospettive sul lessico greco antico dei colori. eMilio ServiDio, Risposte a domande polari con un focus ristretto. .. lucia taMPoni, I nominativi plurali in-e(i)s,-is della seconda declinazione nelle epigrafi latine di età arcaica: un caso di interferenza osca?. .

La lingua dell' "Istoire de Griseldis"

2017

La questione della lingua dell'Istoire de Griseldis o Livre de l'Istoire de la marquise de Saluce è stata a più riprese affrontata dai vari studiosi -mi riferisco in particolar modo a Barbara Craig 1 e a Mario Roques 2 -che in passato hanno curato le edizioni del testo; le loro osservazioni, più o meno approfondite, hanno messo a fuoco solo alcuni degli aspetti salienti, fatto che giustifica, anche alla luce della recente edizione 3 , un ritorno sulla questione.