Sanzioni antitrust, misure alternative e compliance (original) (raw)

Violazione di norme antitrust e disciplina dei rimedi nella contrattazione "a valle"

Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli - ITALY) , 2009

Il riorientamento privatistico dell’antitrust enforcement continentale alimenta un fecondo dibattito nella dottrina europea ed un continuo confronto con le soluzioni elaborate oltreoceano. In tale contesto, la vicenda stipulatoria dei c.dd. Folgeverträge, volti a dare concreta esecuzione ad una fattispecie antitrust vietata, ed il correlato problema della tutela del contraente “a valle” inducono a riflettere sulla portata applicativa dell’art. 33, comma 2, l. n. 287 del 1990. La legislazione e la giurisprudenza comunitaria riservano ai singoli ordinamenti municipali il cómpito del governo diretto dei remedies. Dinanzi a tale monito, la presente indagine critico-costruttiva fa perno sul metodo sistematico ed assiologico con l’intento precipuo di superare, pur nel rispetto dei fisiologici limiti di torsione degli istituti privatistici, la miope frattura tra “diritto primo” e “diritti secondi” ed il labile confine tra interesse pubblico e privato. La nozione di contratto palesa i suoi intrinseci limiti conoscitivi, ove a venire in gioco siano le “esternalità” dell’atto e subentra, in sua vece, l’ambiente complesso della contrattazione, il risultato concreto dell’esercizio del potere economico delle imprese. “Reti” di contratti, “effetti” a danno di terzi, abbandono di approcci tesi a parcellizzare la fattispecie antitrust, ispirati alla logica formale e procedimentale, diventano assi portanti nella messa a punto di rimedi saldamente ancorati, quanto a struttura e funzione, ai diversi princípi italo-comunitari. Pluralità di tutele, ragionevolmente commisurate alle concrete epifanie dell’infrazione antitrust e sganciate da ogni schema dogmaticamente precostituito, erosione del diaframma tra regole di validità e regole di comportamento, introducono al delicato problema dell’equilibrio tra remedies in contract e remedies in tort, valorizzando non soltanto il profilo dell’atto (“a valle”) ma anche quello del rapporto tra i vari soggetti del mercato. Non è soltanto questione di substantial remedies: l’interesse alla Wettbewerbsordnung, dinanzi alla tecnica di Schutzgesetz, si scompone nella molteplicità di situazioni soggettive e quanto mai opportuno diviene il recupero di una giurisdizione unitaria. Non, dunque, mortificazione del private ma reciproca coesistenza con il public enforcement (a quest’ultimo demandando la realizzazione della discussa funzione “punitiva”): piuttosto, il crinale della tutela privata, al fine della prevenzione ed eliminazione dell’abuso, aiuta a rileggere l’intera normativa antitrust, disvelando il plusvalore politico dello scambio attraverso la tecnica del bilanciamento degli interessi rilevanti.

La giurisdizione sulle sanzioni alternative ex art. 123 c.p.a.: profili di incostituzionalità e soluzioni alternative , in Giustamm.it Rivista di Diritto Pubblico, 2013.

La giurisdizione sulle sanzioni alternative ex art. 123 c.p.a.: profili di incostituzionalità e soluzioni alternative, 2013

Questo studio intende esaminare l’istituto delle sanzioni alternative come inserito nel Codice del processo amministrativo in esito al recepimento della direttiva ricorsi 07/66/CE. L’esame della fattispecie di diritto positivo è spunto per una serie di riflessioni giuridiche concernenti alcuni profili d’incostituzionalità che la disposizione pare mostrare all’interprete per com’è stato disciplinato il nuovo potere in questione oltreché per alcune considerazioni sull’influenza che le predette sanzioni ex art.123 c.p.a. ingenerano sulla struttura del processo amministrativo. Quest’ultimo, infatti, tende oggi, come esito di un lento percorso evolutivo, a raggiungere i canoni di una compiuta “giurisdizione soggettiva” in contrasto, dunque, e discorde rispetto all’ “obiettivizzazione” che, viceversa, tali sanzioni appaiono imprimere ad esso. Sarà occasione, in conclusione del lavoro, per indagare quali alternative, in chiave “de iure condendo”, offra l’ampiezza lessicale del testo della direttiva al fine di far conseguire una maggiore stabilità costituzionale e comunitaria al nuovo strumento sanzionatorio. This work examine regulatory scheme of new alternative sanctions in the Italian Code of Administrative Procedure as a result of the coming into force of the Directive 07/66/CE. The examination of the positive law is a starting point for a series of legal considerations relating to certain profiles of unconstitutionality that the provision seems to show as to the discipline of this new power and for some considerations on the influence that the above sanctions may have on the administrative process. As the result of a slow evolutionary path, the administrative process tends to reach the status of a complete “subjective jurisdiction” in contrast and discordant with the “objective” character that these sanctions appear to give to it. In the final part of the work, alternatives to the adopted measures will be examined in order to fully evaluate the solutions that the directive offers. The aim is to achieve greater constitutional and communitarian stability.

Linee Guida sulla Compliance Antitrust e valutazione del rischio aziendale

Il diritto industriale, 2019

Bimestrale di dottrina e giurisprudenza sulle creazioni intellettuali e sulla concorrenza ISSN 1720-4453 -ANNO XXVI -Direzione e redazione -Via dei Missaglia, n. 97 -20142 Milano (MI) IPSOA L'individuazione e la tutela del marchio di fatto L'Esperto del ramo e l'attività inventiva Linee Guida sulla Compliance Antitrust e valutazione del rischio aziendale 1/2019 5 000002 373411 00237341 FAUSTO MASSIMINO -Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l.

Le conseguenze civilistiche dell’illecito antitrust

I. LA NULLITÀ COME SANZIONE ESPRESSA PER VIOLAZIONE DEL DIVIETO DI ACCORDI RESTRITTIVI L'illecito antitrust -con ciò dovendosi intendere tanto l'atto negoziale o amministrativo, quanto l'atto giuridico in senso stretto, integranti violazione della disciplina antimonopolistica europea e/o nazionale -non sempre mette capo a conseguenze civilistiche univoche.