Lorenzo Lippi e la "tradizione dell'ordinario" 2014 (original) (raw)
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Comparing Greek Colonies
Ho incontrato Enzo Lippolis per la prima volta una sera di inizio primavera del 1987 ad Atene. In quanto allievo anziano della Scuola Archeologica Italiana ero stato incaricato dal Direttore, Antonino Di Vita, di accogliere i nuovi allievi all'aeroporto di Glifada e di condurli alla sede di odos Parthenonos. Sin da quel primo incontro riscontrammo un'intesa che doveva rivelarsi premonitrice di una profonda e consolidata amicizia, che ci avrebbe accompagnato negli anni successivi, vedendoci impegnati in tanti progetti comuni. Non è facile spiegare le ragioni di quella prima immediata consonanza, poi rinsaldata quella stessa sera a cena alle "Prigioni di Socrate", una taverna ai piedi dell'acropoli molto frequentata allora dagli allievi della SAIA; forse la comune origine tarantina o l'interesse condiviso per l'architettura antica, insolito tra gli archeologi, o forse, chissà, la spiegazione va ricercata in quelle affinità elettive che a volte ci inducono a percepire una inconsueta familiarità in persone sino a quel momento sconosciute. La Scuola di Atene di Antonino Di Vita ha certamente giocato un ruolo fondamentale nella formazione culturale ed umana di entrambi, facendoci crescere professionalmente e favorendo la nascita e il consolidarsi di legami amicali tra noi e tra i tanti allievi che si succedevano anno dopo anno, venendo coinvolti nelle attività di scavo della Scuola, in particolare a Gortina di Creta. Enzo era giunto alla Scuola già dotato di una consolidata cultura archeologica: laureato in Archeologia presso l'Università di Perugia nel 1978, 1 specializzato a Napoli nel 1982, Dottore di Ricerca dal 1987 con una brillante tesi sull'architettura 1 Suo maestro fu Mario Torelli, che ebbe su di lui una profonda influenza, come Enzo stesso riconosceva, specie per il metodo da applicare alla ricerca. Con lo studioso romano, purtroppo anche lui venuto a mancare recentemente, Enzo condivideva per altro il brillante acume nel riconoscere i fenomeni storici e una insolita capacità di metterli in relazione, scorgendo inaspettati punti di contatto e costruendo scenari sempre inediti, in grado di aprire ulteriori linee di indagine. Nota: Il testo, tratto da una mia presentazione tenuta alla 'Sapienza' in occasione del Convegno "Comparing Greek Colonies" edito nel presente volume, per volontà del Direttore della SAIA, Emanuele Papi, è già apparso in Annuario della Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente 96, 2018, 615-618. Lo si ripropone in questa sede con pochi aggiornamenti.
GIACOMO LEOPARDI E IL PENSIERO ORIENTALE
stato un maestro spirituale? Farò una premessa un pò lunga prima di entrare nello specifico. Giacomo Leopardi era dichiaratamente ateo e di certo non ha potuto accedere a fonti o documenti orientali durante la sua vita, eppure io sono convinto che sia stato un maestro spirituale. A questo punto le domande da porsi sono: -Anche una persona atea può praticare la spiritualità? -Anche un ateo può essere spirituale? Se volessimo rispondere seguendo la comune ottica di pensiero o seguendo la consolidata tradizione interpretativa su Leopardi la risposta sarebbe "no". Se invece provassimo a vedere l'esperienza biografica e l'espressione poetica Leopardiana secondo l'ottica del pensiero orientale la risposta potrebbe essere "si". Infatti, come aveva notato in altri termini anche Nietzsche, se nel pensiero cattolico si assiste ad uno scontro dialettico del bene contro il male, nella filosofia buddhista l'asse di pensiero si sposta sul percorso che porta dal dolore alla quiete, dall'illusione alla consapevolezza, dalla maschera quotidiana a quell'io più profondo, elementi che sono propri della vita di Leopardi. Leopardi del resto per buona parte della vita è stato consumato da un dolore fisico non lenibile e dall'avida ricerca di illusioni, e da esse medesime, dopo esserne stato del tutto distrutto, è riuscito a rinnovarsi, tanto da diventare, come vedremo, un "guru", un maestro spirituale. Ma chi è un maestro spirituale? Che cos'è un maestro spirituale? Il maestro spirituale è colui che vive l'esperienza del "nirvana": uno stato di illuminazione spirituale definitiva che nella filosofia orientale si consegue tramite la realizzazione di tre obbiettivi:
Addenda sulla provenienza [da Poppi (Arezzo)] e la committenza di un dipinto di Lorenzo Lippi
One of the major painters of the seventeenth century in Florence was Lorenzo Lippi (Florence 1606-1665). The year before he died Lippi signed a beautiful painting representing "The Saints Joseph, Anthony of Padua and Torello from Poppi" for the church of the Madonna del Morbo in Poppi, in Casentino. This painting was considered lost, but I have found it and here I explains the finding. In the painting there is the arm of the Rilli family, one of the most important of Poppi.
Filippino Lippi, un genio eccentrico in mostra a Roma
Ha da poco chiuso i battenti alle Scuderie del Quirinale la mostra Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400, a cura di Alessandro Cecchi. Nonostante il titolo, il vero protagonista dell'esposizione era però il solo Filippino. Si è trattato infatti della prima monografica dedicata al pittore, figlio d'arte del grande Fra Filippo Lippi e originale interprete delle vicende artistiche fiorentine degli ultimi trent'anni del Quattrocento. L'ambizioso intento era quello di mostrare l'assoluta caratura di Filippino, spesso offuscata, almeno agli occhi del grande pubblico, dalla presunta dipendenza nei confronti di Botticelli. L'equivoco trae origine dal berensoniano 'Amico di Sandro', fantomatico autore di un gruppo di dipinti che lo stesso critico americano finì per riconoscere al giovanissimo Filippino. Come spesso accade, la chiave con cui si decifra la genesi di una personalità artistica, per di più di primissimo piano come quella di Lippi, rischia di condizionare fortemente anche l'interpretazione dei suoi successivi svolgimenti. Così, anche dopo essersi sbiadito, il mellifluo fantasma dell''Amico di Sandro' ha continuato a gettare la sua ombra limitante non solo sulla comprensione della prima attività di Filippino, banalmente appiattita su quella del più anziano Botticelli, ma più in generale sull'apprezzamento di un singolarissimo percorso che, a ben vedere, ha pochi riscontri in quello parallelo e assai distante del maestro. L'errata convinzione di una sostanziale subalternità del pittore pratese rispetto al collega fiorentino, ormai accantonata dalla critica più recente, ha però fatto breccia nel sentire comune tanto da essersi cristallizzata nell'inossidabile binomio 'Sandro-Filippino', ricalcato anche nel titolo della recente mostra romana. A questo proposito, se si comprende con un certo grado di indulgenza l'intenzione 'promozionale' di tale scelta, ci si domanda ugualmente quanto questi escamotages mediatici giovino al corretto intendimento delle cose dell'arte da parte dei non specialisti e dunque, al di là del richiamo suscitato dai singoli eventi espositivi, alla loro fruizione consapevole del nostro patrimonio artistico.
L'illusione della tradizione (Italian)
Studio incentrato sulla definizione di tradizione all'interno delle arti marziali (in particolar modo del karate). Un documento che, a mio parere, può valere per molti altri settori della vita di tutti i giorni. Articolo originariamente pubblicato per il sito KarateSen.
La permanenza della tradizione 1
2020
Si sta svolgendo il maxi processo alla 'ndrangheta legato all'inchiesta 'Rinascita Scott'. Questo lavoro riguarda il ritrovamento di un'altra formula di giuramento per l'affiliazione alla criminalità organizzata riporta al centro dell'attenzione un fenomeno che è rilevante sia per gli inquirenti sia per gli studiosi di questi fenomeni. La fonte della notizia è la seguente: "Mafia, smantellato il clan Fragalà: trovato manoscritto di affiliazione. Intimidazioni a commercianti e imprenditori, vittime di estorsioni messe in atto con intimidazioni e minacce. Numerosi arresti in un'operazione dei carabinieri contro il clan Fragalà, attivo nell'area metropolitana di Roma, e in provincia di Catania. Smantellato un imponente traffico di stupefacenti; sventato un sequestro di persona, con la liberazione dell'ostaggio. Trovato e sequestrato un documento di affiliazione mafiosa, scritto a mano". 2 Quando ci siamo occupati da un'angolazione etnolinguistica del fenomeno dei codici della 'ndranghteta 3 abbiamo analizzato in dettaglio le forme di questi codici utilizzando quelli che sono in possesso degli inquirenti e ormai ben conosciuti. Ciò che caratterizza questo fenomeno e che lo rende peculiare, a paragone dei comportamenti delle altre associazioni criminali organizzate, è 1 "buon vesparu sagio compagno", trascrizione mia secondo il codice detto di San Luca. 2 https://www.quotidiano.net/cronaca/video/mafia-smantellato-il-clan-fragal%C3%A0-trovato-manoscritto-di-affiliazione-1.4629365) 3 Si vedano a questo proposito Trumper, Maddalon et al. (2014) e Maddalon (2016).
Corrado Levi. Una diversa tradizione, una tradizione della diversità
Flash Art – Edizione italiana, 2017
È possibile scrivere una storia dell’arte italiana della diversità, dell’omosessualità e della sessualità liberata? Corrado Levi ne discute con Michele D’Aurizio, ripercorrendo le tappe principali del suo “viaggio” tra non-ruoli, esperienza del corpo e “altre” tradizioni.