Problèmes d’identités ethniques en Cisalpine : sociétés multi-ethniques ou identités multiples ? (original) (raw)
dans P. Barral, J.-P. Guillaumet, M.-J. Roulière-Lambert, M. Saracino, D. Vitali (éd.), Les Celtes et le Nord de l'Italie / I Celti e l'Italia del Nord. Actes du XXXVIe Colloque International de l'AFEAF (Vérone, 17-20 mai 2012), Dijon, 2014, p. 63-73.
Il popolamento dell'Italia del Nord nei IV-II sec. a.C. si presenta come un mosaico in cui le popolazioni celtiche (Insubri, Boii, Cenomani ecc.) si mescolano alle popolazioni locali (Etruschi, Liguri, Paleoveneti). Per capire le relazioni tra queste popolazioni differenti e le ragioni del mantenimento di queste diverse identità, è necessario restituire a ogni insieme di fonti la sua logica propria. Le fonti letterarie ci presentano un punto di visto esterno, greco-romano, che tende ad applicare all'insieme della popolazione l'identità etnica « celtica » rivendicata dalle nuove élites politiche e militari. La documentazione archeologica svela i meccanismi di interscambio culturale, di acculturazione e di circolazione degli oggetti, ma non bisogna attribuire agli oggetti un significato etnico univoco. Infine la documentazione archeologica ci consente di costatare il mantenimento di identità etniche minoritarie, l'esistenza di situazioni di mescolanza (matrimoni misti), ma soprattutto di valutare tutte le strategie individuali in atto in queste società multietniche e multiculturali.