Impatto nocivo. La valutazione quantitativa della ricerca e i possibili rimedi (original) (raw)
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I risultati della ricerca “quantitativa”
G. Capano, S. Vassallo (a cura di), Customer satisfaction: a che punto siamo, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2007, pp. 57-88
Indagine sullo stato di attuazione della direttiva del Ministro per la Funzione pubblica del 24 marzo 2004 sulle rilevazioni della qualità dei servizi percepita dagli utenti Rubbettino L'indagine, risultato delle attività dell'Osservatorio sulla modernizzazione del Dipartimento della Funzione pubblica, è stata realizzata dalla Fondazione di ricerca "Istituto Carlo Cattaneo" sotto la direzione di Giliberto Capano e Salvatore Vassallo.
Cap. V L’approccio realista alla valutazione degli effetti
In: APPROCCI ALLA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE POLITICHE DI SVILUPPO REGIONALE. Ministero dello Sviluppo Economico. DPD UVAL Materiali pp.73-93 Come l’approccio controfattuale e quello basato sulla teoria (cfr. capitoli precedenti), l’approccio realista viene utilizzato in valutazione per l’attribuzione causale degli effetti di un intervento. Esso si propone di concettualizzare l’intervento in termini di una teoria che ne spieghi il funzionamento, e in particolare che illustri perché si è arrivati (o si conta di arrivare) a un certo esito. A differenza dell’approccio basato sulla teoria, tuttavia, l’accento è posto sugli esiti, che vengono quantificati, oltre che spiegati, e sugli specifici contesti: l’approccio realista ha l’obiettivo di spiegare in quali condizioni, in base a quali caratteristiche e strategie dei “soggetti”, un intervento (o, meglio, i meccanismi di cui esso innesca il funzionamento) consegua determinati esiti. Inoltre, l’approccio realista esprime la teoria in modo formalizzato, come configurazione contesto-meccanismo-esito (CMO).
Assegno unico: agire sugli effetti può essere dannoso
La Nuova Bussola Quotidiana , 2021
Ė positivo che il governo si sia finalmente reso conto della gravità della situazione demografica approvando misure per la famiglia, ma i dati dimostrano che la crisi della natalità non è mero frutto di quella economica. Non basta quindi dare la paghetta di Stato ai figli e magari il reddito di cittadinanza ai genitori. Un intervento sulle conseguenze e non sulle cause può dare un sollievo momentaneo, ma a lungo andare generare dipendenza e quindi malessere.
Effetti "collaterali" del Monitoraggio: il ricercatore come comunicatore
in F. Bracci (ed.), Emergenza Nord Africa: i percorsi di accoglienza diffusa - Analisi e monitoraggio del sistema, 249, Pisa, Pisa University Press., 2012
"Eng: A brief consideration in Italian Language on the communication between the institutions and the effects of the interviews carried out during the research for monitoring the Tuscany Region system of "Accoglienza diffusa" (widespread acceptance) for refugees from Nord Africa (Libya) in 2011. Full Report: at: http://servizi.regione.toscana.it/osservatoriosociale/ download: http://servizi.regione.toscana.it/stelback/moduli/repository/getfile\_img1.php?id=22561 Italiano: Una breve considerazione sulla comunicazione tra istituzioni e gli effetti delle interviste realizzate durante il monitoraggio del sistema di Accoglienza Diffusa applicato dalla Regione Toscana per l'accoglienza dei profughi dell'Emergenza Nord Africa nel 2011"
Valutazione Degli Effetti Di Un Alluvione: Il Caso Di Trento
Studi Trentini di Scienze …, 2003
Since Trento experienced one of the worst floods in its history in1966, the floodplain topography has been seriously altered. New roads were constructed and the town of Trento has expanded rapidly. In this paper the 1966 flood is reconstructed with a 2-D flood ...
2006
Nelle attività industriali che utilizzano o producono sostanze chimiche sono ben noti ed evidenziati dal punto di vista normativo i pericoli derivanti dalla formazione e il rilascio di sostanze intrinsecamente pericolose. Particolarmente preoccupante è la formazione di composti indesiderati a seguito di eventi incidentali o di reazioni impreviste e instabilità, che possono risultare nella sintesi di sostanze anche molto più pericolose di quelle inizialmente presenti, come avvenuto nel caso dell'incidente di Seveso. Nonostante ciò non esistono ancora metodologie e procedure consolidate e condivise per l'individuazione, la quantificazione e la valutazione dei composti che possono formarsi in tali scenari. Nel presente lavoro la problematica viene affrontata su due differenti livelli: da un lato si descrive lo sviluppo di una procedura basata su protocolli sperimentali di riferimento per la valutazione e l'individuazione delle tipologie e quantità di possibili prodotti formati a partire da un sistema di composizione nota, dall'altro si propone un approccio alla classificazione delle proprietà di tali prodotti col fine di tracciare il profilo degli impatti potenziali dovuti al rilascio di queste sostanze. Nella prima parte del lavoro è stata sviluppata una matrice di protocolli sperimentali di riferimento basati sull'integrazione di diverse tecniche calorimetriche (quali termogravimetria, calorimetria differenziale in scansione, calorimetria adiabatica) e analitiche (quali tecniche spettroscopiche, di spettrometria di massa, tecniche cromatografiche), finalizzati all'identificazione di un insieme rappresentativo di prodotti attesi in eventi incidentali coinvolgenti sostanze pericolose. Per quanto riguarda invece l'attività di definizione dei profili di impatto, essa è stata distinta in due fasi: la prima ha richiesto l'individuazione di indici che descrivano il profilo di impatto di una sostanza; nella seconda fase è stato sviluppato un approccio semplificato per descrivere il profilo di impatto dell'insieme di sostanze basato su valori caratteristici appositamente ricavati in funzione della struttura chimica delle sostanze.
Valutazione di Impatto Ambientale
Per evitare, mitigare e compensare gli impatti dell'uomo sull'ambiente sono stati definiti diversi strumenti: tra questi, la valutazione di impatto ambientale è il primo riferimento. Nel 1969 gli Stati Uniti d'America, con l'approvazione del National Environmental Policy Act (NEPA) istituzionalizzano l'Environmental Impact Assessment (EIA -dove Assessment può essere sostituito con Analysis o Statement): vengono in-La valutazione di impatto ambientale SCHEDA Leonardo Marotta, Virginio Bettini 1/ Sostenibile non è una parola vuota come è apparsa nel contesto della comunicazione e della politica prima di essere sostituita da green economy, ma ha un significato preciso. La sostenibilità è definita da Daly (1990) con regole semplici: «Per la gestione delle risorse ci sono due ovvi principi di sviluppo sostenibile. Il primo è che la velocità del prelievo dovrebbe essere pari alla velocità di rigenerazione (rendimento sostenibile). Il secondo, che la velocità di produzione dei rifiuti dovrebbe essere uguale alle capacità naturali di assorbimento da parte degli ecosistemi in cui i rifiuti sono immessi (capacità di assorbimento). La capacità di rigenerazione e di assorbimento debbono essere trattate come capitale naturale e il fallimento nel mantenere queste capacità deve essere considerato come consumo di capitale e perciò non sostenibile».
Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (Inserto del nr. 3-2021)
2021
Ancora una volta dedichiamo un inserto speciale a un reparto dell’Arma dei Carabinieri che evoca una storia di eccellenza e di innovazione: il Ra.C.I.S., ossia al Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche che, con i suoi reparti specialistici centrali e le diramazioni periferiche costituite dai RIS, si è affermato, anche in ambito internazionale, nel settore delle investigazioni scientifiche, continuando a rappresentare un qualificatissimo punto di riferimento per la magistratura e anche per gli ambienti accademici e della ricerca con i quali contribuisce in prima linea allo sviluppo delle scienze forensi.
L'EFFICACIA DEGLI INCENTIVI AGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA a cura di
Il Quaderno L’efficacia degli incentivi agli investimenti in sicurezza fornisce un quadro inedito sugli Incentivi di Sostegno alle Imprese (Bandi ISI), a favore delle PMI che investono sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro. I Bandi ISI mirano a un target di imprese caratterizzate da maggiore rischio – per piccola dimensione, tipo di lavorazione o settore produttivo – e forniscono un contributo a fondo perduto per investimenti che riducano il rischio di infortunio o di contrarre malattie professionali. Tale primo quadro completo del sistema di implementazione di questa politica gestita dall’Inail è dotato di un ampio corredo di informazioni qualitative e quantitative ed è aperto a futuri approfondimenti dedicati all'analisi di efficacia. Il lavoro svolto parte dal rapporto con la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, istituita presso il Senato della Repubblica durante la XVII legislatura. Consapevole dell'importanza dell'attività di valutazione nei settori oggetto della propria attività, la Commissione ha coinvolto un gruppo di esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A partire da ciò l'Inail, che nel proprio Piano delle attività di ricerca 2016-2018 aveva già intrapreso un percorso di indagine valutativa, e il CNR hanno stipulato una convenzione che è stata la base per la ricerca qui presentata.
Contributo allo studio del danno da irragionevole durata del processo
2012
Studiando gli esiti dell'intenso dialogo tra le Autorità nazionali e la Corte europea dei diritti dell'uomo, è possibile cogliere la corretta dimensione del diritto, italo-comunitario, alla ragionevole durata del processo. La sua violazione determina la nascita del diritto, secondario, alla riparazione del danno. L'esatta comprensione di questa tipologia di danno risente, peraltro, della complessità aperta della fonte del diritto alla ragionevole durata del processo. Sono quindi sottoposte a rilievi critici le soluzioni volte a ricondurre il danno da irragionevole durata del processo all'interno delle categorie, tutte domestiche, o del danno da fatto illecito o dell'indennizzo da atto lecito. Solo comprendendo l'esatta consistenza di quel diritto italo-comunitario, è, quindi, possibile raggiungere il risultato che la disciplina del pregiudizio derivante dalla sua violazione è regolata da due differenti norme giuridiche, le quali, oltre che rispondere a diverse ed eterogenee funzioni, regolano distintamente il danno patrimoniale, da un lato, e quello non patrimoniale, dall'altro.