Lecture: Immagini e canti della devozione medievale: Laudari della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (original) (raw)
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A.LEONE - La Lauda nella Letteratura Religiosa
La Lauda nella Letteratura Religiosa: dal Laudario di Cortona, Francesco d’Assisi, Jacopone da Todi al Victimae Paschali Laudes di Josquin Desprez, 2024
Questo saggio critico di Letteratura Italiana ha come obiettivo quello di ripercorrere le tappe fondamentali della Lauda nella Letteratura Religiosa con autori ed opere: Laudario di Cortona, Francesco d'Assisi, Jacopone da Todi, Bianco da Siena, Ugo Panziera, Feo Belcari, Lorenzo De Medici, Leonardo Giustiniani, Girolamo Savonarola, Josquin Desprez e tanti altri. In rassegna sono stati passati anche gli studi fatti da Giulio Ferroni, Andrea Cortellessa, Gianfranco Contini, Francesco De Sanctis,Carlo Dionisotti, D'Arco Silvio Avalle, Franca Brambilla Ageno, Franco Mancini, Francesco Novati, Giovanni Getto, Giorgio Petrocchi, Luigi Russo, Natalino Sapegno, Sergio Cristaldi, Vincenzo Di Benedetto, Mario Luzi, Alfredo Stussi, Emilio Bigi, Ernesto Balducci, Franco Cardini, Pier Paolo Pasolini, Cesare Guasti, Alessandro D'Ancona, Agide Gottardi e altri. Come apertura del saggio la Prefazione a cura di Antonella Paniccia, una profonda riflessione sull'attualità della letteratura religiosa e sull' importanza della fede come strumento di riflessione dinanzi a questi scritti, specialmente quando a riflettere sono i giovani. Terminata la bibliografia invece il Commento Critico del caro Bruno La Pietra, una minuziosa analisi complessiva che mette in risalto non solo il valore archivistico e letterario dello studio, ma lo presenta come un'attenta ricerca ed indagine teleologica. A chiusura di tutto la postfazione di Paola Di Scanno con riferimenti a T.S Eliot, Gianfranco Ravasi, Carlo Maria Martini, Dante Alighieri, San Tommaso e Sant'Agostino.
«A Laudi Deu». Luigi Rabatà tra storia, memoria e pratiche devozionali
2019
Il volume ha per oggetto la figura del beato Luigi Rabatà, carmelitano vissuto nel Quattrocento e priore del convento di S. Michele a Randazzo, in Sicilia. Lo studio prende in esame gli atti dei due processi in partibus condotti a Randazzo nel 1533 e nel 1573, finalizzati a raccogliere le informazioni relative alla vita, alla fama di santità e ai miracoli verificatisi per intercessione del beato. Tra le fonti utilizzate nel volume, anche numerosi testi agiografici composti a partire dal Seicento e che fissarono la memoria di Luigi Rabatà nel corso dei secoli. Il libro ha l'obiettivo di condurre il lettore alla conoscenza di questa figura meno nota della storia dell'Ordine Carmelitano, fornendo un esame attento dei dati biografici, spirituali, cultuali e devozionali che emergono dalle deposizioni dei testimoni nei due processi e dalle altre fonti agiografiche e narrative nel corso dei secoli.
La devozione per la Madonna di Loreto alla corte di Francia: origine e destino di un’opera di Jacques Sarazin Daniela del Pesco, p. 81-100, 2019
This study aims to reconstruct the story of the gift sent by Anna of Austria, Louis XIV’s mother, to the Virgin of Loreto, the Angel with the Child by Jacques Sarazin, lead in Italy in 1643, as a thank you for her late motherhood. The events involving the sumptuous gift are an expression of the variable relationships between the Church of Rome and the court of Paris. In the period of religious conflicts and after the war of the Thirty Years (1618-1648), devotion to the Madonna of Loreto appears to European sovereigns adequate to demonstrate their adhesion to Catholicism; consciousness of the role of religion as instrumentum Regni feeds a cult that takes on continental resonance. The study focuses on the characteristics of the Angel with the Child by Jacques Sarazin; on the reception ceremonies in Palazzo Mazzarino in Rome and in the city of Loreto; on the devotions to the Virgin in Loreto and in the Parisian convent of Val-de-Grâce; on the new orientations of the politics towards the Church pursued by Louis XIV; on the fate of the Sarazin’s Angel with the Child in the eighteenth century, before and after the expedition of Napoleon Bonaparte to Italy.
2008
Le vicende cultuali delle sante Flora e Lucilla, martiri ostiensi di età paleocristiana secondo la tradizione leggendaria', si legano a due importanti luoghi della Toscana medievale: il Monte Amiata e Arezzo. Nessuna testimonianza antica infatti ci è pervenuta sulle sante prima della comparsa del loro culto sul Monte Amiata, alla fine del secolo IX. Qui erano dedicati alle sante il paese (chiamato villa in un documento dell'anno 890) di S. Fiora e più tardi la chiesa di S. Fiora a Noceto (fondata intomo al 1097 dai conti Aldobrandeschi)^ Tra la fine del IX e l'inizio del X secolo (nell'anno 860 o piuttosto nel 900, secondo la tradizione agiografica accolta nella Translatio BHL^ 5018, 5021), il vescovo aretino Giovanni I (867-900)'' ottenne delle reliquie delle sante e le portò ad Arezzo, dove fondò, lungo la via Cassia nei pressi della città, il monastero vescovile delle SS. Flora e Lucilla (comunemente chiamato S. Fiora) di Olmo/Agazzi^ Si disegna cosi un percorso coerente ' Sulla figura storica delle martiri vedi G. PALAZZINI, Lucilla, Flora, Eugenio e compagni, in Bibliotheca Sanclorum 8, Roma 1967, coli. 275-6. Ho operato una rilettura complessiva della tradizione agiografica e cultuale di Flora e Lucilla, che comprende anche la dedicazione di chiese e la presenza delle sante nei manoscritti liturgici medievali, in