Trento e Trieste: dalla rivoluzione alla nazione (1848-1867) (original) (raw)
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1950
Deve stare ad infinita vergogna dei traditori del comunismo, se per istigazione di odio nazionale e per il gioco della infame e venale politica degli Stati borghesi, dei governi di quelli di secondo rango - che parlano di nazione solo per mettere la nazione all'incanto - è avvenuta divisione ed è perfino scorso sangue fraterno tra lavoratori triestini. E' in queste frange di incontro dei popoli, in queste zone bilingui, che l'internazionalismo proletario deve fare le sue prove rifiutando le bandiere di tutte le patrie per quella unica e rossa della rivoluzione sociale.
"Annali di storia dell'educazione e delle istituzioni scolastiche" n. 21 (2014), pp. 142-160.
A partire da una riflessione molto critica nei confronti delle politiche scolastiche italiane, che Giani Stuparich, allora – nel 1921 – insegnante al ginnasio «Dante Alighieri» di Trieste, esprimeva dalle colonne del foglio di collegamento dei «Gruppi d’azione per la scuola», supplemento de «L’Educazione nazionale» diretto da Giuseppe Lombardo-Radice, il saggio indaga come professori e maestri giuliani e trentini seguirono l’evoluzione del dibattito politico e pedagogico sviluppatosi in Italia negli anni immediatamente successivi al conflitto. Sono stati presi in esame gli organi delle maggiori associazioni magistrali trentine e giuliane («La scuola redenta», «Diritti e doveri», «Battaglie per la scuola») e due periodici a diffusione nazionale: la «Rivista pedagogica» diretta da Luigi Credaro, tra il 1919 e il 1922 commissario generale civile per la Venezia Tridentina, e «L’Educazione nazionale», molto diffusa nella Venezia Giulia. Vengono messe in evidenza le notevoli differenze tra le testate e gli orientamenti della classe magistrale nelle due regioni, significativamente diversi. In 1921 Giani Stuparich, at that time teacher at «Dante Alighieri» lyceum in Trieste, expressed in the official magazine of the «Gruppi d’azione per la scuola», supplement to «L’Educazione nazionale» directed by Giuseppe Lombardo-Radice, some very negative considerations toward the Italian school politics. Starting from those sentences, the essay examines how the teachers from Trieste and Trentino followed the post-war Italian political and pedagogical debate. The study regards the newspapers of the main teachers’ associations from Trento and Trieste («La scuola redenta», «Diritti e doveri», «Battaglie per la scuola») and two magazines with of national relevance: «Rivista pedagogica» directed by Luigi Credaro, from 1919 to 1922 governor of South Tyrol, and «L’Educazione nazionale», widespread in the Julian March. The essay evidences the remarkable differences among the newspapers and the teachers’ tendencies, meaningfully different in the two regions.