Trento e Trieste: dalla rivoluzione alla nazione (1848-1867) (original) (raw)
Il biennio rivoluzionario (1848-49) dei deputati trentini: Francoforte, Vienna e Kremsier
Pensare gli italiani 1849-1890 I. 1849-1859, a cura di M. Allegri, 2021
Il biennio rivoluzionario (1848-49) dei deputati trentini: Francoforte, Vienna e Kremsier L'otto luglio del 1848, Giovanni Battista a Prato spedì la prima di un mazzetto di lettere indirizzate all'amico Giuseppe Festi, «deputato alla costituente di Vienna» 2. Prato scriveva da Francoforte, dove era arrivato verso la fine di maggio come deputato alla deutsche Nationalversammlung assieme ad altri cinque eletti nei circoli di lingua italiana del Tirolo (Trento, Levico, Cles, Mezzolombardo, Rovereto, Riva del Garda) 3. Tra i deputati trentini presenti ai primi mesi di lavoro dell'Assemblea nazionale germanica, c'erano lo stesso Festi, segretario del Magistrato politico-economico di Trento, e Francesco Antonio Marsilli, eletto nel collegio di Riva. L'abate e barone a Prato, il conte Festi e l'imprenditore roveretano Marsilli 4 , amici di vecchia data e tutti e tre di orientamento liberale, avevano formato subito il nucleo più combattivo
1950
Deve stare ad infinita vergogna dei traditori del comunismo, se per istigazione di odio nazionale e per il gioco della infame e venale politica degli Stati borghesi, dei governi di quelli di secondo rango - che parlano di nazione solo per mettere la nazione all'incanto - è avvenuta divisione ed è perfino scorso sangue fraterno tra lavoratori triestini. E' in queste frange di incontro dei popoli, in queste zone bilingui, che l'internazionalismo proletario deve fare le sue prove rifiutando le bandiere di tutte le patrie per quella unica e rossa della rivoluzione sociale.
2021
Marcello Bonazza-Italo Franceschini Arrivi. Qualche coordinata per orientarsi pag. PARTE I DOCTRINA. Le relazioni di sistema Emilio Franzina Emigranti migranti e immigrati. Una storia a rotazione pag. Giuseppe Sciortino Fortezza arcigna o superpotenza umanitaria? La nascita, sviluppo e (frequente) crisi di un modello migratorio in Europa pag. Diego Quaglioni Il diritto di cittadinanza e di migrazione nelle fonti giuridiche della prima età moderna pag. Giovanni Kezich "Il Trentino non differì mai dalle altre regioni d'Italia". Per un'etnografia della ricezione inter-etnica pag. PARTE II PRAXIS. I fenomeni sul campo Diego E. Angelucci Gli arrivi più antichi. Il primo popolamento del territorio trentino pag. Annalisa Pedrotti L'arrivo dell'agricoltura e dell'allevamento in Trentino: colonizzazione o acculturazione? pag.
"Annali di storia dell'educazione e delle istituzioni scolastiche" n. 21 (2014), pp. 142-160.
A partire da una riflessione molto critica nei confronti delle politiche scolastiche italiane, che Giani Stuparich, allora – nel 1921 – insegnante al ginnasio «Dante Alighieri» di Trieste, esprimeva dalle colonne del foglio di collegamento dei «Gruppi d’azione per la scuola», supplemento de «L’Educazione nazionale» diretto da Giuseppe Lombardo-Radice, il saggio indaga come professori e maestri giuliani e trentini seguirono l’evoluzione del dibattito politico e pedagogico sviluppatosi in Italia negli anni immediatamente successivi al conflitto. Sono stati presi in esame gli organi delle maggiori associazioni magistrali trentine e giuliane («La scuola redenta», «Diritti e doveri», «Battaglie per la scuola») e due periodici a diffusione nazionale: la «Rivista pedagogica» diretta da Luigi Credaro, tra il 1919 e il 1922 commissario generale civile per la Venezia Tridentina, e «L’Educazione nazionale», molto diffusa nella Venezia Giulia. Vengono messe in evidenza le notevoli differenze tra le testate e gli orientamenti della classe magistrale nelle due regioni, significativamente diversi. In 1921 Giani Stuparich, at that time teacher at «Dante Alighieri» lyceum in Trieste, expressed in the official magazine of the «Gruppi d’azione per la scuola», supplement to «L’Educazione nazionale» directed by Giuseppe Lombardo-Radice, some very negative considerations toward the Italian school politics. Starting from those sentences, the essay examines how the teachers from Trieste and Trentino followed the post-war Italian political and pedagogical debate. The study regards the newspapers of the main teachers’ associations from Trento and Trieste («La scuola redenta», «Diritti e doveri», «Battaglie per la scuola») and two magazines with of national relevance: «Rivista pedagogica» directed by Luigi Credaro, from 1919 to 1922 governor of South Tyrol, and «L’Educazione nazionale», widespread in the Julian March. The essay evidences the remarkable differences among the newspapers and the teachers’ tendencies, meaningfully different in the two regions.
Sovranità: temi e problemi di un dibattito giuspubblicistico ancor attuale (Relazione di sintesi su "Sovranità" al XXXI Convegno Annuale dell'Associazione italiana dei costituzionalisti Trento 11-12 novembre 2016) Sommario: 1. Domanda di fondo -2. La sovranità statale e il diritto costituzionale positivo -3. La sovranità popolare tra teoria e dogmatica -4. Segue: l'indirizzo politico dentro il Leviatano -5. La decisione sovrana del popolo costituente -6. L'eccedenza della «sovranità politica» -7. Il nesso tra sovranità e Fundamentall Law nel pensiero di Hobbes -8. Uno sguardo ad alcuni "classici" del pensiero costituzionale italiano novecentesco… -9. Segue:…e ad alcune teorizzazioni attuali -10. Sovranità e costituzionalismo -11. Sovereignty of Parliament: è veramente un altro modello? -12. Segue: il diaframma apparente dei "principi supremi" -13. Globalizzazione e sovranità statale.
1968 a Trieste. Analisi socio-politica e ricostruzione della storica annata
Successivamente al corso di Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici tenuto dal Professor Claudio Venza durante l' A.A. 2007-08, nasce questo lavoro di ricerca che, dopo un attento studio dei materiali storici e delle fonti, si prefigge di prendere in esame l'influenza che il Movimento del Sessantotto ebbe sulla realtà sociale e politica del tempo, concentrandosi in particolare sulla realtà studentesca. Partendo da una panoramica generale sulla situazione storica e politica del movimento a livello internazionale, europeo ed italiano, il lavoro stringe il suo campo d’indagine sulla condizione particolare della città di Trieste, esaminando soprattutto l’occupazione e la sfera dell’Università, senza tralasciare la situazione degli operai e degli studenti medi. Con interviste ad Adriana Donini, Lucia Marcheselli Loukas, Marina Sbisà, Ivano Terlicher