Principio di non contraddizione, matematica e teoria (original) (raw)
Filosofia e nuovi sentieri/ISSN 2282-5711
We calculate the principle of non contradiction (p.d.n.c.) and subsequently we demonstrate it. We map his theory and shift the attention of all the logics to the p.d.n.c. Exactly, with this proof, we want to contain in a single rigor, within the p.d.n.c., all the classic and non classical logics, to conclude that all the logics are given by the p.d.n.c.
Related papers
• Tra psicologia e ontologia: Wolff, Locke e il principio di non contraddizione
In tale saggio (prosieguo “ideale” di un percorso di ricerca in merito all’influenza lockiana sul pensiero wolffiano cominciato con il contributo: POGGI, L’Essay di John Locke e la Psychologia empirica di Christian Wolff, in MARCOLUNGO (ed.), Christian Wolff, tra psicologia empirica e psicologia razionale, Hildesheim-Zürich-New York, Olms, 2007, pp. 63-94) ho evidenziato come Locke e Wolff condividano in fondo la medesima impostazione circa la genesi psicologica del principium contradictionis. Dove per “genesi psicologica” non si deve intendere una “genesi” che avvenga, idealisticamente, “in virtù” del pensiero, come se il principio di non contraddizione fosse “posto” per un’esigenza intrinseca della mente e il suo status ontologico trovasse il proprio fondamento nell’attività cognitiva: tale principio non è infatti solo un’esigenza del pensiero (una “necessità soggettiva”), ma rappresenta sia per Wolff che per Locke una legge del pensiero giacché è essenzialmente una legge delle cose stesse nel momento in cui esse si danno al soggetto manifestandosi a lui (compreso il soggetto stesso). Il principio di non contraddizione è appunto posseduto dal soggetto come “principio”, ossia come proposizione universale, successivamente all’elaborazione astrattiva della concreta esperienza del fatto psichico della coscienza e dell’auto-coscienza. Lungi da un’interpretazione “psicologistica”, l’espressione “genesi psicologica” del principium contradictionis va quindi assunta col preciso significato della sua “originaria comparsa”, in quanto principio, “nel” pensiero. La trattazione wolffiana del principium contradictionis proposta in opere come la Deutsche Metaphysik (1720) e l’Ontologia (1730) costituisce un’ulteriore conferma del fatto che il pensiero di Wolff vive della tensione irrisolta tra l’impostazione logico-razionalistica e quella sperimentale-psicologica.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Related papers
in F. Altea and F. Berto (eds.), Scenari dell’impossibile. La contraddizione nel pensiero contemporaneo, Padua, Il Poligrafo, 2007
Una disciplina controversa e un teorico refoulé
«In principio fuit textus». Studi di linguistica e filologia offerti a Rosario Coluccia in occasione della nomina a professore emerito, a cura di V. L. Castrignanò, F. De Blasi, M. Maggiore, 2018