- Resurrezione Piero (original) (raw)
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Nella scena de "L’esaltazione della vera Croce", affrescata da Piero della Francesca ad Arezzo, Eraclio riporta la Croce a Gerusalemme facendo un pellegrinaggio scalzo, a imitazione di Gesù sulla strada del Golgota. Alla Croce accorrono numerosi fedeli che si prostrano in segno di adorazione: L’adorazione del sacro legno. Qui colpisce il volto dei fedeli in ginocchio, il loro volto non rimane impassibile, è attento con umile riverenza: gli sguardi sono rivolti quasi innaturalmente verso l’alto mentre la testa insiste nell’atto di prostrarsi. La sorpresa è più grande è un uomo, nascosto, sul fondo...
2016
Recensione della mostra «Piero della Francesca. Indagine su un mito» (Forlì, 13 febbraio-26 giugno 2016)
Left, 30, 27 luglio, 2007
Nelle terre aretine, in un luogo appartato e apparentemente fuori rotta, la meraviglia della Madonna del Parto di Piero della Francesca.
"l'impegno", a. XI, n. 2, agosto 1991 © -Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli. È consentito l'utilizzo solo citando la fonte.
Art-Ap 20 risurrezione dei santi
Estratto da C.L. ROSSETTI V., Novissimus Adam. La novità cristiana: figliolanza, comunione, risurrezione. Saggi di antropologia ed escatologia, Lateran University Press, Città del Vaticano 2010; cap. VI, pp. 179-231; già edito come "Millennio e prima risurrezione. Ap 20,1-6 e il destino escatologico dei santi: un'ipotesi esegetica e suo significato teologico", in Gregorianum 88 (2007) 273-290 (prima parte) e 473-489 (seconda parte)] LA RISURREZIONE DEI SANTI E IL TEMPO INTERMEDIO.
Considerazioni sulla Risurrezione di Gesù Cristo
Coloro i quali non credono in Gesù Cristo, negano che la Risurrezione sia un fatto realmente avvenuto. Ma anche molti credenti in Gesù Cristo sostengono che la sua Risurrezione dai morti si deve accettare per fede e che non si può provare storicamente. Premetto che questo mio articolo non ha lo scopo di provare che la Risurrezione sia realmente avvenuta. Piuttosto ha lo scopo di dimostrare che alcune tesi usate tentando di screditare l'evento della Risurrezione, non hanno fondamento storico. Sul fatto poi che ogni credente accetti la Risurrezione per fede non c'è dubbio, ma a mio parere l'analisi dei fatti storici corrobora l'evento fondamentale della storia umana. Un primo argomento che viene usato dagli scettici della Risurrezione è che Gesù non risorse perché semplicemente non morì sulla croce, e quindi fu visto tre giorni dopo la sua morte apparente. Se però gli Apostoli credevano nella Risurrezione di Gesù era perché erano certi della sua morte. Se avessero divulgato una Risurrezione mai avvenuta, sapendo di divulgare il falso, ecco che sarebbero stati degli impostori. Ma se fossero stati degli impostori non sarebbero andati al martirio per affermare la loro predicazione e i loro scritti. (Infatti quasi tutti gli autori dei Libri del Nuovo Testamento morirono da martiri, mi riferisco a Marco, Matteo, Paolo, Pietro, Giuda Taddeo, Giacomo). Inoltre, naturalmente, se Gesù non fosse morto in croce, apparendo poi tre giorni dopo e dichiarando di aver vinto la morte, Gesù stesso sarebbe stato un impostore, perché avrebbe mentito. In questo caso gli Apostoli stessi, se fossero stati onesti, lo avrebbero smascherato e ovviamente non avrebbero divulgato la Buona Novella. Ma è realmente possibile che Gesù non sia morto sulla croce? Innanzitutto bisogna sottolineare che oggigiorno nessun storico del Nuovo Testamento avvalla questa tesi. La crocifissione era il metodo più cruento per uccidere un uomo durante l'impero romano. E' fortemente improbabile che la vittima di una crocifissione potesse sopravvivere, e anche ammettendo che Gesù avesse potuto sopravvivere, non vi sono fonti storiche che affermano questo fatto. Vi sono invece varie fonti storiche dove si descrive la sua crocifissione, vediamole. Innazitutto vi è quella di Cornelio Tacito, che scrive così nei suoi annali (XV, 44):
AAVV, Poetica & Cristianesimo, EDUSC, Roma 2005, pp.87-108., 2005
L'espressione «retorica di» ha spesso una sfumatura negativa -retorica della democrazia, retorica della rivoluzione, retorica della conoscenza scientifica -, ma è anche una via normale di riferirsi al modo in cui si parla di qualcosa, il che porta con sé un lessico, una topica, un insieme di metafore lessicalizzate, una precettiva in positivo e in negativo (cosa «non si può dire») 1 . È in questo senso che io parlerò qui di retorica. Per tracciare poi i contorni del concetto di redenzione, vorrei presentare una serie di ambiti in cui l'uomo ha sempre visto un intimo bisogno di redenzione, per segnalare in seguito alcune risposte rintracciabili nell'arte.
Antonello Genio del rinascimento
In genere tutte le cose di cui non si sa dare una definizione o una spiegazione, sono identificate con il nome di mistero ed i misteri esistono affinchè questi possano essere indagati e svelati, nel momento in cui vengono messi in luce entrano a fare parte della storia smettendo di essere tali; è da premettere che, questo studio vuole essere semplicemente un corollario alle discussioni sull'opera dell'artista messinese che, nel corso del tempo, è stata oggetto d'indagini e approfondimenti di varia natura, forse per quella forte carica di mistero che la pervade, non si è mai sopito l'interesse verso questo capolavoro che, anche ai giorni nostri, continua a essere fonte di nuove ricerche e riletture.
Cantare la fede nella risurrezione
in La Vita in Cristo e nella Chiesa, ed. Paoline, 2019
Quale repertorio per il rito delle esequie riformato? Prospettive pastorali e proposte operative per la liturgia secondo il rito romano cattolico.