I consumi di ceramica invetriata da mensa a Mazara tra X e XIV secolo. Nuovi dati dallo scavo di via Tenente Gaspare Romano (original) (raw)

G. Ciampoltrini, S. Fioravanti, P. Notini, Insediamenti rurali e consumi ceramici nella Garfagnana d'età estense. Nuovi dati archeologici, in La civiltà contadina in Garfagnana attraverso i secoli, atti del convegno di Castelnuovo G.na 14-15 sett. 2019, Modena 2020, pp. 595-624

La ricerca sulle classi ceramiche d'età rinascimentale, integrando i tra-dizionali studi ceramologici con le indicazioni stratigrafiche acquisite in un quarantennio di scavi, ha ormai permesso di tracciare una griglia affidabile per la definizione delle tipologie, delle cronologie, e con minore solidità, a dire il vero, dei centri manifatturieri. L'attenzione degli studi ha potuto dunque rivolgersi, in questi ultimi anni, soprattutto sulla distribuzione geografica dei tipi, con la conseguente ricostruzione dei flussi di traffico, e su quella che potremmo qualificare come "socio-economica", saggiando cioè la possibilità di mettere a fuoco il rapporto fra tipi ceramici e livello del centro di consumo. Al recente con-vegno pisano "Storie (di) ceramiche", del giugno 2019 1 , è parso questo uno dei temi più vivaci. A dire il vero il rapporto fra contesti ceramici così come vengono pro-posti dalle associazioni stratigrafiche e connotazione socio-economica del "consumatore"-per ricorrere a questo termine d'età contemporanea-non è immediato e biunivoco anche in casi particolarmente felici. I materiali di Palazzo Poggi a Lucca, analiticamente presentati qualche anno fa 2 pro-prio per verificare l'efficacia di questo metodo, associano negli stessi con-testi capi di tono medio-alto e manufatti di diffusione ampia, tanto nella suppellettile da mensa che in quella da cucina. Se ne è indotto che nelle discariche di scarti d'uso finite in vari livellamenti del palazzo si ammas-savano indistintamente le ceramiche della mensa dei Poggi, e quelle del personale di servizio, in piena concordanza con le indicazioni che vengono 1 Storie (di) ceramiche 6. Commerci e consumi. In ricordo di Graziella Berti a sei anni dalla scomparsa, Atti del convegno Pisa 11 giugno 2019, a cura di M. Giorgio, in corso di stampa. 2 G. Ciampoltrini, C. Spataro, Interni (ed esterni) domestici a Lucca fra Cinquecento e Seicento: testimonianze archeologiche da Palazzo Poggi, in Le mura e il palazzo. Lucca fra Cinquecento e Seicento: un itinerario archeologico, a cura di G. Ciampoltrini, Bientina 2015, pp. 69-104.

Un nuovo apporto allo studio della ceramica pesarese da scavo: le produzioni fini da mensa bassomedievali dall’area di via dell’Abbondanza (1999-2000) (XIV-prima metà ca. del XV sec.)

Atti del I Convegno Internazionale di Archeologia Medievale nelle Marche (Macerata, 9-11 maggio 2019), a cura di U. Moscatelli, D. Sacco, Bologna 2021, pp. 341-346, 2021

Following a previuos, general overview released through the Antalya conference on 'medieval and modern period mediterranean ceramics' in 2015 (see Cesaretti 2018, in this section and 'papers'), this research contains a new, more in-depth analysis of the pottery finds from the site of via dell'Abbdondanza, in Pesaro, particularly the assemblage excavated in 1999-2000. In the current case, we focused specifically on late medieval fine ware, carrying out a thorough quantification of all the pottery sherds that were retrieved from the waste disposal denoted as 'structure 2' (among which 'maiolica arcaica', as we expected, was the most common ware group). The results have proved extremely encouraging, both from the point of view of the reassessment of the medieval chronology of the site (it is worth remembering that via dell'Abbondanza is a pluristratigraphic site, comprising a series of complex chronological sequences, which span the Roman age to the Late Antiquity and the Modern era) and as regards the ceramic assemblage itself. With regard to the latter, the analysis of some particular classes helped us redefine our knowledge of medieval glazed (both tin and lead) pottery in Pesaro around the 14th/15th centuries, throughout a secure stratigraphic apporach (i. e. based on a closed context). Nonetheless, the presence of some clearly imported items provided us with an important piece of information with respect to the circulation of ceramic artefacts along the northern Adriatic in that specific time period. A thorough study of both the medieval and the postmedieval (particularly, Renaissance) pottery found at the site is yet to come. GC

Ceramiche fini da mensa di Adria romana. Le indagini di via Retratto (1982 e 1987)

Collezioni e Musei Archeologici del Veneto, 2015

https://www.bretschneider.it/libro/9788876892950 La qualità e la solidità delle ceramiche adriesi sono note da tempi molto antichi, così come riporta il pas- so di Plinio: accanto a prodotti d’importazione greca, etrusca 1, e più genericamente ellenistica, l’abitato e le necropoli preromane hanno restituito, infatti, un si- gnificativo numero di ceramiche di produzione loca- le 2. Tale tradizione sembra perdurare fino in età ro- mana, momento in cui più labili si fanno le tracce di queste evidenze [...]