Il Progetto Sostegno Sociale e Occupabilita Sostenibile Strategie Innovative Per La Consulenza DI Outplacement Replacement Socose Introduzione Alle Finalita Del Progetto (original) (raw)

PROGETTO URBANO E SOSTENIBILITÀ AL CUORE DELLA NUOVA URBANISTICA

La ricerca che qui si presenta mostra come sia possibile utilizzare al meglio le risorse energetiche locali alla scala del progetto urbano. È infatti la forma stessa dell’insediamento, in rapporto alle caratteristiche naturali de sito, ad essere essenziale per l’autosufficienza e il risparmio energetico mediante fonti rinnovabili. Attraverso i progetti presentati si mostrerà come la pianificazione sostenibile richieda una visione fortemente integrata, che tende a combinare significati simbolici e culturali con tecniche variegate e risorse locali di prossimità, che solo la scala del progetto urbano è in grado di articolare adeguatamente.

Innovazione tecnologica e sostenibilità nel progetto dell’housing sociale intelligente

2012

Il paper si interroga sulla trasposizione delle retoriche di smart, ecologic and sustainable city nell'ambito teorico e pratico dell'housing sociale. Un campo che ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi decenni in riferimento ai modelli tipologici e prestazionali, al target di riferimento e alle modalità di concezione in relazione alla città e al territorio. Nuovi modi di vivere (city users e modifiche nell'organizzazione e nella parcellizzazione del lavoro) e nuovi modi di abitare (co-housing e co-working, telelavoro) completamente diversi dal passatoimplicano un diverso rapporto con la città: una città diversa, caratterizzata da una maggiore efficienza e nuove tecnologie nella produzione di beni e servizi, nella mobilità, nei trasporti, nell'uso delle risorse, dove un progetto dell'housing sociale sostenibile, ecologico e intelligente non solo rappresenta una nuova frontiera per la sperimentazione tipologica e tecnologica, ma diventa precondizione per la fattibilità di operazioni di trasformazione o riqualificazione urbana che si scontrano oggi con nuovi meccanismi (e notevoli problemi) finanziari e gestionali. Vecchie e nuove retoriche per l'abitare Nel 1983 il geografo Jean Gottmann lancia il concetto di "città invincibile", un termine che esplicita una visione positiva (se non positivista) dell'evoluzione urbana del XX secolo, intesa come svolta nella storia dell'umanità e metamorfosi nell'organizzazione del mondo. Rispetto a quel mito, tramontato con la presa d'atto della "crisi della città", ovvero del peso delle funzioni urbane sia sulla salute umana, sia su quella del territorio su cui insiste, 1 Le considerazioni riportate in questo lavoro sono parte della riflessione più ampia svolta nell'ambito del progetto di ricerca "ABITARE SOCIALE. Modelli architettonici e urbanistici sostenibili", promosso dalla Regione Toscana ai fini di fornire metodi e procedure utili a costruire una significativa offerta di alloggi in affitto in Toscana. Il progetto, che prevede uno sforzo congiunto dell'Università, degli operatori sociali e finanziari e delle amministrazioni locali, coinvolge tutto lo spettro degli attori che operano nel settore, nella convinzione che questa sia una condizione necessaria a portare su un versante di concretezza e operatività un tema sempre più strategico nel quadro sociale economico e insediativo della Regione Toscana. Partecipano alla ricerca: Università di Firenze, attraverso il contributo integrato dei gruppi di

Progetto della Società SOCIALITARIA

Progetto della Società SOCIALITARIA - Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione ed alla Natura Umana - Vol. II, 2023

Capitolo 9: Capacità di comunicazione, pienamente soddisfacente, tra gli esseri umani. La fiducia tra le persone, o gli individui, è la condizione prioritaria per poter instaurare qualsiasi relazione interindividuale. La fiducia, essendo una precondizione per ogni forma di colloquio, viene concessa, in via provvisoria, e successivamente riconfermata, salvo l'emergere di elementi che la mettano in discussione. Lo psicosociologo Leon Festinger, teorizzò il bisogno di ogni individuo di costituire valutazioni corrette delle proprie opinioni, e idee, con conseguente tendenza a ricercare una conferma al proprio punto di vista, attraverso il consenso altrui. Vi è quindi, anche per questo, una spinta al confronto sociale (1). La comunicazione, di tipo raziocinante, porta ad una uniformazione spontanea di opinioni, la quale genera simpatia e, quindi, ad un legame positivo tra gli individui (2). La comunicazione del raziocinio, attuata dagli singoli, comprende la comunicazione delle conoscenze, che serve alla realizzazione di tutti i progetti comuni di ciascun gruppo sociale. La comunicazione della parte raziocinante, o logica, della mente degli individui, rappresenta solo una parte della comunicazione, che noi definiamo (nel suo complesso) razionale se, ed in quanto, sia pienamente coerente con la natura umana, e capace di annullare ogni esigenza di realizzare strutture sociali autonome rispetto agli individui che entrano in comunicazione. La comunicazione del raziocinio, ossia della conoscenza e del pensiero, deve avvenire con modalità opportune, in modo da permettere una piena confrontabilità delle tesi esposte, relegando le tesi non falsificabili, o non dimostrabili, nell'ambito dell'irrazionalità.

LA TRASFORMAZIONE DEL PAESAGGIO ESTRATTIVO DA SPAZIO RESIDUALE A LUOGO DI OPPORTUNITÀ : IL CASO DI CAVA SOSTENIBILE

Nell'articolo si affronta il tema della rigenerazione eco-sostenibile di un sito estrattivo ancora in operam, in un'ottica di transizione dalla cultura del "risarcimento" a quella della prevenzione. A questo scopo viene presentato il caso di "Cava Sostenibile" di Murisengo (AL), progetto di cui la Società esercente Estrazione Gesso snc è soggetto promotore e cliente, nella figura dell'ing. Sandro Gennaro, Direttore della Cava e Progettista. Sebbene in termini ambientali l'espressione "cava sostenibile" sia una contraddizione, se pensiamo al danno che le attività estrattive sovente determinano sugli ecosistemi, sul paesaggio e sulla salute, la denominazione dell'intervento sulla cava di Murisengo la si deve alla sua assoluta particolarità rispetto ad una consueta operazione di recupero, trattandosi di una reinvenzione e riuso socio-culturale dell'ambiente caveale mantenendolo, contestualmente, "in esercizio". L'analisi di questo caso studio restituisce un quadro del tutto sperimentale. La Società ha infatti in corso dal 2012 un work in progress che, attraverso successivi interventi di installazioni luminose temporanee per mostre e spettacoli, punta alla progettazione e realizzazione di una trasformazione effettiva delle camere minerarie esaurite della cava, site a quota -90 metri dal p.c. per una superficie di circa 5.000 mq, da devolvere ad usi permanenti (cultura, didattica e museo interattivo sul gesso) compatibili con il contemporaneo svolgimento delle attività di estrazione e lavorazione. Il work in progress è inteso a spianare la via alla progettazione della trasformazione vera e propria. È un lavoro propedeutico e di verifica di tutte le fattibilità, da quelle strutturali e geo-meccaniche, a quelle normativo-procedurali, a quelle dettate dalla compatibilità ambientale, energetica e, non ultimo, dal grado e livello di risposta sociale.

SULLA PROGETTAZIONE DEI MURI DI SOSTEGNO SECONDO I PRINCIPI DEL “CAPACITY DESIGN”

Molti aspetti, emersi da una recente sperimentazione di muri a mensola su tavola vibrante, conducono a proporre modifiche normative che possano introdurre efficacemente il principio del "capacity design" nella progettazione dei muri di sostegno. Nella presente nota, si propone, a tal fine, una metodologia di progetto, basata sulla valutazione delle prestazioni attese, che mira alla progettazione di muri di sostegno per i quali, sotto l’azione sismica intensa, sia indotto come cinematismo preferenziale quello dello scorrimento, che può essere considerato un meccanismo di tipo duttile. La procedura proposta è stata poi applicata per la ricerca di criteri geometrici di predimensionamento dell’opera di sostegno, che garantissero il rispetto del principio della gerarchia delle resistenze.

PROSPETTIVE DI INNOVAZIONE PER LE COOPERATIVE SOCIALI

La cooperazione sociale in Italia, e più in generale tutto il terzo settore di cui essa fa parte, sta vivendo in questi ultimi anni una fase di passaggio non solo a causa della crisi finanziaria ed economica emersa nel 2008 ma anche a seguito della difficoltà attraversate dal modello stesso del welfare state, difficoltà che la citata crisi economica non ha generato ma ha solamente messo in evidenza. Parallelamente tale fase di passaggio risente di un processo di ridefinizione della natura stessa della cooperazione sociale, natura che risente di un'identità formatasi in tempi recenti e da sviluppi che nell'ultimo mezzo secolo le hanno fatto prendere strade e forme diverse a seconda dei mutamenti socioeconomici attraversati dallo stesso ambiente nella quale essa si è formata. Per osservare alcuni degli aspetti contemporanei della cooperazione sociale, quindi, può essere necessario definire, in un primo momento, alcuni tratti del suo sviluppo storico – nella convinzione che tali tratti ne condizionano inevitabilmente il presente – ed in seguito utilizzare degli strumenti di indagine che, tenendo conto del primo aspetto, possano descrivere alcune caratteristiche del settore nonprofit italiano. Siffatti strumenti sono stati desunti da quelli adottati da una delle più recenti ricerche a livello nazionale che individua e misura due tratti che possono rappresentare il valore aggiunto della cooperazione sociale in un momento storico di enormi cambiamenti. Tali tratti individuati sono: la capacità di innovazione produttiva ed il grado di adesione all'agire nell'ottica dello sviluppo della giustizia sociale; la scelta di queste due prospettive nasce dalla convinzione che queste sono due di quelle caratteristiche fondanti che negli anni pioneristici hanno permesso la nascita del concetto stesso di cooperazione sociale. Il presente lavoro è partito da queste considerazioni per poi osservare ed analizzare in maniera approfondita un'organizzazione cooperativa particolare, operante nel Friuli Venezia Giulia.

Spazi d'Innovazione Sociale

2017

(Belgio) e Newcastle (Regno Unito). E' specializzato nello studio del ruolo dell'Innovazione Sociale per lo sviluppo umano e spaziale. www.frankmoulaert.net. Abid Mehmood è Ricercatore Associato presso il "Sustainable Places Research Institute" dell'Universita' di Cardiff. Ha maturato una forte esperienza di ricerca in ambito d'innovazione sociale e di governance ambientale. Inoltre. egli ha trattato a lungo temi legati allo sviluppo socio-economico ed alla coesione sociale nelle pratiche e nelle politiche di sviluppo locale e regionale

ICT, Progetto Urbano e Sostenibilità (Book in Italian)

"If in his general aspect the sustainable development has a global dimension, but we must start to develop this argument from his local aspect, and particularly from the town. According to C. Alexander, Castells and Salingaros, the town can be analysed like a complex system, and that because in it we can read complex relations in all the fields, from social to political as well as from cultural to economical aspects. Particularly from the end of 80’s has increased the role of the digital power (town like digital-town) and with it the concept of network as a new structural model that in his fundamental aspect is characterizing the economical, financial, political and cultural aspects. This epochal transformation needs a new political power, meaning that we need new ideas and a new ethical renaissance because only in this way we should be governing, in a sustainable way, these complex processes. From this cultural changing, has been elaborates different political documents (U.N., E.U, etc.) that has tried to supply a political addresses to control and govern the sustainability. Analysing these documents, particularly referred to urban sustainability, we can find a common keys words: complexity, informative bases (i.e. sustainable indicators), ICT. From this point, this work want to analyse and to understand which role have the ICT (like information communication technology) in the sustainable transformation of the towns. Particularly I want to analyse the: o processes that are around the role of ICT to develop in a sustainable way the environment (which type of information, in which way to create it and so on); o e-democracy and e-government like new forms to govern and manage the environment and the relation from citizens and administrations; o the chance furnished from the digital technology especially referred the possibility to share information - interactive information systems – and from this to obtain more democracy (more information to citizens) and more instruments to promote and support a participative design and sustainable strategic planning. From this three points and around the concept of system I try to analyze in which way we can develop an efficient environment management system through the use of the ICT. Particularly this junction between information technology and communication technology has open new scenarios in the communication processes as well as in the decision processes. What mean and what will imply all this? "