Parere sulla Prevenzione/Promozione in ambito psicologico (original) (raw)
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Esame di riqualificazione: psicologia della prevenzione Testo di riferimento: Prevenzione e salute mentale. Manuale di psicologia preventiva,
Prevenire...per meglio combattere
Strumenti per l'archeologia preventiva. Esperienze, Normative, Tecnologie. p. 5-10, BUDAPEST: archaeolingua, ISBN/ISSN: 978-963-8046-96-3, 2008
Dallo Psicologo di base alla Psicologia delle cure primarie
Ordine Degli Psicologi Regione Sardegna - EVENTO FAD ECM: LA PSICOLOGIA DELLE CURE PRIMARIE: INTEGRAZIONE E COMPETENZE NEL SERVIZIO PSICOLOGICO DI PRIMO LIVELLO, 2024
Difficoltà emotive personali legate ad ansia, 22,43% depressione ed elaborazione del lutto Tematiche legate al cibo e all'immagine corporea 0,59% Fatica nella gestione della propria patologia 12,09% Somatizzazioni 13,28% Problemi sul lavoro e di carattere economico e sociale 8,26% Difficoltà nelle relazioni familiari e sociali 13,28% Posizionamento come caregiver di una persona con 15,63% dipendenza, malattia e cronicità Difficoltà nella gestione di criticità nelle tappe 9,14% evolutive dei figli Dipendenze 0,59% Psicopatologie conclamate di area psichiatrica 2,65% All'area più consolidata della «salute mentale», che viene confermata, si affianca una responsabilità della psicologia a livello delle «cure primarie» e della «integrazione sociosanitaria delle cure». Tra queste aree peraltro si deve riconoscere una stretta prossimità propria della visione biopsicosociale che caratterizza culturalmente ormai da tempo la professione psicologica. IL ruolo dello psicologo di cure primarie in una prospettiva di psicologia di territorio Centrale, in questa prospettiva, è l'istituzione della figura dello Psicologo nelle Cure Primarie, che dovrà agire presso le Case e gli ospedali di comunità, nelle AFT e presso i servizi sanitari e sociali che adempiono ai compiti di Cure primarie previste dall'ordinamento e dai LEA. Occorre infatti assicurare la presenza degli psicologi in affiancamento e collaborazione con gli operatori sanitari, sociali educativi e, in primo luogo e soprattutto con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli assistenti sociali e gli educatori professionali, con uno sguardo attento alle risorse psicosociali nella comunità. Si potranno così prefigurare forme di lavoro in équipes territoriali integrate che potranno contribuire a ridefinire mission e vision delle grandi organizzazioni della salute (e della malattia), non più come meri organizzatori delle prestazioni, ma come attori destinati a raccogliere e rendere disponibili strategie e politiche di salute e dialogo interumano. Questo sforzo è teso anche a rendere abitabili forme di organizzazione nuove (in alleanza ad esempio col Terzo Settore) che saldino l'intervento a livello psicologico e multitrans-disciplinare con le istanze dal basso e le risorse sociali e politiche dei territori e ad attivare pratiche di attenzione e dialogo nella cura che sappiano accogliere e comprendere le tensioni nel quotidiano che caratterizzano la vita delle persone rendendo «abitabili» i (non) luoghi della diagnosi, della cura e della prevenzione, in cui prenda corpo e luogo una prospettiva di salute, un discorso aperto su e con la varietà delle soggettività e intersoggettività nelle pratiche sociali.
Psicopandemia e psyops Prospettive a confronto
Psicopandemia e psyops. Prospettive a confronto, 2022
La gestione della pandemia è stata carente soprattutto dal punto di vista psicologico. I danni sulla popolazione, specialmente quella più giovane, non sono stati sufficientemente tenuti in considerazione secondo l'autore. Il contesto viene esaminato anche dal punto di vista della psicologia delle masse e della psicologia militare
TRA INTENZIONALITA' E ASSENZA incontro con la dimensione psicotica
Qualche anno fa ho ascoltato un'operatrice di Comunità Terapeutica che stava compiendo un percorso di rialfabetizzazione con alcuni ospiti. Lo statuto mentale della collaboratrice, lontana culturalmente dalla clinica psichiatrica nelle modalità propriamente mediche, attinenti alle "malattie", al "biologico", era in contatto con quell'altro modo di accogliere la sofferenza dell'ospite, intesa come difficoltà intersoggettiva, frantumazione della comunicazione, bizzarria del comportamento, ovvero come è la persona, come si manifesta 1 , non quel perché è così, il perché del disastro nel senso delle teorie neurotrasmettoriali , insomma. L'operatrice mi chiedeva se era possibile cogliere significati nel dialogo con Piera, un'ospite di quasi sessant'anni, dimessa da un Ospedale Psichiatrico non molto tempo prima e diagnosticata come "parafrenica". L'operatrice iniziò a leggere e esprimeva curiosità che sentivo associata a stupore e a una sorta di apprezzamento estetico che soprattutto mi trasmise. P. Non mi lasciano sognare!! O. Ci sono i sogni della notte quando dormiamo e quelli del giorno quando sogniamo a occhi aperti. Di quali sogni parla? P. Voglio sognare anch'io, che sono Piera, e appena si potrà, voglio anch'io, che sono Piera, che si vedano i miei occhi di nuovo. O. I tuoi occhi parlano per te, io vedo quando sei triste, quando stai bene, se sei arrabbiata o se sei contenta. P. Anche i tuoi, maestra, parlano di te? E' il tuo lavoro far veder con gli occhi? O. In un certo senso, si. P. Anch'io, che sono Piera, per disgrazia ho gli occhi ammalati: hai il tuo territorio curativo in tasca, te lo ricordi? O. Ricordo la "pietra che cura…". P. Tutti i miei mali passano soltanto dopo aver lavorato nei territori delle cure curative. O. Fammi un esempio di territorio curativo. P. Aver lavorato nel territorio curativo vuol dire di nuovo malata. Quando ero malata, io, che sono Piera, non capivo niente. O. Cosa auguri agli ospiti della C.T.? P. Lunga vita e che ci facciano passare i nostri mali e che si veda di nuovo negli occhi con gli occhi, sono la dottoressa Piera.
IL PENSIERO PROPORZIONALE ANALISI DI PRATICHE DI RISONANZA
Il processo di costruzione di una struttura cognitiva è un percorso complesso, perché non richiede soltanto di ricevere un radicale stimolo esterno (come la presentazione di un oggetto, ad esempio una bilancia), ma di far in modo che questo entri in risonanza con le strutture mentali che già si possiedono in maniera graduale, in modo da sfruttarne le linee di continuità e valorizzarne le differenze. L’attività presentata, può rendere testimonianza che l’apprendimento si realizza attraverso un’attività mentale personale e collettiva, ripetuta ed intenzionale, e attraverso uno sforzo di costruzione di significato che va oltre l’acquisizione di parole ridotte a suoni. Esso si realizza non solo attraverso la recezione di nozioni, idee, concetti, ma anche e soprattutto attraverso l’esercizio di una mente euristica, capace di utilizzare giudizi, di avvertire problemi, di elaborare connessioni e di seguire percorsi rigorosi e strategie multiple. Imparare è un’attività operativa tra più persone che si prestano attenzione reciprocamente, in cui gli scopi degli attori coinvolti (ricercatori, insegnati e la classe) possono avere scopi differenti (analisi, valutazione, crescita cognitiva), ma tutti condividono la responsabilità di comunicare le proprie conoscenze. Nel lavoro si presenta un'attivitá didattica che coinvolge l una quinta classe di scuola primaria nell'apprendimento della proprorzione. L’attività rappresenta prova a dare una spiegazione dei "blocchi in matematica" dimostrando che questa disciplina è stata trattata dagli insegnanti come una cosa terribilmente rigorosa e inquadrata, che non ammette discussioni, quando storicamente nasce come scienza sociale e descrittiva e proprio queste caratteristiche ne hanno reso possibile lo sviluppo.
La psichedelia come mediazione
2017
In this paper, some studies on the effects provoked by psychedelic substances on cognition will be presented, with the aim to highlight their role as mediators of conscious experience. After a brief survey of the contributions offered by other authors about consciousness alteration, some experimental results will be presented. Data seem to show that the access to altered states of consciousness does not depend on an increased brain activity, but on a reduction of the coordination between the different brain areas involved in the creation of phenomenal experience. Besides, psychedelic substances will be used as a study case to describe the extensive character of media, namely their constitutive role for the explanation of conscious experience.