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Recensione: Richard Shusterman (a cura di), Aesthetic Experience and Somaesthetics, Leiden-Boston, Brill, 2018, pp. 220

Studi di Estetica, 2018

Il volume Aesthetic experience and somaesthetics-curato dal filosofo americano Richard Shusterman, fondatore della somaestetica come diramazione e ulteriore sviluppo dell'estetica pragmastista (si veda, a tal proposito, il cap. 10 di Pragmatist aesthetics)-rappresenta la prima uscita all'interno di una nuova collana dell'editore Brill intitolata proprio "Studies in Somaesthetics. Embodied Perspectives in Philosophy, the Arts and the Human Sciences". Collana che, peraltro, si affianca in un certo senso a un organo già esistente per la diffusione e lo sviluppo della nuova disciplina, ovvero il "Journal of Somaesthetics" legato alla Aalborg University e alla Florida Atlantic University. Come spiega Shusterman nell'introduzione a Aesthetic experience and somaesthetics, la nuova raccolta di saggi da lui curata, scopo del libro è complessivamente quello di "spiegare ed esemplificare le important connessioni fra lo studio dell'esperienza estetica e il campo di ricercar interdisciplinare noto come somaestetica" e definibile in prima Battuta come "lo studio critico e la coltivazione migliorativa del corpo come sede di fruizione sensoriale (aisthesis) e di automodellazione creativa" (Shusterman 2018: 1). A ciò, sempre all'inizio dell'introduzione, Shusterman aggiunge subito un'ulteriore considerazione, a chiarimento del titolo del libro e della scelta di avviare la nuova collana di somaestetica proprio con un volume. Ovvero, egli osserva che una tale connessione fra somaestetica ed esperienza estetica è in qualche modo intrinseca, essenziale, fondata nella natura stessa della somaestetica per com'essa è stata dapprima "battezzata" in Pragmatist aesthetics e poi sviluppata in numerosi articoli e contributi, alcuni dei quali poi raccolti nei libri "Body consciousness" (2008) e "Thinking through the body" (2012).

Il Corpo e le Arti. Accademie Disegno Anatomia, 2016

catalogo mostra (Carrara, Palazzo Cybo Malaspina, 20 maggio-10 settembre 2016), a cura di Marco Ciampolini, Gerardo de Simone, Chiara Nenci, P.Ricci, Pisa, ETS, 2016

LA COMUNICAZIONE STRATEGICA PER IL MUSEO: DAL LOGO ALLA DIGITAL TRANSFORMATION

PROPOSTE PROGETTUALI PER IL MUSEO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA DELLA VALLE DEL FIUME FIORA (MANCIANO – GR) LA COMUNICAZIONE STRATEGICA PER IL MUSEO: DAL LOGO ALLA DIGITAL TRANSFORMATION, 2014

Proposte progettuali per l'aggiornamento dell'apparato di comunicazione e dei contenuti scientifici del Museo di Preistoria e Protostoria della valle del fiume Fiora (Comune di Manciano - GR. Il lavoro muove i suoi passi dalla volontà di restituire al museo di Manciano il ruolo di riferimento culturale per l'archeologia pre e protostorica nel territorio. Nato nel 1985, il museo era stato istituito sulla base di un progetto museografico che aveva l'obiettivo di instaurare un dialogo con un pubblico che fosse il più ampio possibile, ponendosi come un'istituzione all'avanguardia nel panorama dei piccoli musei italiani. Per il progredire delle ricerche archeologiche degli ultimi trenta anni e soprattutto a causa dell'evoluzione molto rapida delle nuove tecnologie, questa originaria freschezza comunicativa è andata tuttavia attenuandosi con il tempo. Individuati gli elementi di criticità dell’istituzione museale, ferma restando la validità del progetto museografico originale, è sembrato quindi importante stendere un progetto di aggiornamento: • in primo luogo è stato approntato l'aggiornamento scientifico dei contenuti del museo attraverso le informazioni relative agli scavi archeologici dell’ultimo trentennio, contenute prevalentemente negli “Atti degli incontri di studio di Preistoria e Protostoria” e nella serie di pubblicazioni della “Rivista di Scienze Preistoriche”. Il confronto dei reperti già presenti nel museo con le scoperte più recenti, ha permesso di realizzare l'aggiornamento dei testi esplicativi presenti sui pannelli a muro delle sale. • una seconda fase del progetto ha previsto la realizzazione dell'immagine coordinata del museo di Manciano: dall'ideazione del logo al nuovo disegno degli apparati di comunicazione interna (pannelli a muro, didascalie) ed esterna (poster, brochure, grafica del sito, merchandising). La seconda parte del lavoro ha riguardato lo studio delle soluzioni innovative, oggi disponibili in ambito museale, come realtà aumentata, QR code, applicazioni mobili, con l'obiettivo di impostare una trasformazione digitale anche per il Museo di Manciano.

Arte come Comunicazione / Comunicazione dell Arte

2006

Convegno “Arte come espressione e comunicazione”, Casole d‘Elsa, 21-22 ottobre 2006. Versione formato pdf dalla presentazione in power-point al convegno. Relazioni di: 1) M. Squillacciotti, “Il Laboratorio di Didattica e Antropologia”. 2) Valentina Lusini, “Interpretare e tradurre l’arte. Vie di comunicazione tra contesto e contestualizzazione". Vedi anche: le immagini tratte dal power-point della relazione di M. Squillacciotti , Il Laboratorio di Didattica e Antropologia https://www.academia.edu/44494575/Il\_Laboratorio\_di\_Didattica\_e\_Antropologia\_Immagini

Kosmos: strategie di comunicazione in un nuovo museo

Crescere Museo Didattica Divulgazione Inclusione Per i 45 anni del Museo di Casteggio Atti del Convegno di Studi Museo di Casteggio, Palazzo Certosa Cantù, 27 ottobre 2019, 2021

A cura di Valentina Dezza La pubblicazione del seguente volume è stata possibile grazie al contributo finanziario erogato dalla Cooperativa Oltre Confine scs Onlus.