Le contraddizioni del capitale e la politica da ricostruire (original) (raw)
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PIANO STRATEGICO DELLA CITTÀ METROPOLITANA, CONFLITTI FUTURI
Lo Statuto della Città Metropolitana di Milano approvato a dicembre 2014 delinea in dettaglio contenuti e modalità di formazione del Piano strategico introdotto dalla Legge 56/2014, nota come Legge Delrio. Prevede un piano ambizioso, solido e preciso, che però non trova riscontro nel documento adottato dal Consiglio metropolitano. Secondo lo statuto il Piano strategico "… configura gli scenari e determina gli obiettivi generali di sviluppo della comunità metropolitana e le relative condizioni di sostenibilità economico-sociale e territoriale-ambientale" (art 34 comma 1) e "comprende le azioni della Città metropolitana e del complesso delle amministrazioni pubbliche per il raggiungimento dei suoi obiettivi" (art 34 comma 3). Come affermato nella Relazione stessa del Piano strategico "nella formulazione statutaria il Piano strategico non si limita a definire una visione di sviluppo, ma si preoccupa di indirizzare il processo di pianificazione in chiave decisamente operativa", determinando i contenuti della strumentazione economica finanziaria dell'ente e degli atti di pianificazione della provincia e dei comuni: "gli altri atti di pianificazione e gli atti di carattere generale della Città metropolitana mettono in evidenza con specifica motivazione le loro relazioni col piano strategico" (art 35 comma 1).
Reload: riattivare il capitale territoriale per re-immaginare lo sviluppo
L’interazione esplosiva tra aumento dell’impronta urbana sul pianeta e crisi di un modello finanziario di sviluppo, tuttavia, ci impone di rivedere i paradigmi che guidano le politiche urbane non più in termini esclusivi di crescita, accumulo e consumo, ma programmando e regolando anche la decrescita e il riuso. La città espansiva tendeva infatti ad incorporare le aree marginali nell'organismo della città, adottando misure per regolamentare la marginalità (introduzione di servizi pubblici, strade, social housing, ecc.) che spesso hanno contribuito ad aggravare il problema, incentivando l’effetto attrattore e il consumo di risorse (prima fra tutte il suolo). La città che si ricompatta (Shrinking City), invece, richiede che le nuove morfologie insediative siano individuate attraverso uno sforzo creativo di interpretazione delle identità e delle risorse, di integrazione delle azioni e di riconfigurazione degli spazi liberati dal processo di riduzione, producendo tessuti urbani più “relisienti”, "addattativi" e "fluidi" (Coyle S.J., 2011). E pertanto chiede di essere progettata e regolata con nuovi strumenti di pianificazione e progettazione.
GIURISDIZIONI COSTITUZIONALI E POTERI POLITICI RIFLESSIONI IN CHIAVE COMPARATA
Presiede: Enrico GROSSO Tania GROPPI Judicial review of legislation, società civile, opinione pubblica Caterina DRIGO Giurisdizione costituzionale e decisioni politiche: quali confini? 11.45-13.15-II Sessione Presiede: Lorenza VIOLINI Graziella ROMEO Judicial review of legislation e tecniche interpretative Paolo PASSAGLIA Questioni etiche e scelte tragiche tra corti e legislatori
Il capitale e la storia: appunti
Relazione al convegno L'attualità del Capitale Nel bicentenario della nascita di Karl Marx Roma, 23/24 marzo 2018 Sala conferenze Fondazione Basso 1
LA DECISIONE SULLA CITTADINANZA TRA RAPPRESENTANZA POLITICA E FINI COSTITUZIONALI
Pur essendo nel tempo gemmate nuove forme di membership di diversa natura-legate, più che altro, all'accesso degli stranieri residenti in Italia a un'ampia congerie di diritti-il Volume mette a fuoco l'istituto della cittadinanza statale formale sul piano dogmatico, ovvero con riferimento all'ordinamento italiano. In particolare, dall'analisi delle disposizioni e della giurisprudenza costituzionali, nonché del di-ritto internazionale e del diritto dell'Unione Europea, emerge un quadro di limiti e di fini che vincolano le scelte legislative in materia di criteri di acquisto e di perdita della cittadinanza, confermando dunque l'idea centrale dell'opera secondo cui, in uno Stato costituzionale liberal-democratico e personalista, tali scelte non possono essere collocate al di fuori del cono d'ombra del costituzionalismo. Segnatamente, poi, i risvolti del fondamento lavoristico della Repubblica italiana consentono di individuare, attraverso un'interpretazione che riannoda il lavoro alla struttura de-mocratica dello Stato italiano, un concetto sostanziale di cittadino, che impone una ri-conformazione degli attuali criteri di acquisto dello status civitatis. Alessio Rauti (1973) è Ricercatore confermato di Diritto costituzionale presso l'Uni-versità Mediterranea di Reggio Calabria, dove insegna Diritto pubblico e Giustizia costituzionale. È autore di numerosi lavori, in tema, fra l'altro, di giustizia costituzionale, legislazione elettorale, diritto regionale, diritti degli stranieri, cittadinanza e fonti del diritto. Ha inoltre pubblicato I sistemi elettorali in Italia dopo la sentenza costituzionale n. 1 del 2014. Problemi e prospettive, Napoli 2014..
GEOGRAFIA E CAPITALISMO: RIPENSARE LE CONTRADDIZIONI
BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA, 2015
GEOGRAPHY AND CAPITALISM: RETHINKING CONTRADICTIONS. – From the last book of D. Harvey Seventeen Contradictions and the End of Capitalism a workshop was held in Rome in May 2015. It is proposed here, among different perspectives of remarks, a change of focus in the analysis of the capitalist relation, from concept of contradiction to the one of crisis. This focus, necessarily goes with a complete articulation of the territorialization process, with the constitutive territoriality overcoming and the integration of other articula- tions of territoriality, especially that configurative and ontological. This allows to put in a specifically geographical perspective the issue of the globalitarian capitalistic relation.
Le istituzioni della contraddizione
Le istituzioni della contraddizione, 2005
Riassunto : attraverso la deistituzionalizzazione degli ospedali psichiatrici e l'invenzione di nuove istituzioni completamente sostitutive, la contraddizione della follia è stata portata alla visibilità pubblica e resa socialmente sopportabile facendone così un campo di apprendimento alla convivenza democratica. Il quesito principale sul quale lavora questo articolo è se e come questo patrimonio della psichiatria italiana è all'opera nelle trasformazioni del welfare, e nelle politiche sanitarie e sociali in cui oggi essa è integrata. Analizzando tre casi nei quali questo patrimonio viene investito nel costruire sistemi di opportunità nei contesti locali, vengono messe in luce le condizioni e le modalità in cui le pratiche della salute mentale siano in grado di rendere le differenze un fattore di crescita per la vita democratica.