Un progetto di ricerca tra topografia antica e archeologia dei paesaggi: l’Appia antica nel territorio di Beneventum (original) (raw)

Il primo miglio della Via Appia: archeologia e storia di un paesaggio urbano, in Atti Giornata della ricerca 2008, a cura di M.Micheli e F.Rangoni, Quinterni, 4, Dipartimento di Studi Storico-artistici, Archeologici e sulla Conservazione, Roma 2012, pp. 29-32 (in coll. Con R.Santangeli Valenzani)

Piuttosto che riferire circa un progetto portato a termine, i cui risultati sono stati ormai dati alle stampe, preferisco informare circa i programmi in corso, il cui collegamento con le ricerche da me condotte negli ultimi anni è comunque solido. Conclusa con gli atti del convegno (giugno 2008) la ricerca cofinanziata nell'ambito dei "Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale" (PRIN) dedicata alla pittura di storia nell'Italia preunitaria (Titolo del volume: La pittura di storia in Italia. 1785-1870. Ricerche, quesiti, proposte, a cura di G. Capitelli e C. Mazzarelli, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2008; premessa di chi scrive alle pp. 9-11), ho concentrato le ulteriori risorse finanziarie ottenute (un altro cofinanziamento PRIN: bando 2008, fondi in realtà assegnati nel febbraio 2010) all'approfondimento e al riordino dei miei studi sul Settecento. In effetti il mio interesse per questo secolo data da circa vent'anni e si era già tradotto in una serie di pubblicazioni a partire dal 1990, quando su invito di Giuliano Briganti avevo collaborato con un capitolo dedicato a Roma al volume da lui curato sul secolo XVIII nella collana La Pittura in Italia pubblicata presso Electa. Da quel primo lavoro sistematico erano scaturite altre iniziative, alcune a carattere internazionale (la mostra Art in Rome in the Eighteenth Century, Philadelphia-Houston 2000; quella sul Neoclassicismo in Italia, Milano 2003; la mostra ed il convegno dedicati a Pompeo Batoni, rispettivamente Lucca 2008-2009 e Roma 2009, per i quali ho curato il catalogo e la stampa degli atti), altre di ambito più circoscritto ma il cui centro di interesse restava comunque il Settecento a Roma. A tali iniziative avevo chiamato a collaborare dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori formatisi presso il Dipartimento e che nel nostro Dipartimento hanno trovato un costante punto di riferimento: . A loro e ad altri giovani studiosi sono dovuti due numeri della rivista "Roma Moderna e Contemporanea" (La Città degli artisti nell'età di Pio VI, X, 2002, 1/2) e "Ricerche di Storia dell'arte" (Intellettuali ed eruditi tra Roma e Firenze alla fine del Settecento, 84.2004) le cui curatele ho condiviso rispettivamente con Stefano Susinno e Orietta Rossi Pinelli.

Vivere in campagna lungo la via Appia: l'organizzazione e lo sfruttamento della terra tra IV sec. a.C. e VI sec. d.C. ad Est di Benevento

2017

The Via Appia is one of the most important road axes mentioned both in ancient sources and in recent literature. However, there are still problems on the identification of some sections, especially in the area East of the city of Benevento. The <em>Ancient Appia Landscapes </em>project aim at the reconstruction of the Appian path through its integration in a broader vision that involves the identification of environmental phenomena and settlement dynamics that have determined socio-economic and productive activities. Results have allowed to outline complex scenarios that respond to the transformations of the main centre, from the proto-urban <em>Maluentum </em>to the Latin colony, up to the developments of the Imperial and late antique period. Economic evolution and political choices define in the countryside both original systems of exploitation and new patterns organized on previous infrastructures, thus determining a 'stratification' of ancient lan...

Roma, quartiere Appio-Latino (VII Municipio) : archeologia del paesaggio urbano dalle origini alla tarda antichità

2015

Le travail s’inscrit dans le cadre de la problematique historique de l’etude des zones suburbaines dans le monde ancien, en proposant l’analyse systematique d’un secteur bien circonscrit du proche suburbium de Rome, le territoire extraurbain compris entre les portes Latina et San Giovanni, entre les murailles d’Aurelien et la distance d’environ un mille de ces dernieres. Le territoire ainsi defini, d’une extension d’environ 270 hectares, constitue l’un des quartiers les plus densement edifies de la ville, le quartier Appio-Latino (Municipio VII). En consequence des profondes transformations intervenues au fil des siecles, notamment suite a l’urbanisation moderne, commencee a partir des dernieres decennies du XIXe siecle, cette partie de la ville ne garde aujourd’hui que de tres rares traces, fragmentaires et decontextualisees, des etablissements anciens. Malgre cette penurie de vestiges archeologiques, ce territoire revetait neanmoins une tres grande importance dans l’Antiquite. Sit...

Pasquale Favia, Roberta Giuliani, Maria Luisa Marchi, Montecorvino. Note per un progetto archeologico: il sito, i resti architettonici, il territorio, in A. Gravina (a c. di), Atti 27° Conv. Naz. Preist.-Protost.-Storia della Daunia (San Severo 25-26 novembre 2006), San Severo 2007, pp. 233-262).

Nel 2006 è stato avviato un programma di ricerche archeologiche che ha come oggetto l'insediamento abbandonato di Montecorvino (fig. 1); ricadente nel territorio comunale di Volturino, il sito è ubicato su uno dei primi rilievi dei Monti della Daunia, lungo i percorsi di collegamento con il Molise interno. Dell'antico abitato si conservano ancora emergenze architettoniche imponenti ( ), quali le vestigia della chiesa cattedrale 1 e di una torre. Le strutture della cattedrale medievale si elevano ancora, in certi punti, fino a oltre 3 metri consentendo la lettura dei suoi principali elementi planivolumetrici; le rovine della torre si ergono ancora fino ad un'altezza di circa 24 m. e sono visibili anche da lunga distanza, costituendo un elemento di grande effetto scenografico, assurgendo quasi a simbolo del sito e della sua vicenda storica. 1 La chiesa è ancora oggi meta di un pellegrinaggio di grande devozione popolare, in onore di Sant'Alberto, secondo la tradizione agiografica uno dei primi vescovi di Montecorvino (Acta Sanctorum, Apr. I, cc. 432-435).

L'archeologia dei paesaggi nella Crotoniatide: in caso di studio di Strongoli, l'antica Petelia

Actas CIAC XVIII Congreso Internacional de Arqueologia Clasica. "Centro y periferia en el mundo clasico", 2014

The “Filotteteproject” is a research project of the University of Rome which takes place in the eastern part of the Calabria territory, north of the ancient city of Kroton. The research main goal is to investigate the ancient forms and characteristics of the local landscape and settlements. The topographic and geologic observations, as well as the large number of material evidences (pottery, coins, etc.) gave an undoubtely rich impression of the ancient territory and of its popolation

Pasquale Favia, Il disegno del territorio e il paesaggio agrario apulo. La Capitanata fra XI e XV secolo alla luce delle ricerche archeologiche, Mastrodonato, Salvemini, I paesaggi agro-pastorali nel Mediterraneo: genesi, economie, governo del Territorio.4° CvCRIAT (FG,ott2017), Lecce2020, pp.51-83

Giulia Mastrodonato, Biagio Salvemini (a cura di), 4° Convegno del Centro di Ricerche Interuniversitario per l’Analisi del Territorio - CRIAT , 2021

Study about medieval agrarian landscape in Medieval Apulia

Per il recupero del paesaggio dell'Appia Antica

Gazzetta Ambiente, anno XXIII, n. 1-2, 2017

La recente iniziativa del giornalista Paolo Rumiz di ripercorrere le tracce della via Appia Antica da Roma a Brindisi, con la successiva pubblicazione di una serie di articoli raccolti in volume e l'organizzazione di una mostra itinerante, ha avuto il lodevole effetto di risvegliare l'interesse dell'opinione pubblica e delle amministrazioni su quella che viene definita la Regina Viarum e sulle possibili azioni volte ad un suo recupero. Ma cosa significa esattamente recuperare un antico tracciato nel suo intero percorso? Quali sono i criteri e i metodi per la tutela e la valorizzazione di una strada dall'elevato valore storico e simbolico e dalla complessa vicenda evolutiva? All'interno di questo articolo non si potranno dare risposte esaustive a tali domande ma si cercherà di identificare possibili chiavi di lettura, affrontando il tema dal punto di vista del rapporto tra percorso e territorio circostante, attraverso una lettura trasversale dei vari temi legati, direttamente e indirettamente, alla pianificazione e progettazione del paesaggio. Tra questi: il rapporto tra paesaggio, archeologia e infrastrutture (lo studio dell'adattamento delle tecniche stradali storiche ai caratteri fisici del territorio, ma anche dei criteri di recupero della strada in relazione ai diversi paesaggi attraversati); l'integrazione delle problematiche del restauro del paesaggio con quelle del restauro archeologico e monumentale; la realizzazione di parchi archeologici e/o lineari; lo studio degli itinerari culturali e dei "luoghi della memoria". L'individuazione delle possibili linee guida per il recupero dell'Appia Antica offre l'occasione per un'analisi di tipo comparativo con situazioni ed esperienze simili. Per quanto riguarda le strade romane, casi simili di progetti di conoscenza e valorizzazione interessano le vie Flaminia, Aurelia, Emilia e Postumia in Italia, la via Domitia in Francia, la via Augusta in Spagna e la via Egnazia in Grecia. Per quanto concerne i percorsi di pellegrinaggio, analoghe esperienze riguardano la via Francigena in Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia e il Camino di Santiago in Francia e Spagna.