Implicazioni costituzionali della sentenza della Corte di giustizia sul limite di estensione dei permessi di ricerca di idrocarburi: suggestioni per un approccio integrativo alla materia energetica (original) (raw)

Le nuove disposizioni in tema di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e le problematiche giuridiche connesse, in Rivista Quadrimestrale di Diritto dell'Ambiente, Giappichelli, 2015, II, pagg. 48 ss.

Il presente lavoro si propone, previa una breve esposizione dell’evoluzione normativa che ha interessato la materia degli idrocarburi ed un primo inquadramento concettuale delle diverse tipologie di attività di c.d. "upstream" minerario (ossia, prospezione, ricerca e coltivazione), di offrire una lettura critica delle nuove disposizioni intervenute in materia per opera del d.l. 12 settembre 2014, n. 133 (c.d. "Sblocca-Italia"). In particolare, si cercherà di mostrare la tensione (oggi) esistente nel settore fra due opposte esigenze che richiedono, soprattutto all’interprete, un’opera di attento bilanciamento: ci si riferisce, da un lato, al bisogno di rilancio delle attività economiche connesse allo sfruttamento energetico, e, dall’altro, alle esigenze di (forte) protezione ambientale ed ecologica (soprattutto delle "aree marine protette") alla luce dei principi di "precauzione" nonché di "sviluppo sostenibile". In tale contesto si è inserita, di recente, la (nuova) disciplina posta dal Governo italiano all’interno dell’art. 38 del decreto "Sblocca-Italia", la quale, come si cercherà di mostrare nel corso dell’analisi, pare presentare alcune criticità, tanto sotto il profilo della compatibilità a Costituzione (specialmente quanto al rispetto dei criteri di riparto di competenze, legislative ed amministrative, fra Stato e Regioni), quanto con la disciplina sovranazionale (ed, in particolare, comunitaria) dedicata al (delicato tema) della protezione ambientale legata alle attività estrattive c.d. "offshore". After a brief exposure of the regulatory changes that affected the hydrocarbons and after a first conceptual framework of the different types of "Upstream" activities (ie, prospecting, exploration and production), the paper aims to offer a critical interpretation of the new provisions of the law decree of September 12th, n. 133/2014 (so called "Sblocca-Italia"). In particular, it will be shown the contrast today existing between two opposite needs: on one hand, the need of economic recovery linked to the energy exploitation and, on the other hands, the need of (strong) environmental and ecological protection (especially of "marine protected areas") in the light of the principles of "precaution" and "sustainable development". In this framework, the (new) rules laid down by the Italian government in the Art. 38 of the Decree "Sblocca-Italia", seem to be problematic, both in terms of compatibility with the Constitution (especially as to the compliance with the criteria of the allocation of legislative and administrative competences between State and Regions), and in relation with the supranational regulation (in particular communitarian) dedicated to the (sensitive issue) of the environmental protection in the so called "mining offshore" activities.

L’evoluzione della normativa italiana in materia di attività off-shore di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi in mare: dalle disposizioni contenute nell’attuale Convenzione sul Diritto del Mare, sino all’art. 38 del nuovo decreto-legge 12 Settembre 2014, n. 133

"[...] Di fatto, dunque, l’articolo 38 mantiene solo apparentemente la distinzione tra i procedimenti relativi alle attività di ricerca e prospezione e quelli relativi alle attività di coltivazione - distinzione, invece, come osservato in precedenza, prevista formalmente ai sensi del D.D. 22 Marzo 2011, agli articoli 5, 6, 7 e 8 - ricadendo, tali procedimenti, all’interno di un titolo concessorio unico. Ciononostante, tale soluzione tecnico-giuridica non pare formalmente porsi in contrasto con la normativa di settore facente capo alla Direttiva 94/22/CE (a cui rimanda la Direttiva 2013/30/UE, all’articolo 1, paragrafo 3) e ciò in quanto, la Direttiva 94/22/CE, all’articolo 1 paragrafo 3, nel definire il concetto di autorizzazione […] di prospezione, ricerca o coltivazione di idrocarburi, prevede espressamente che essa possa essere rilasciata separatamente per ogni attività o congiuntamente per più attività, pertanto, non escludendo la possibilità, per i singoli Stati membri dell’Unione, di procedere tramite meccanismi di concessione unificati [...]"

Costituzione, energia, idrocarburi. Dalla delegificazione alla Intesa quale strumento costituzionale

this work offers an overview of the italian energy law, with particular attention to the minining law. The energy needs of our country is satisfied with the 64 % of the mix of oil and gas, a very large number if you consider the low rates of energy supply from other sources. It is not difficult, then, to assume why “prospecting, exploration and production of hydrocarbons and the underground storage of natural gas are characters of strategic interest and public utilities, urgent and can not be postponed". This Characteristic is not, however, devoid of problems. Mining activity, in fact, and, in particular that relating to hydrocarbons, impact on other public interests ranging from the territorial government to the protection of the landscape and, therefore, to the environment. Not surprisingly, therefore, the regulation of this activity and what comes from it moves between different regulatory areas. In Italy, these areas are framed on the one hand in the context of the so-called mining right, the other in the energy law, matter, under the Constitution, of “concurrent legislation” between State and Regions, finally, up to environmental standards. The regulation in question, as can be imagined, requires skills, often, generates conflicts, whose nature is both administrative and ruling. Therefore, pending the fragmentary and sometimes the lack of clarity of the rules in this area, the the objective of the research has become highlight the reasons of conflicts and better define ruling and administrative jurisdiction about offshore and onshore permits between State and Regions in the field of hydrocarbons .

L'attivazione del potere istruttorio tra forme consolidate e scelte innovative. Riflessioni a margine della sentenza costituzionale n. 197 del 2019

Osservatorio Costituzionale, 2020

On the 2nd of July 2019, the Italian Constitutional Court decided upon an appeal filed by the State against the regional law n. 8/2018, passed by Sicily. The judgment, following a well-settled case law on article 81 of the Constitution, affirmed that part of the articles challenged are unconstitutional. As for the remaining articles, the Court postponed the decision and delivered an investigative injunction, asking Sicily and the Italian Government to provide further data. The paper reflects on this uncommon use of the Court's investigative powers, both for its procedural effects and its broader meaning within the judicial review of legislation.

Forme di gestione del servizio idrico integrato tra tutela della concorrenza e tutela dell'ambiente. Il riparto di competenze tra Stato e Regioni. (Commento alla sentenza Corte cost., 12 marzo 2015, n. 32)

Forme di gestione del servizio idrico integrato tra tutela della concorrenza e tutela dell'ambiente. Il riparto di competenze tra Stato e Regioni Commento alla sentenza Corte cost., 12 marzo 2015, n. 32 di Giorgia Crisafi -Dottoranda di ricerca in "Diritto pubblico, comparato, internazionale" presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" SOMMARIO: 1. Il caso della sentenza n. 32/2015: la vicenda processuale e la pronuncia del giudice costituzionale; 2. Le materie trasversali "tutela concorrenza" e "tutela dell'ambiente"; 3. La rilevanza economica dei servizi pubblici locali; 3.1 La governance dei servizi pubblici locali; 4. L'attrazione del servizio idrico integrato negli ambiti materiali della tutela della concorrenza e della tutela dell'ambiente; Quali spazi per la legge regionale? Riflessioni conclusive.