Apresentando Cesare Ruffato (original) (raw)
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Alfonso Gianluca Gucciardo, Silenzio e Voce, Qanat, Palermo 2016
Alfonso Gianluca Gucciardo SILENZIO e VOCE per lib(e)rare il sé in scena e in ogni dove Qanat, Palermo 2016 ISBN: 978.88.98245.99.4 — Il saggio (in scrittura mistica e frammentaria), indirizzato a (chi si occupa de) gli artisti in generale e non soltanto a (di) quelli della voce, nasce per l’esigenza di Alfonso Gianluca Gucciardo, noto ricercatore medico e umanista, di parlare a chi gravita attorno al Teatro, ai performers, ai medici, agli psicologi, ai logopedisti e ai cosiddetti “vocologi” di silenzio e di quanta importanza abbia il conoscere e il vivere giornalmente il conflitto/incontro tra voce, vocalità e, appunto, silenzio, inteso come deserto e insieme come oasi. Al fine di lib(e)rare il sé in scena e in ogni dove, Silenzio e Voce sono, quindi, nel saggio, intesi come oggetto/soggetto di studio filosofico prima che clinico. Con un linguaggio mistico e frammentario – che trova rinforzo nel segno grafico ora ana-litico ora sin-tetico – il lettore può muoversi così – con studiata ma non arte-fatta lentezza creata dall’Autore – tra Danza, Canto e Parola, tra Maschile e Femminile, tra Teatro e Scuola, tra Bellezza e Contemplazione, tra Nudità e Castità, tra Pulsione e Liberazione, tra Mistica e Fenomenologia, tra Etica ed Estetica, tra Politica ed Ecologia. Il testo è reso più prezioso da tre interventi importanti: la presentazione da parte del prof. Salvatore Lo Bue (docente di Poetica presso l’Università di Palermo), la postfazione scritta “nel silenzio della notte” dal M° Peppe Vessicchio (direttore d’orchestra e ricercatore) e il preludio dalla sigé offerto dal M° Mons. Giuseppe Liberto (direttore emerito della Cappella musicale pontificia “Sistina”). --- This essay is in Italian. It is intended for artists in general; not only for those who work with voice. It is also for the clinicians/doctors involved in Performing Arts Medicine. Talking about silence with the Artists is not impossible, but with Speech & Voice Therapists and with so-called “Vocologists” is a challenge. It is the same when we are doing this with a mystical and fragmented language. The reader will move – with obligatory slowness – through Dance, Song and Word, Male and Female, Theater and School, Beauty and Contemplation, Nudity and Chastity, Instinct and Liberation, Mysticism and Phenomenology, Ethics and Aesthetics, Politics and Ecology. The silence and the voice will be understood as subject / object of philosophical study before than clinical one. The aim is to free themselves onstage and everywhere.
Pepè Occhiato, com'era amichevolmente chiamato, è nato a Mileto il 10 novembre 1934 ed è morto a Firenze il 22 gennaio 2010. Orfano di entrambi i genitori ad un paio di anni di età soltanto (il padre è deceduto sulla nave mentre rientrava dall'Etiopia, la madre l'anno successivo), è stato affidato alla nonna materna. Ha frequentato il ciclo scolastico al liceo classico di Vibo Valentia e si è laureato in lettere moderne all'Università di Messina nel 1970 con una tesi sulla cattedrale di Gerace. Ha insegnato storia dell'arte e quindi ha avuto la nomina a preside. Ottenuto il trasferimento a Firenze, nella città del Fiore è andato in pensione nel 1996. Mi si è offerta l'opportunità d'incontrare Pepè Occhiato nel gennaio del 1974 a Nicotera. Organizzato da Achille Solano, si svolgeva un interessante convegno con tema "Documenti di Civiltà in Terra di Calabria", cui partecipavano il Direttore di "Studi Meridionali" Vincenzo Saletta, Dario Leone e altri. Naturalmente, siamo entrati immediatamente in cordiale amicizia. All'epoca andava di moda il ciclostile e trovandomi ad aver avviato nell'ambito della mia scuola una rivistina con titolo "Ϻαμερτινόν", l'amico mi ha fatto tenere un pezzo sull'antica sua città, che avrebbe poi inoltrato a una vera rivista. Così lo accompagnava nel dicembre: «Intanto sarai tu a pubblicarlo per primo sul tuo numero unico. Ti ringrazio tanto dell'ospitalità e ti prego di conservarmene poi qualche copia. Spero d'incontrarti presto a Nicotera». All'iniziale approccio seguiva a febbraio altro con i ringraziamenti e nel mese susseguente mi faceva pervenire due eccellenti fatiche apparse sull'Archivio storico di Calabria e Lucania e sui Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Arte Medievale e moderna della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Messina. Nel secondo periodico, diretto dal Prof. Alessandro Marabottini, col quale aveva sostenuto l'esame di laurea, si comprendeva una geniale indagine sulla datazione della cattedrale di Gerace. Lo studioso, perennemente sulle
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