NPP - 2021 - 2022 - 8.1 Cesapiana di Lettopalena, CH (original) (raw)
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IL CESALPINO, 2021
Riassunto_------------------------------------------------------------------------------------------------- In tutto il mondo, sia l'incidenza che i tassi di mortalità del cancro pancreatico (CP) sono in aumento. Sebbene la causa esatta del CP non sia nota, alcuni fattori di rischio sono stati associati alla malattia, tra cui il fumo di tabacco, l'obesità e il diabete. L' Autore ha studiato la associazione tra cesio radioattivo (137-Cs) e l'aumento di CP. C'è una correlazione tra la mappa di frequenza del CP e quella degli impianti nucleari e dei relativi incidenti e delle esplosioni atomiche con il conseguente fallout radioattivo, di cui il 137-Cs, con la sua emivita di circa 30 anni, è una delle componenti più rilevanti. I dati pubblicati nella letteratura medica a livello mondiale, europeo e italiano vengono qui riassunti. Nel corpo umano ed ani-male, gli ioni di cesio (Cs +) si comportano mimetizzando gli ioni potassio (K +) e come tali entrano all'interno delle cellule. Il Cs + viene assorbito in modo competitivo anche dalle piante localizzandosi nelle cellule vegetali, rimanendo nell'ambiente per 10-20 volte la sua emivita, circa 300-600 anni. Studi autoradiografici sui topi hanno mostra-to che il 137-Cs viene concentrato in quantità significative nel pancreas, in particolare nelle cellule esocrine, dove ha origine la maggior parte dei CP, che sono quelli con la maggiore malignità. Il pancreas e le ghiandole salivari secernono il cesio nell'intestino da cui il 14% viene eliminato con le feci, mentre Il rimanente 86% viene eliminato dal rene con l'urina. Parole chiave: Cesio radioattivo, Cancro pancreatico ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Abstract ------------------------------------------------------------------------------------------------------ The death rates of pancreatic cancer (PC) are worldwide increasing. While the exact cause of PC is not known, certain risk factors are linked to the disease, including tobacco smoking, obesity and diabetes. The Author studied the correlation between radioactive cesium (137-Cs) and the increase of PC. There is a correlation between the geographical map of incidence and mortality from PC and the map of nuclear plants, related nuclear accidents and nuclear tests with consequent radioactive fallout , of which 137-Cs, with half-life of about 30 years, is one of the most relevant components. Published data in medical literature at World, European and Italian levels are summarily reported and compared. Stable cesium, in human and animal organisms, behaves like potassium ion (K +), localizing itself mainly inside the cells and being absorbed from plants and fruit competitively with the potassium. 137-Cs is present in the environment for at least 10-20 times its half-life, about 300-600 years. Autoradiographic studies, in mice, have shown that 137-Cs is concentrated in significant quantities in pancreatic tissue and in particular in exocrine cells, where most PCs with greater malignancy originate. The pancreas, as do the salivary glands, secretes it in the intestine, eliminating about 14% of absorbed Cs in the feces, while the remaining 86% is eliminated by kidney with the urine.
2008
Relazione del consulente tecnico al procedimento no. 304/A/2007 TOR R.G.N.R. nei confronti di MUHELHAUSER Otmar, nato a Burgheim (Germania) l’8 settembre 1920 e residente a Dillingen (Germania), Am Stadtberg 3, in ordine al seguente reato: concorso personale nel reato continuato e aggravato di violenza con omicidio commessa da militari nemici in danno di militari italiani prigionieri di guerra
Editoriale, in Quaderni Lupiensi 8 (2018)
La pubblicazione di articoli e note proposti alla Rivista è subordinata alla valutazione positiva espressa su di essi (rispettando l'anonimato dell'autore e in forma anonima) da due lettori scelti dal Direttore in primo luogo tra i componenti del Comitato scientifico internazionale. Ciò in adesione al comune indirizzo delle Riviste romanistiche italiane (AG., RISG., BIDR., AUPA., SDHI., Iura, Index, Roma e America, IAH., Quaderni Lupiensi, Diritto@storia, TSDP.), in seguito alle indicazioni del gruppo di lavoro promosso dal Consorzio interuniversitario Gérard Boulvert e a conseguenti delibere del CUN e del CNR. Gli autori sono invitati a inviare alla Rivista insieme con il testo da pubblicare un abstract in lingua diversa da quella del contributo e «parole chiave» nelle due lingue.
NA 1 2022 Providenti Pirandello Porena
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LA NECROPOLI TARDO ETRUSCA E ROMANA DEL PROFICO PRESSO CAPOLIVERI (ISOLA D'ELBA
La scoperta di materiale archeologico al Profico, a est di Capoliveri, risale al 1816 ed è dovuta a un contadino che, incuriosito, raccolse alcuni 'idoletti' venuti in luce "nello scassare il terreno per piantarvi vigna" 1. I manufatti (bronzei?) furono consegnati al colonnello Giacomo Mellini il quale decise di tentare uno scavo "per naturale inclinazione a illustrare un paese per cui nutro un particolare attaccamento" 2. La relazione manoscritta del colonnello Mellini è puntuale e densa di osservazioni anche oggi molto utili, ma, soprattutto, è corredata da una documentazione grafica eccellente dei reperti, che spesso consente di proporre motivati riferimenti cronologici. Giacomo Mellini fu spronato a iniziare le ricerche anche dai racconti del sig. Salvatore Bartolini secondo il quale negli anni passati erano stati trovati, a valle di Capoliveri, vasi o urne. Dalla relazione risulta che furono tre le spedizioni-e tutte coronate da successo-effettuate da Mellini al Profico 3 nel 1816 e che, nel 1817, ci furono altri recuperi ad opera del sig. Luigi Morel. Si ha notizia che nel 1886 i materiali furono donati al Comune di Portoferraio e da quel momento se ne perdono le tracce. Nel 1969, durante il livellamento di un'ampia zona da coltivare a vigneto sulla riva sinistra del Fosso delle Concie, assai vicina all'area in cui scavò 1 MELLINI 1965, p. 12. 2 MELLINI 1816. 3 MELLINI 1816 : "Non andarono a vuoto le mie speranze, ma ho potuto vederle coronate dal più felice successo, giacché fu tale la quantità e la qualità degli oggetti scavati, che indussero il sig, Conte Strafoldo, governatore civile e militare di quest'isola, a farne rapporto al Reale Imperiale Governo. L'ottimo ed erudito nostro sovrano Ferdinando III si degnò immantinente ordinarmi di continuare a sue spese la regolare escavazione, che con sommo dispiacere è stata, benché momentaneamente, sospesa. Un piccol colle da due valli diviso ed innaffiato alle sue falde da un rivo di limpid'acqua, forma il recinto che volgarmente dicesi Prefico, distante un miglio e un quarto circa dalla terra di Capoliveri. Esso è circondato all'intorno da piantagioni di viti e altri alberi fruttiferi e non resta incolto che nella sua sommità e in un dirupo prodotto dallo sgorgo dell'acqua e dall'incuria del proprietario. Se esaminar si vuole l'etimologia di un tal termine, cioè prefico, esso è, a mio credere, derivato da quelle donne di cui facevasi uso nei funerali dagl'Egizi, Ebrei, Etruschi, Romani … Fu alla sommità del colle che diressi le mie prime scoperte e in questo sito ove, fino alla precipitata sua sospensione, ho continuato il regolare scavo, quantunque abbia tutto motivo di credere che vi sarebbero a trovar dei sepolcri, vasi e urne anche fino alle falde e specialmente dalla parte dell'ovest, giacché sebbene essa sia coltivata in oggi a vigna, pur nondimeno non han possuto i villani, piantandola, scavar sì al fondo per trovar tra i sepolcri ch' esistono in qualche luogo, alla profondità di circa tre braccia e tanto poi alle falde del colle ove il terreno portatovi dall'acque per un sì gran lasso di tempo deve averne coperto a qualche braccio la prima superficie. Tentai di fatti di scavar nel dirupo di cui sopra ho parlato e sebbene sia d'una considerevole profondità pur nondimeno vi ritrovai diversi vasi e qualche urna, tutti per altro mutilati e infranti…".