Circondati dalle immagini. Fantasmagoria e archeologia dei media (original) (raw)
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Rileggere i miti. Animazione e archeologia dei media_Catricalà
2017
The animation’s studies are still base on dichotomies such as fact/fiction, real/fake, natural/artificial. Such dichotomies characterize the animation’s studies from the beginning, even before the emergence of the moving image. New concept are growing today which are undermining the aforementioned concepts: changes characterized by a technological and an anthropological shift. The essay aim at apply a media archaeology approach to animation creating a link between the pre-cinema era to the current era. Tracing back and re-read the theories and the story of animation could help us to better understand the new media landscape we are about to live.
Paesaggi trascorsi e globalità dell’archeologia
Archeologia e Calcolatori, 2015
Landscape Archaeology arises from the spread of a stratigraphic mentality understood as culture, as well as a simple way to investigate. Since its birth, Landscape Archaeology has had a close relationship with Medieval Archaeology. More difficult was the relationship with Classical Archaeology. Only the most careful and curious classical archaeologists had seen the gap and lack of an organic relationship with the natural sciences and geography. In the last decades archaeology has become a place of participation and communication. The past has been told to a wide public through exhibitions and museums, following a path to grow again, until the current systemic crisis of the world’s cultural heritage. Archaeology is a discipline with its own constitution and, within it, global landscape archaeology has its own identity. It is, however, essential that archaeology benefits from closer relationships with other sciences and knowledge networks. A clear change of perspective seems, at this ...
Imago Mundi. Riflessioni sulla geografia misterica Medievale
Lo spazio geografico tende così a configurarsi quale meta-spazio, come trama di eventi e situazioni iper-naturali composte soprattutto da segni, figure, specula di un altro ordine, di una “sovra natura”; la navigazione dei monaci irlandesi è, da un punto di vista strutturale e “testuale”, facilmente riconducibile allo schema che, in geografie meno avventurose, dà sfondo ad un qualsiasi pellegrinaggio, costellato di memorie, di segni tangibili della presenza divina, di luoghi narranti diversissimi fra loro ma sempre rapportabili a una stessa dialettica: viaggi mitici, viaggi liturgici, ove gli orizzonti naturali “aprono” a ben altro tipo di geografie: in un’analoga leggenda, ambientata stavolta in Oriente, i viaggiatori intendono raggiungere il Paradiso terrestre posto ai confini del mondo, là dove «la terra si congiunge con lo cielo».1 Secondo Giuseppe Tardiola, l’immagine del mondo è, prima di tutto, un’immagine divina; un codice infarcito di messaggi, citazioni; paradigma che lo stesso Dio ha creato e che a Lui rimonta e conduce. Lo spazio geografico è una trama di segni da interpretare.
L’immagine ricostruttiva nei media: una indagine nei musei archeologici italiani
Virtual Archaeology Review, 2010
Come viene utilizzata l'immagine virtuale per spiegare l'archeologia al grande pubblico dei musei? Ci si propone di dare una risposta a questa domanda, a partire dalle esperienze di alcuni musei archeologici italiani che hanno divulgato i loro contenuti via web. Mezzi tecnici, stile della grafica e contenuti sono spesso riuniti nella formazione di un linguaggio visuale del tutto nuovo. Per le forme della comunicazione, ci si domanda fino a che punto gli stessi creatori di questo linguaggio siano consapevoli dell'impatto delle immagini sul messaggio. Mentre a monte, il contrasto tra la percezione dell'oggetto così come era nel suo contesto di appartenenza e lo studio del ricercatore che ne osserva i resti e ne tenta una ricostruzione (emic-etic) rende abbastanza arduo il compito di coloro che vorrebbero dichiarare le regole del gioco.
Nella terra dei mezzi. La frattura culturale tra nostalgia, giochi popolari e archeologia
Cozza, F., 2023, Nella terra dei mezzi. La frattura culturale tra nostalgia, giochi popolari e archeologia «L’Uomo. Società Tradizione Sviluppo», XIII, 1, 2023
Partendo da una ricerca sul campo svolta tra le località adiacenti l'impianto FIAT di Cassino, in questo intervento tenterò di descrivere e comparare due modi di raccontare il passato: dei giochi popolari che si richiamano ad un assai vago tema medievale/mezzadrile e delle importanti scoperte di archeologia romana. Ciò che accomuna queste due forme della costruzione dell'identità locale è che entrambe insistono sull'esigenza di riparare una frattura culturale la quale-in chiave nostalgica-inquadra l'avvento della fabbrica come l'inizio di un decadimento incarnato dalla nascita del cosiddetto "metalmezzadro". Né operaio né contadino, e che dunque sfugge al modello di identità ben circoscritta, il metalmezzadro incarna in chiave negativa tutte le caratteristiche ed i problemi del lavoratore precario. In tal senso la riproduzione della frattura culturale comporta dei grossi rischi di stigmatizzazione ed esclusione poiché la cancellazione del metalmezzadro dal panorama simbolico e materiale presuppone anche la sparizione della possibilità di esplicitare i suoi problemi ed i suoi bisogni nello spazio pubblico.
Quaderni di Venezia Arti, 5, 2022
The scarce space that Giorgio Vasari dedicates in his Vite to the woodcut technique meant a long exclusion of wood engraving from Italian artistic historiography, a silence that survived its author for at least two centuries. Only from the second half of the 18th century did a debate on the origins of woodcut begin to develop in Italy. However, the void of historiography was partly filled between the 16th and 17th centuries by significant episodes of interest in 15th-century woodcut, linked not so much to their artistic aspect, but rather to their devotional one. The analysis of a series of cases highlights a certain need at the time to deal with the origins of woodcut. Despite the silence of the official treatises, responses offered often surprising results.