Giovanni MINNUCCI, Diritto e teologia nell’Inghilterra elisabettiana. L’epistolario Gentili – Rainolds (1593-1594), pp. LXII+298 ( Studi “Pietro Rossi”, 5 ); ESI, Napoli, 2021. (original) (raw)
Ius Ecclesiae, 2007
Giovanni Minnucci a LBER iCo GEntiLi : Un PRotESta ntE a LLE PR ESE Con iL COR PUS IUR IS CANONICI sommario : 1. Premessa. 2. La Disputatio De libris iuris canonici : genesi del « Corpus » canonistico. 3. L'auctoritas dei testi legislativi laici ed ecclesiastici conservati nel Decretum di Graziano. 4. ...quella dei testi dei Padri della Chiesa, dei dicta grazianei e delle paleae. 5. Le Quinque compilationes antiquae e il Liber Extra di Gregorio iX. 6. Conclusione. « ius ecclesiae » · xix, 2007 · pp. 347-368 1 Quest'opera, data alle stampe dal Gentili nel 1582 (De iuris interpretibus dialogi sex, Londini 1582) è stata criticamente edita dall'astuti (a. Gentilis De iuris interpretibus dialogi sex. Ad exemplar prioris editionis edidit prolegomenis notisque instruxit G. Astuti, praefatus est S. Riccobono, torino 1937 [istituto giuridico della R. Università di torino, « testi inediti o rari », iv]) e illustrata dallo stesso G. astuti, Mos italicus e mos gallicus nei dialoghi « De iuris interpretibus » di Alberico Gentili, Bologna 1937 (Biblioteca della « Rivista di storia del diritto italiano, 16 ») : un testo che si legge anche in « Rivista di Storia del diritto italiano », 10 (1937), pp. 149-207, 229-347 ; per ulteriori indicazioni bibliografiche sulla letteratura che ha esaminato il pensiero gentiliano espresso, in particolare, nei Dialogi e nei Lectionum et Epistolarum quae ad ius civile pertinent Libri i-iv, Londini 1583-1584, cfr. G. Minnucci, Alberico Gentili tra mos italicus e mos gallicus. L'inedito Commentario Ad legem Juliam de adulteriis, Bologna 2002 (archivio per la storia del diritto medioevale e moderno ; Studi e testi, 6), pp. 2-4, nn. 5-6. 2 Che l'opera del Gentili dovesse essere ulterioremente indagata lo sottolineava, più di mezzo secolo fa, l'astuti, Mos italicus e mos gallicus..., p. 9 e in « Rivista di Storia del diritto italiano », 10 (1937), p. 153. Fra i contributi più recenti che hanno dato seguito a quell'invito ricordo, in particolare, quelli di diego Panizza ed alain Wijffels (per le indicazioni bibliografiche cfr. G. Minnucci, Alberico Gentili..., pp. 1-10 e passim) dei quali non vanno dimenticati, inoltre, i saggi apparsi, a più riprese, negli Atti delle Giornate gentiliane. 3 G. Minnucci, Alberico Gentili..., pp. 173-206. 4 a. Gentilis Disputationum de nuptiis libri vii, Hanoviae 1601, su cui si veda, da ultimo, G.
Historia et Ius. Rivista di storia giuridica , 2020
Alberico Gentili (1552-1608) arrives from Italy in England in 1580. In 1587 he becomes Regius professor of civil law at Oxford. Some years later (15931594), he is involved in an epistolary controversy with the Puritan theologian John Rainolds. The manuscript with the unpublished letters, still preserved in the Corpus Christi College of Oxford, and already partially investigated, now is more widely studied by the author of this article. The text of the epistles heralds the final Gentili’s position in the dispute. His point of view will be completely expressed in the Disputationes duae: De actoribus et spectatoribus fabularum non notandis; De abusu mendacii (1599), and in the Liber I of De nuptiis (1601): three books in which Gentili reproduces with modifications and additions - as shown in this essay - parts of the text of his previous epistles.
2014
Jean Hotman, Alberico Gentili, e i circoli umanistici inglesi alla fine del XVI secolo ... Non sunt multi Itali Gentili nostro similes, id est non sunt simplici et aperti, sed vafri et versipelles... SoMMarIo: 1. Premessa.-2. I Gentili in fuga verso l'Inghilterra: qualche precisazione sul soggiorno a Tubinga.-3. Primi contatti epistolari: Matteo Gentili, Jean Hotman e Jean Bodin.-4. Alberico dà alle stampe i De iuris interpretibus Dialogi sex.-5. Le prime reazioni di Jean Hotman alla pubblicazione dei Dialogi. L'epistola al Bergmann.-6. Vides mea studia: Gentili scrive a Jean Hotman. La libertà di espressione del pensiero: i riferimenti a Giordano Bruno.-7. Hotman, Payne e Cuffe: opinioni fortemente critiche su Gentili e le sue prime opere (Dialogi e Lectiones et Epistolae).-8. Magnum ζhv τhμα: quomodo homo tam bene doceat, tam male scribat. Jean Hotman e Thomas Savile: un perfido scambio epistolare.-9. Conclusione.
in Studi di storia del diritto medioevale e moderno, 2, a cura di F. Liotta, Bologna, 2007
ISBN: 978 88 323 6110 0 Tutti i diritti letterari ed artistici sono riservati. È vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest'opera. Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotocopia, fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costituisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche sulla tutela dei diritti d'autore. © Copyright 2007 Prima edizione: settembre 2007 Monduzzi Editore S.p.A., via R. Longhi, 14/a -40128 Bologna www.monduzzieditore.it Allestimento editoriale: ESN -Rastignano (Bologna) Stampato nel settembre 2007 a cura di ESN -Rastignano (Bologna) colo XII; la pubblicazione, da parte dello Schulte, del De criminalibus causis, 3 lo studio del Kantorowicz sul Tractatus criminum, 4 la «voce» dello Stickler sugli ordines iudiciarii, 5 avrebbero dovuto indurre ad un giudizio meno reciso e più attento alla produzione scientifica dell'età dei glossatori. Quelle prime indagini, attentamente esaminate e proseguite, con risultati notevoli, dalla storiografia più recente (penso, solo per ricordarne alcuni, agli studi del Nörr, del Fried, del Gouron, della Fowler-Magerl, del Pennington), 6 hanno ampiamente dimostrato che, sin dalla metà circa del 3 F.C. von SCHULTE, De criminalibus causis (aus dem Bamberger Codex P.
Tutti i diritti letterari ed artistici sono riservati. È vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest'opera. Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotocopia, fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costituisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche sulla tutela dei diritti d'autore.
Il testo autografo del De papatu Romano Antichristo di Alberico Gentili è conservato in un manoscritto della Bodleian Library di Oxford ed è inedito. L’opera è stata scritta fra il 1580/1582 e il 1585, ma l’Autore l’ha rivista e modificata almeno fino al 1591. Il saggio presenta i primi risultati derivanti dalle lettura completa del testo soffermandosi, in particolare, sulle fonti (teologiche, patristiche, giuridiche, storiche, filosofiche e letterarie), fra le quali assumono un ruolo importante anche quelle della letteratura medievale ed umanistica (ad es. Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Iacopo Sannazari). Tutto ciò testimonia la vastissima cultura e la poliedrica attività scientifica del grande giurista e pensatore italiano, esule in Inghilterra per causa di religione. De papatu Romano Antichristo is preserved in a manuscript autograph at the Bodleian Library of Oxford and is still unpublished today. It is a work produced by Alberico Gentili in its first draft between 1580/1852 and 1585 and later amended by the author at least until 1591. The essay presents the first outcomes resulting from the complete reading of the text. In particular, it focuses on the very different sources (theological, patristic, juridical, historical, philosophical and literary), among which medieval and humanistic literature (e.g. Dante Alighieri, Francesco Petrarca and Iacopo Sannazari) plays an important role. This bears witness to the vast culture and multifaceted scientific activity of the great Italian jurist and thinker, who was exiled in England religionis causa. Le De papatu Romano Antichristo écrit par Alberico Gentili est conservé dans un manuscrit de la Bodleian Library à Oxford et est inédit. L'ouvrage a été écrit entre 1580/1582 et 1585, mais l'auteur l'a révisé et modifié au moins jusqu'en 1591. L'essai présente les premiers résultats issus de la lecture complète du texte, en se concentrant notamment sur les sources (théologiques, patristiques, juridiques, historiques, philosophiques et littéraires), parmi lesquels la littérature médiévale et humaniste joue également un rôle important (par exemple Franceso Petrarca et Iacopo Sannazari). Tout cela témoigne de la vaste culture et de l'activité scientifique multiforme du grand juriste et penseur italien, exilé en Angleterre à cause de la religion.
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http://www.centropgm.unifi.it/cache/quaderni/44/0216.pdf An unpublished speech of Alberico Gentili to the Oxford scholars in defence of jurisprudence. Several manuscripts of Alberico Gentili (S. Ginesio 1552 - London 1608) are conserved in the Bodleian Library in Oxford. In 1580 the Italian jurist, exiled for his adherence to the Reformation doctrine, arrived in England where in 1587 was appointed regius professor of civil law at Oxford University. Here, after the publication of Dialogi (1582) and Lectiones et epistolae (1583-1584), he ran into a number of problems, initially with Jean Hotman and the humanistic circles and later with the theological-puritan ones. The speech - which is published here in Appendix - is conserved in the Collection D'Orville 612 and has been written after 12 March 1594, at the end of a bitter controversy with the puritan theologian John Rainolds. The controversy had developed between 1593 and 1594 and it was about the competence of the jurist and the theologian. In it Gentili, besides defending himself from the accusation of being trico italicus, machiauelicus et athaeus, he also protects the good reasons of the iurisprudentia in the light of its long history and the merit of those who, over the centuries, had professed legal science. Un discorso inedito di Alberico Gentili agli accademici di Oxford in difesa della "iurisprudentia". Nella Bodleian Library di Oxford sono conservati numerosi manoscritti di Alberico Gentili (S. Ginesio 1552 – Londra 1608). Il giurista italiano, esule per la sua adesione alle dottrine della Riforma, giunge in Inghilterra nel 1580 dove, nel 1587, viene nominato regius professor of civil law. Qui, dopo la pubblicazione dei Dialogi (1582) e delle Lectiones et epistolae (1583-1584) incontra numerose difficoltà, dapprima con Jean Hotman e con alcuni ambienti umanistici, e successivamente con quelli teologici puritani. Il discorso che qui si pubblica in Appendice, è conservato nel Fondo D’Orville 612, e viene scritto dopo il 12 marzo 1594, al termine di un’aspra polemica con il teologo puritano John Rainolds, che si era sviluppata fra 1593 e 1594 circa le competenze del giurista e del teologo. In essa Gentili, oltre a difendere sé stesso dalle accuse di “trico italicus, machiauelicus et athaeus”, difende le buone ragioni del diritto alla luce della sua lunghissima storia e del valore di coloro che, nel corso dei secoli, avevano professato la scienza giuridica.