Echi di arte pergamena a Pompei. Un fregio fittile con Gigantomachia dalla Regio VII, Incidenza dell'Antico, 19, 2021, 225-243. (original) (raw)
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2018
Tra le sculture che decoravano il teatro di Catania, due tazze marmoree di grandi dimensioni lavorate a bassorilievo sono state rinvenute in frammenti e in tempi diversi. Una di esse ci è restituita da una porzione del catino rinvenuta nel 1938, oggi nel Museo Civico di Catania; l’altra è documentata da un’ampia descrizione di Vincenzo Bondice che ebbe modo di acquistarne un frammento intorno alla metà del XIX secolo. Sebbene il frammento della seconda tazza sia disperso, la dettagliata descrizione del Bondice permette di valutarne i principali aspetti tipologici e figurativi. L’analisi del frammento superstite, cui può essere affiancato anche un sostegno già nella collezione Biscari, forse pertinente proprio a una delle due tazze del teatro, permette di ascriverne la produzione a un’officina “neoattica” impegnata a Catania per una committenza di alto profilo e per commesse destinate a luoghi pubblici. Nonostante la parzialità della documentazione, si ricostruisce, in tal modo, un importante tassello del programma scultoreo approntato per l’edificio teatrale di Catania tra la fine dell’età augustea e l’età giulio-claudia. Among the sculptures of the theater of Catania, two large marble cups decorated in bas-relief were found in fragments and at different times. One of them is documented by a portion of the basin found in 1938, today in the Catania Civic Museum; the second one is documented by a wide description of Vincenzo Bondice who bought a fragment from it, around the middle of the nineteenth century. Although the fragment pertaining to the second cup is now lost, the detailed description of Bondice allows us to evaluate its main typological and figurative aspects. The analysis of the surviving fragment, which can also be added to a support, once in the Biscari collection, may be pertinent to one of the two cups of the theater, allows to ascribe their production to a “neo-attic” workshop engaged in Catania for high commissions and for orders destinated to public places. Despite the partiality of the documentation, an important piece of the sculptural program prepared for the theatrical building of Catania, between the end of the Augustan age and the Julio-Claudian age, is reconstructed.
Presentazione Sommario TOMO PRIMO 11 La Collezione Banca Intesa Dalla Raccolta Caputi alla nuova valorizzazione Gemma Sena Chiesa 27 Per una storia del collezionismo di vasi apuli, dal Rinascimento all'età napoleonica Fabrizio Slavazzi Catalogo ragionato La ceramica attica 44 La ceramica attica in Apulia: una grande officina, i suoi pittori, un vaso famoso Claudia Lambrugo 52 Catalogo 1-18 La ceramica indigena 96 La ceramica indigena e la ceramica indigena di derivazione greca: la maniera indigena e gli influssi ellenici Elena Calandra 102 Catalogo 19-60