Le citazioni dei poeti antichi all'interno delle opere di Niceta Coniata (original) (raw)

Il dodicesimo secolo rappresenta, per il mondo bizantino, un momento di grande cambiamento politicoculturale 1 : poco tempo dopo, all"inizio del secolo successivo, il crollo di Costantinopoli in mano ai Latini (12 aprile 1204) segnerà la fine di un"epoca e, nonostante la successiva ripresa dell"Impero sotto la dinastia dei Paleologi, darà avvio a un innarrestabile processo di declino. La famiglia Comnena 2 , che governa l"impero nel corso del XII secolo, in una fase particolarissima della sua storia, con la propria politica nei confronti dei popoli stranieri e, soprattutto, con l"ostilità manifestata da Andronico Comneno nei confronti dell"aristocrazia militare, ne accelera la fine, ponendo le basi per il crollo che si verificherà, appunto, nel XIII secolo 3. Dal punto di vista culturale, però, l"XI e il XII secolo sono caratterizzati dalla presenza di numerose figure di rilievo, letterati di dotta formazione, storici, filologi, che ruotano intorno alla Scuola Patriarcale di Costantinopoli ed hanno ricevuto una formazione classica accompagnata da una profonda conoscenza delle Sacre Scritture: Teodoro Prodromo, Eustazio di Tessalonica, Giovanni Tzetzes, suo fratello Isacco e molti altri. 4 Nel XII secolo troviamo Niceta Coniata. Nasce a Cone, intorno al 1150, secondo figlio di una famiglia benestante che lo manda, all"età di nove anni, a raggiungere il fratello Michele, allievo, a Costantinopoli, di Eustazio di Tessalonica 5. Niceta entra così a far parte di quella élite intellettuale, ricordata da Mango, che aveva la possibilità di ricevere una educazione adeguata per entrare a far parte della burocrazia imperiale. 6 Conclusa la propria formazione, Niceta si introduce nell"ambiente di Corte sino a ricevere la carica di Segretario Imperiale sotto Alessio II. Il regno di Andronico rappresenta una difficile parentesi nella sua vita: l"imperatore era ostile alla classe aristocratica e Niceta, allontanandosi spontaneamente da Corte, rischia la vita. Tornato a Costantinopoli dopo la morte di Andronico, viene nominato oratore di corte, governatore di Filippopoli, giudice del Velo-una delle cariche più prestigiose dell"Impero-e, infine, logoteta dei Sekreta (capo dell"amministrazione imperiale); vive nella capitale fino alla conquista latina (1204), quando riesce a rifugiarsi a Selimbria con la famiglia. Da lì si trasferisce poi presso Teodoro Lascari a Nicea sperando, ma senza successo, di convincerlo ad intervenire in difesa di Costantinopoli. Muore intorno al 1217, poco dopo il fratello Michele, nel frattempo ritiratosi a Kos. Della produzione di Niceta rimangono un trattato teologico intitolato Panoplia Dogmatica, le orazionicomposte in diverse occasioni-undici lettere e l"opera storica (Φξνληθὴ δηήγεζηο) in cui sono narrati gli avvenimenti che vanno dal 1118, anno di morte di Alessio I Comneno, al 1210 circa. Nella stesura di quest"opera Niceta mostra chiaramente la propria formazione culturale, sfruttando le conoscenze acquisite per trasmettere al lettore sensazioni, pensieri, giudizi, anche se talvolta mediati dalla forma stilistica e letteraria adottata dall"autore 7. Dall"analisi delle citazioni emerge uno degli elementi maggiormente indicativi 1 Kazhdan 1994, p.X. 2 Dall"epoca della dinastia macedone (867-1056) viene introdotto a Bisanzio il principio di trasmissione dinastica del potere imperiale2, ed è quindi possibile parlare di "famiglia".