Saverio Simi de Burgis, La Scuola di pittura, dagli anni Novanta al primo decennio del 2000, ABAV 2018 Annuario Accademia di Belle Arti di Venezia. Pittura “oggi”. Da Emilio Vedova alle ultime tendenze, ed. Giuseppe Laterza, Bari 2022, pp. 171-192. (original) (raw)

G. BORDI, Santa Maria Antiqua attraverso i palinsesti pittorici, in Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio, Catalogo della mostra (Roma, Santa Maria Antiqua, 17 marzo-11 settembre 2016), a cura di M. Andaloro, G. Bordi, G. Morganti, Electa, Milano 2016, pp. 34-52.

Per il generoso spirito di collaborazione che ha reso possibile la realizzazione della mostra si ringraziano:

Saverio Simi de Burgis Un ritratto inedito di Amedeo Modigliani Considerazioni e valutazioni, in ABAV 2019, Annuario dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, Editori Laterza, Bari 2019, pp. 207-217.

ABAV 2019, Annuario dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, Editori Laterza, Bari, 2019

The author presents a 1919 painting on panel as an original from the hand of Amedeo Modigliani; hitherto unpublished, the work shows on its reverse a written autograph by the art dealer and gallery owner Léopold Zborowski. The painting, made just a year before the demise of the Livornese master in 1920, fully embodies the last period of the artist. In his assessment, theAuthor draws a close critical relationship with a work of the same subject, the Portrait of Jeanne Hébuterne now in the Metropolitan Museum of Art in New York. His considerations lead us through a short historical-artistic reconstruction of Modigliani’s work, in relation with the more and more indepth technical research developed ove r the years by the artist, and finds further support in the chemical analyses which have been carried out on the painting itself. L’autore valuta come originario realizzato dalla mano di Amedeo Modigliani un dipinto su tavola del 1919, fino a oggi inedito, che riporta sul retro uno scritto autografo del mercante d’arte e gallerista Léopold Zborowski. Il dipinto rientra a pieno titolo nell’ultimo periodo dell’artista livornese, realizzato appena un anno prima della sua scomparsa, avvenuta nel 1920. Considerando l’analogo soggetto, nelle sue valutazioni, l’autore traccia uno stretto rapporto critico con il Ritratto di Jeanne Hébuterne del Metropolitan Museum of Art di New York. Tali considerazioni sono condotte attraverso una sintetica ricostruzione storico-artistica dell’opera di Modigliani in concomitanza con gli studi sempre più approfonditi sulla tecnica sviluppata nel corso degli anni dallo stesso artista e, in questo caso specifico, grazie anche alle analisi chimiche condotte sul dipinto oggetto della ricerca.

Giovanna Bonasegale, Immagini riflesse tra pittura e fotografia, saggio nel catalogo della mostra “La poesia del vero. Pittura di paesaggio a Roma tra Ottocento e Novecento”, Macerata, Palazzo Ricci e Camerino, Complesso Museale di San Domenico, 20 luglio-15 settembre 2001, pp. 20-28.

La diffusione dell’uso della fotografia a Roma assume da subito intricanti connotazioni di continuità e al tempo stesso di spartiacque non soltanto rispetto all’immagine della città, ma alla nuova funzione che il mezzo fotografico si trova a svolgere. Gli anni della dagherrotipia, della calcotipia e quelli del collodio (fino al 1880) continuano a documentare e a tramandare la visione della città classica, cara ai turisti e ai viaggiatori italiani e stranieri. Siti archeologici, mura, porte, vedute panoramiche dal Campidoglio o da Trinità dei Monti, chiese, ville, palazzi e infine ritratti e riproduzioni di opere d’arte sono i temi più frequentati, temi già prediletti dai pittori e dagli incisori, rispetto alle cui opere la fotografia offre il vantaggio immediato di essere meno costosa, più rapida nell’esecuzione, più facilmente trasportabile soprattutto per una committenza che molto spesso è in città soltanto di passaggio. Accade così che ci sia una trasmigrazione – non priva di dispute e di controversie – dal mondo dei pittori, degli incisori, dei medaglisti, dei miniaturisti verso l’utilizzo della nuova tecnica. Il saggio ripercorre i rapporti, anche ambivalenti, tra queste due forme d'arte, mettendo a confronto pittori e fotografi attivi a Roma nella seconda metà dell'Ottocento.

La raccolta del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e le presenze di opere di artisti veneti, in "Archivi di disegni, disegni in archivio", a cura di M. Agazzi, M. Frank, S. Marinelli, Atti della giornata di studi Università Ca’ Foscari Venezia, 20 Maggio 2010, Saonara (PD), 2012, pp. 11-22

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