Quattro secoli di littera textualis in Italia (original) (raw)

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. Le ragioni della scrittura. Piccoli scritti di paleografia, a cura di T. De Robertis e N. Giové Marchioli, Roma, Viella, , 2021

The essay outlines the history of littera textualis, or Gothic script, in Italy from the 12th century to the early 16th century.

La Crusca e i testi. Lessicografia, tecniche editoriali e collezionismo librario intorno al «Vocabolario» del 1612

2018

In co-edizione con l'Accademia della Crusca. Nel 1612 uscì a Venezia, dopo un ventennale lavoro d’équipe, la prima e monumentale edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca: un migliaio di pagine in folio che divennero il modello per i vocabolari storici delle altre lingue moderne. Nel registrare le diverse accezioni dei vocaboli del fiorentino trecentesco, indicato già dal Bembo come la base dell’italiano letterario, i compilatori del Vocabolario non si limitarono a servirsi dei grandi classici (Dante, Petrarca, Boccaccio) e del Villani, ma sulla scia di Borghini e Salviati spogliarono le opere di decine e decine di autori fiorentini minori e minimi, in larga misura anonimi, usando edizioni a stampa, in qualche caso dichiaratamente preparate in funzione del Vocabolario, ma anche raccolte di manoscritti antichi di recente costituzione, allestite (come qui si dimostra) a scopo di studio. Con una scelta che prefigura il criterio primonovecentesco – per la precisione: barbiano – della cosiddetta equivalenza grafia-pronuncia (ancora utilizzabile senza controindicazioni con testi toscofiorentini), i compilatori uniformarono inoltre secondo le regole di Salviati la grafia e la fonomorfologia delle più di 60.000 citazioni d’autore del Vocabolario, rendendolo così, fino a Manzoni, e non solo, un potente strumento di omologazione linguistica in un paese linguisticamente, oltre che politicamente, disunito. I diciotto saggi contenuti in questa raccolta mirano a fare il punto su questo controverso ma fondamentale monumento della nostra storia letteraria e linguistica. Indice Tanto per cominciare, sulla Crusca e i suoi testi. (Gino Belloni) Bibliografia Parte prima – Prima del Vocabolario I. Collezioni fiorentine di manoscritti fra Borghini e la Crusca. (Riccardo Drusi) II. Il lavoro paziente dell’Accademia degli Alterati. (Anna Siekiera) III. Sugli Avvertimenti del Salviati. (Francesca Cialdini) IV. Verso il Vocabolario. Il Quaderno riccardiano e altri spogli lessicografici tra Vincenzio Borghini e Lionardo Salviati. (Giulia Stanchina, Giulio Vaccaro) V. Gli accademici compilatori del primo Vocabolario. Novità e questioni ancora aperte. (Elisabetta Benucci) VI. Bastiano De Rossi, revisore e correttore del Vocabolario. (Nicoletta Maraschio) Parte seconda – Dentro la Crusca VII. I numeri della prima Crusca. Qualche rilievo quantitativo sui citati. (Fabio Romanini) VIII. «Ci è bisognato servirci di molti volgarizzamenti e traslatamenti d’opere altrui». I testi di traduzione. (Elena Artale, Elisa Guadagnini) IX. Dante: la Commedia. (Domenico De Martino) X. Dante: le altre opere. (Elisabetta Tonello) XI. Petrarca. (Aurelio Malandrino) XII. Dalla filologia al Vocabolario. Appunti sul volgarizzamento dei Ruralia commoda di Pietro Crescenzi. (Giuseppe Chiecchi) XIII. Astri, pianeti e paralleli: il lessico dell’astronomia e della fisica. (Rita Librandi) XIV. Sul lessico dell’arte. (Eliana Carrara) XV. Ariosto. (Tina Matarrese) XVI. Tra fiorentino aureo e fiorentino cinquecentesco. Per uno studio della lingua dei lessicografi. (Marco Biffi) A mo’ di riepilogo (con qualche addentellato su Bastiano De Rossi). (Paolo Trovato) Indice dei manoscritti, documenti d’archivio e postillati Indice dei nomi e delle opere

IL NOVECENTO LETTERARIO ITALIANO

1. IL NOVECENTO LETTERARIO ITALIANO: DEFINIZIONI E RIFLESSIONI Novecento = si intende convenzionalmente il XX secolo, ma questo periodo deve essere comunque considerato in modo molto elastico poiché bisogna tener conto anche di ciò che c'è stato prima. Quindi si può prendere come riferimento il 1861 (anno dell'Unità nazionale): momento in cui si può iniziare a ragionare di lingua italiana e quindi di letteratura italiana. Il punto di arrivo di questo periodo va al di la della data di fine secolo, ovvero il 31 dicembre 1999; infatti giunge fino ai primi decenni del Duemila, con un rinnovamento portato ad una dimensione sempre più multiculturale, multi linguistica e multi etnica. Letterario = ci si chiede cosa si intende per 'letteratura'; questa parola fa subito pensare all'insieme dei romanzi, novelle e poesie ma ciò fa confondere le idee su quella che in realtà dovrebbe essere la nostra idea di letteratura. La definizione di letteratura comprende tutti quei testi scritti che esprimono la visione della vita dell'autore attraverso la creatività. Italiano = questo aggettivo non vuole sottolineare che la letteratura in lingua è più importante di quella in dialetto. Se noi per letteratura italiana intendessimo solo quella scritta in lingua italiana resterebbero escluse le opere dialettali e anche quei testi che autori italiani hanno scritto originariamente in un'altra lingua per ragioni personali o storiche. C'è anche da tener conto anche di quegli scrittori stranieri che, trasferitisi in Italia, hanno imparato l'italiano per poter scrivere e pubblicare i loro libri. Tutte queste osservazioni ci permettono di intendere la letteratura italiana non tanto quella scritta in lingua italiana, ma quella nata all'interno della cultura italiana, che quindi comprende anche autori espatriati. 2. DALL'UNITA' NAZIONALE AL NUOVO SECOLO: DALLA TRAZIONE AL RINNOVAMENTO DELLA POESIA La svolta culturale (e quindi anche letteraria), conseguente a quella avvenuta in Italia dal 1861, nacque nell'Europa centro-settentrionale dopo la prima metà del 700 quando avvenne la frattura della storia moderna (dopo la prima rivoluzione industriale-> mutamento economico). A seguito ci fu una rivolta contro una secolare tradizione culturale. All'inizio del secondo millennio prese forma e forza una tradizione letteraria fondata su un linguaggio molto diverso da quello parlato e rivolto soprattutto ad un pubblico di nobili ed ecclesiastici (ricordiamo il petrarchismo, cioè l'imitazione della poetica di Petrarca). Questa tradizione però si spezzò soprattutto in Francia, Germania e Inghilterra dopo la metà del 700, quando la borghesia reclamò un'arte che sapesse rappresentare con un linguaggio attuale i sentimenti e gli ideali degli uomini contemporanei. In Italia la tradizione si spezzò nell'800 con il movimento romantico che cercò di allargare il suo pubblico e di avvicinarsi sempre più alla prosa. Per raggiungere questi obiettivi però occorreva intervenire sul linguaggio che incominciò piano piano ad

Gli epigrammi e la stampa a Roma nella seconda metà del Quattrocento

2010

Abbreviazioni bibliografiche » EDOARDO BARBIERI Le edizioni del Sommario della Santa Scrittura e la marca tipografico-editoriale di Gesù con l'adultera » CONCETTA BIANCA Gli epigrammi e la stampa a Roma nella seconda metà del Quattrocento » ATTILIO MAURO CAPRONI La biblioteca e la scrittura. Due momenti per un solo nome: la conoscenza. (Un breve e primario ragionamento) »

SULLA LETTERATURA CECA DEGLI ANNI CINQUANTA, MA NON SOLO: PRECISAZIONI STORICO-LETTERARIE E NOTE METODOLOGICHE

Europa Orientalis, 2008

L'intervento analizza il volume Sole rosso su Praga del giovane boemista Alessandro Catalano, dedicato alla letteratura ceca del primo quindicennio che segue la Seconda guerra mondiale. Nel volume vengono rilevati non solo numerosi errori fattuali che inficiano la ricostruzione storica, ma anche grossolani errori di traduzione, l'assenza di un lessico critico adeguato, una scarsa conoscenza delle più recenti pubblicazioni sull'argomento fino anche all'uso di citazioni non virgolettate, e soprattutto la superficialità dell'approccio che non tiene conto della complessità della letteratura di quegli anni e degli autori trattati.

Le dimore dei letterati e il loro corredo epigrafico fra Quattro e Cinquecento (2022)

Opus Incertum. Rivista di storia dell'architettura, 2022

The essay examines the function of epigraphical decorations in the houses built by some of the most prominent Italian men of letters active between 1450 and 1550: Pontano, Rota and Sannazaro in Naples, Ficino in Florence, Trissino in Vicenza, Ariosto in Ferrara and Giovio in Como. While demonstrating that these dwellings were specifically conceived and used as the homes of men of letters, it also points out a growing reluctance over time to apply inscriptions in their decoration, particularly in the design of the exteriors. This may be connected to the functions of such houses, partly intended to host learned conversations which were stimulated not exclusively by written texts but also by various kinds of material items. This practice could enhance the categorising of their literary dwellers as ‘poeta faber’, thus adding to self-fashioning strategies designed to highlight the versatile talents of these men of letters.

La Scrittura nel Quarto Vangelo: una tappa della storia della ricerca (1860-2004)

Liber Annuus, 2016

This article describes the history of the research on the use of Scripture in John’s Gospel approximately from 1885 to 2004. The perspective adopted in this overview has identified four areas of interest and methodological approaches. The first area of studies is guided by the question of the textual origins of the Johannine use of Scripture in connection with the anti-Jewish character of the Fourth Gospel. The second area shows the gradual shift from the interest in textual origins towards the evaluation of the hermeneutics and techniques of the use of Scripture, particularly from the Jewish point of view. The third area of interest highlights the theological and Christological characters of the Johannine use of Scripture. The fourth adopts an intertextual and sociological approach. It is especially the sociological analysis that focuses on a sectarian and anti-Jewish orientation of the Fourth Evangelist. In this research report, the Johannine use of Scripture emerges as rich, multifaceted, and not reducible to one point of view. Consequently, it also requires a pluralistic methodological approach, able to combine textual, hermeneutical, theological, historical and sociological issues. The Jewish Scripture, which is almost identical to the Christian Old Testament, appears as the source of divine inspiration, able to offer guidelines for the interpretation of God and history. In the Johannine use of Scripture, a contradictory, “emptying”, or “destroying” attitude cannot be envisaged. On the contrary, the Fourth Gospel proclaims the full epiphany of the Word of God himself and the inner mystery of Scripture in Jesus the Nazarene as the embodied Logos. In this way, the Gospel of John shows its understanding of Scripture as a culminating point of this tradition. As appears clear in this contribution, Scriptural tradition and Christian faith continue to be crucial instruments for discussing and discerning the mystery of God down through the centuries.

Romanzo italiano e repubblica globale delle lettere

2020

The essay looks at the production, distribution, and consumption of the Italian novel in the global editorial market in the context of what Mark McGurl has called “the age of Amazon.” By drawing from studies on so-called “platform capitalism,” but also from those concerning the restructuring of the editorial market, the essay considers the increasing importance of branding, and in particular of national brands, in the editorial policies of the last two decades.