«Il racconto di Babele e la paternità di Dio», Gregorianum 96 (2015) 451-469 (original) (raw)

2015, Il racconto di Babele e la paternità di Dio

The article analyzes the text of Gen 11,1-9, taking as premises some observations drawn from a study of the Italian philosopher Silvano Petrosino and other philo- sophical contributions. The authors emphasize the importance of the «name» motif for the text of Genesis 11 and interpret the confusion of tongues as an act by which the Lord teaches and blesses humanity. These issues, then, are dealt with exegetically, highlighting an aspect not yet considered: the story of Babel gets a whole new light if re-read using the theme of the fatherhood of God. The «name» motif is crucial from this point of view, because the desire to «make for themselves a name» (v. 4) actually conceals a desire for self-generation. In the face of this act of separation from the father, God intervenes by changing the name of the city (Babel, v. 9) and multiplying languages. In this way, it promotes the spread of men throughout the earth and blesses them, handing them over to the ethical challenge of relating to others.

Sign up for access to the world's latest research.

checkGet notified about relevant papers

checkSave papers to use in your research

checkJoin the discussion with peers

checkTrack your impact

«“Sii forte e mostrati uomo!”. La paternità di Davide in 1Re 1-2», Rivista Biblica 57 (2009) 257-272.

2009

The text of 1 Kgs 1-2 presents king David's last actions before his death, among which the handing over of the kingdom and the bestowing of his testament to Solomon. In the article we highlight how these actions are the result of a new awareness of his responsibilities as father. We then analyze 1 Kgs 1:6, in which the father-son relationship is explicit, together with 1 Kgs 1:28-35 and 1 Kgs 2:1-10. The aim of this paper is that of drawing attention to the importance of the motif of fatherhood for a more profound comprehension of the plot.

PEDROLI, L., «“Tu gli porrai nome”. San Giuseppe e la paternità», Anthropotes 35 (2019) 55-77

The purpose of this study is to investigate the gospel texts that describe Joseph's role in relation to Jesus, in order to illuminate the authenticity and warmth that flower in this fatherly figure, who remains a valid and true exemplar. It is possible to intuit how Joseph's fatherhood assumes the dimension of service, of a true and proper ministry. Joseph's paternity-freely embraced and made an act of love, though it remains mysterious, silent, discrete and hidden-thus offers the best image of the Fatherhood of God. Furthermore, he constitutes an admirable example of what it means to be a father, and of how a man is called to relate in a mature and conscious way to his own fatherhood and to act in accordance with it.

(2018) rec. BELISARIO ACQUAVIVA D’ARAGONA, Esposizione del Pater noster, premessa di C. LAVARRA, prefazione di F. TATEO, introduzione, edizione critica e note di D. DEFILIPPIS, Galatina, Congedo, 2016, «L’Idomeneo», 25, pp. 267-270 [ISSN 2038-0313]

Recensione in rivista

P. Gibellini, La mala Pasqua di Compare Turiddu, in La Bibbia nella letteratura italiana, Opera diretta da Pietro Gibellini, vol. I, Dall'Illuminismo al Decadentismo, a cura di Pietro Gibellini e Nicola Di Nino, Brescia, Morcelliana, 2009, pp. 313-328.

>Isaia da Pisa: Madonna col Bambino e angeli tra san Pietro e san Paolo, venerati da papa Eugenio IV e dal cardinale Pietro Barbo<, ne «La Basilica di San Pietro in Vaticano», a cura di Antonio Pinelli, Franco Cosimo Panini Editore, Modena 2000, «Testi/Schede», pp. 893-896, e «Atlante**», p. 1206

Tutti i diritti riservati. essuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e attraverso qualsiasi mezzo elettronico o meccanico, incluse fotocopie, senza il preventivo permesso scritto di Franco Cosimo Panini Editore.

Raccontare Dio. Note su analisi narrativa e Bibbia

Apulia Theologica, 2015

L'approccio narrativo gode ormai di piena cittadinanza nel panorama degli studi biblici. 1 Nonostante qualche reticenza, 2 s'accrescono gli studi (volumi e articoli) dedicati ai testi narrativi della sacra Scrittura secondo questo metodo, con risultati rilevanti sia per l'esegesi dei testi stessi, sia per la loro comprensione teologica. 3 Dove si pone l'analisi narrativa? Sull'asse della comunicazione. Essa s'interroga a proposito di come il narratore comunichi il proprio messaggio al lettore, per mezzo di quale strategia egli organizzi il deciframento del senso. Essa dunque è polarizzata sul lettore per comprendere come il testo lo faccia cooperare all'esercizio interpretativo. La narratologia è nata proprio dalla distinzione fra la «cosa» del racconto, cioè la storia raccontata (histoire racontée) e il «modo» di raccontare la storia o costruzione del racconto (mise en récit). L'analisi narrativa non s'interessa tanto al che cosa (quid, what) ma al come (quomodo, how) del racconto, 4 cioè alla modalità attraverso cui una storia è narrata, ai mezzi utilizzati per guidare il destinatario nella comprensione. A questo proposito occorre precisare che la «storia raccontata» si colloca solo a livello letterario e non storico: la ricostruzione storica esula totalmente dall'analisi * Docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale (matteo.crimella@gmail.com).

« Dall’esorcismo al trasumanar : le tarantolate di Salvatore Quasimodo », Babel, 42 | 2020, 273-300.

2021

Alla fine degli anni 1950, Salvatore Quasimodo partecipa a un progetto diretto dall'antropologo Ernesto De Martino dedicato a un rituale di esorcismo pagano-cristiano: quello della trance raggiunta grazie alla tarantella. Ogni anno, alla fine del mese di giugno, le "tarantolate" (rese "malate" dal morso fisico o simbolico della mitica tarantola e soffrendo di diversi sintomi psicofisici) si recano a Galatina (Puglia) per provare a comunicare con San Paolo affinché egli le guarisca dal loro male. De Martino chiede a Quasimodo di scrivere e di leggere il commento del documentario realizzato su questa pratica tradizionale. Però, a suscitare il nostro interesse è soprattutto ciò che il documentario ci rivela sul poeta: infatti, vi ritroviamo numerosissimi echi alle poesie e ai carteggi del Siciliano, che condivide con gli esorcizzati uno stesso rapporto doloroso e somatico al mondo. È quindi quasi logicamente che si assista a una proiezione di Quasimodo nella figura del tarantolato, di cui sublima la trance in un trasumanar-che costituisce d'altronde il cuore della sua ultima raccolta, Dare e avere. Parole chiave.-visibile, invisibile, tarantella, trance, esorcismo, sud Durante tutta la sua vita, Salvatore Quasimodo oscilla tra fede e scaramanzia, cattolicesimo e paganesimo. Se le sue nove raccolte principali mettono in evidenza le diverse fasi dell'evoluzione del rapporto del Siciliano alla trascendenza 1 , un elemento poco conosciuto della sua 1 Si veda Héloïse Moschetto, Et dans l'air immobile tonnent les météores. Poétique des signes dans l'oeuvre de Salvatore Quasimodo, Parigi, L'Harmattan, 2020. Alcuni

Loading...

Loading Preview

Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.

P. Gibellini, Il Novecento e la Bibbia, in La Bibbia nella letteratura italiana, Opera diretta da Pietro Gibellini, vol. II, L'età contemporanea, a cura di Pietro Gibellini e Nicola Di Nino, Brescia, Morcelliana, 2009, pp. 3-13

P. Gibellini, Il Belli sacro in dialetto e in lingua, in La Bibbia nella letteratura italiana, Opera diretta da Pietro Gibellini, vol. 1, Dall'Illuminismo al Decadentismo, a cura di Pietro Gibellini e Nicola Di Nino, Brescia, Morcelliana, 2009, pp. 225-253.