Leggi italiane e servizi sanitari triestini rivolti alle donne immigrate (original) (raw)

Trieste: italianita` triestinita` e male di frontiera

Trieste rappresenta un caso unico tra le citta` italiane. Periferica e incerta nell'identita` sconvolta da ripetuti aggiustamenti del confine geopolitico, la citta` presenta un composito profilo culturale. Controversa, eppure vitalissima e incisiva fino ai giorni nostri, la letteratura triestina esprime una cultura sia pure ai margini, e tuttavia mai marginale.

LE POLITICHE PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI MIGRANTI IN ITALIA E IN EUROPA

Intendendo la salute come un diritto umano fondamentale che non si esaurisce alla dimensione biologica ma si estende a quella sociale, economica e politica, gli autori, dopo aver descritto brevemente le politiche che a livello europeo sono state emanate per tutelare la salute dei migranti, analizzano l'esperienza italiana alla luce delle direttive internazionali. L'Italia rappresenta infatti un caso particolare ed avanzato di tutela della salute dei migranti; la sua politica sanitaria decisamente inclusiva riconosce parità di diritti e doveri ai cittadini regolarmente presenti ed ammette ampie possibilità di protezione ed assistenza anche per gli immigrati privi di permesso di soggiorno. Tuttavia, anche in un contesto avanzato come quello italiano, è necessaria un'evoluzione da un approccio di tipo assistenzialistico ad uno più ampio di promozione Le politiche per la tutela della salute dei migranti: il contesto europeo e il caso Italia della salute attraverso politiche di natura intersettoriale, alla luce della teoria dei determinanti sociali di salute. Affrontare la tematica della salute del popolo migrante rappresenta un'occasione per rendere i servizi sanitari in particolare e le politiche migratorie in generale più attente ad ogni persona, alla sua storia e al contesto nel quale essa vive.

Analisi degli interventi di integrazione rivolti alle donne immigrate

Isfol OA:< http://hdl. handle. net/10448/194, 2009

Il presente rapporto di ricerca è il prodotto di un indagine quali-quantitativa svolta per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali -DG dell'Immigrazione, a valere sul Fondo Europeo per l'Integrazione, nei mesi di settembre-novembre 2009. L'indagine C. A.T.I. prevista dal progetto di ricerca è stata condotta dalla società Pragma Research Srl nel mese di ottobre 2009. Gli approfondimenti qualitativi si basano su focus group organizzati nelle Province di Prato, Modena e Brescia nel mese di novembre 2009. Il rapporto è a cura di Marco Marucci e Claudia Montedoro. Sono autori del volume: Si ringrazia inoltre la DG dell'Immigrazione ed in particolare il Direttore Generale Dott. G.M. Silveri e la Dott.ssa G. Viglietta per la collaborazione offerta ai fini della realizzazione delle attività progettuali. ANALISI DEGLI INTERVENTI DI INTEGRAZIONE INDICE RIVOLTI ALLE DONNE IMMIGRATE INDICE PREMESSA p. 1 INTRODUZIONE -Il concetto di integrazione, dalla teoria alla pratica, p. 5 Il concetto di integrazione: teorie e modelli Le molteplici dimensioni dell'integrazione CAP. 1 -Il contesto internazionale ed europeo: flussi migratori e politiche, p. 24 Il fenomeno delle migrazioni internazionali Le principali linee di indirizzo delle Organizzazioni internazionali L'immigrazione nell'Unione Europea e linee di principio per le politiche di integrazione CAP. 2 -La migrazione al femminile: arrivi e permanenza delle donne straniere in Italia, p. 47 Progetti migratori al femminile in Italia Un po' di storia La situazione attuale Evoluzioni legislative: soggiorno, regolarizzazioni e cittadinanza Le regolarizzazioni CAP. 3 -Una lettura del fenomeno dell'integrazione femminile per ambiti di interesse, p. 63 Donne migranti fra tradizioni e modernità Ambiti di pertinenza per l'integrazione delle donne straniere 1. Famiglie, ricongiungimenti e matrimoni misti 2. Formazione linguistica e intercultura 3. Formazione professionale e inserimento lavorativo 4. Lavoro: Donne straniere nel mondo del lavoro 4.1 Lavoro domestico e di cura 4.2 Imprenditoria femminile Capitale sociale delle migranti e l'associazionismo Il fenomeno della tratta e della prostituzione Salute delle donne e diritti riproduttivi La gestione della gravidanza e del parto ANALISI DEGLI INTERVENTI DI INTEGRAZIONE INDICE RIVOLTI ALLE DONNE IMMIGRATE CAP. 4 -Terzo settore e integrazione sociale delle donne immigrate: un'analisi sugli enti iscritti alla prima sezione del registro nazionale (art.42 D.lgs 286/98), p. 91 Gli enti e le associazioni che operano a favore degli immigrati Il Registro degli enti e delle associazioni che operano a favore degli immigrati La survey sulle associazioni iscritte al Registro nazionale: caratteristiche dell'indagine e metodologia Una prima esplorazione degli enti iscritti al registro Caratteristiche organizzative 1. Mission e utenza prevalente 2. Le risorse umane: operatori e volontari 3. Le risorse umane: operatori e volontari 4. Reti e collaborazioni istituzionali L'analisi degli interventi realizzati dagli enti iscritti al registro Caratteristiche di base degli interventi Aree e ambiti d'intervento La qualità degli interventi Una prima sintesi dei risultati CAP. 5 -Le buone pratiche per l'integrazione delle donne immigrate, p. 136 La metodologia adottata per la selezione Le buone pratiche selezionate p.146

Discendenti di trentini, loro italianità e legge 379. Fine di una discriminazione e riconoscimento di un dato di fatto [Italian]

Atti del Seminario di studi “In tema di cittadinanza. Origine, ragioni e applicazione della legge 379/2000” Accademia Roveretana degli Agiati di Scienze, Lettere ed Arti, 259° Anno Accademico, 2011

"Descendants of Trentino Emigrants, their Italian nationality and Citizenship Act nr. 379. End of a discrimination and recognition of a fact Essay on the origin and application of Italian Citizenship Act of December 14th, 2000 nr. 379, for the recognition of Italian nationality of emigrants from the territories belonged to the Austro-Hungarian Empire (1867-1919) and their descendants in the world. An account of the active role of Italian emigrants movements, and particularly of those originating from the province of Trento in promoting the recognition of their Italian nationality as a redress measure for their exclusion from citizenship after the WW1. This act of law allowed some 40,000 people in the world to apply for the Italian citizenship between 2001 and 2010."

CASE IN CHIESA. PRATICHE, DISCORSI E SPAZI DELL’INTEGRAZIONE FRA I MIGRANTI ORTODOSSI IN ITALIA

Pluralismo confessionale e dinamiche interculturali. LE ‘BEST PRACTICES’ PER UNA SOCIETÀ INCLUSIVA, 2023

Orthodox Christianity, together with Islam, is reported as one of the main 'foreign religions' in Italy. A mapping of the Orthodox communities in Emilia-Romagna revealed 70 realities, 45 of which are stable churches. The research used ethnographic research tools and qualitative-quantitative analysis to offer a broad overview of the micro and macro history of the Orthodox communities in Italy. The aim is to provide verified data for future research and tools to build new forms of awareness and collaboration with institutions. The research also revealed that the different definitions of integration that emerged from the interviews enter into dialogue with the different models and practices of local Orthodox communities and their jurisdictions. The paper therefore proposes a focus on the object as subject and a shift from the theoretical framework through which the integration debate is predominantly conducted today.

La salute riproduttiva delle cittadine straniere nel Lazio

2000

Riassunto. -Il numero di donne straniere regolarmente soggiornanti nel Lazio è aumentato nel corso degli anni: 69 320 permessi di soggiorno nel 1992 e 119 778 nel 2000. L'analisi si riferisce alle dimissioni per parto con nato vivo, per interruzione volontaria di gravidanza e per aborto spontaneo. Le donne straniere sono state confrontate con tutte le donne residenti nel Lazio (italiane + straniere). Si è osservato un tasso di fecondità leggermente più elevato considerando il totale di tutte le residenti nel Lazio (38,0 nati vivi x 1000 donne 18-49 anni) ma è emersa una maggiore fecondità tra le donne straniere comprese tra i 18 e i 24 anni. Il rischio di ricorrere all'aborto volontario tra le straniere è risultato superiore (34,8 x 1000 donne rispetto a 10,5 tra tutte le residenti nel Lazio). Il rapporto di abortività spontanea è stato più elevato tra le cittadine straniere (213,8 x 1000 nati vivi contro 154,6). Emerge chiaramente l'aumento della domanda di prestazioni sanitarie nell'ambito riproduttivo da parte delle donne straniere e la necessità di modificare i servizi tenendo conto delle caratteristiche socio-sanitarie delle donne immigrate.

IL SERVIZIO SANITARIO UNGHERESE ALLA PROVA DELL'IMMIGRAZIONE: IL DIRITTO ALL'ASSISTENZA SANITARIA DEGLI STRANIERI IN UNGHERIA TRA DIRITTO E FATTO

Rivista AIC, 2017

Sommario: 1. Il quadro statistico: evoluzione del fenomeno migratorio e impatto sul sistema di welfare. 2. Il quadro costituzionale dell'accesso all'assistenza sanitaria: diritto (economicamente condizionato) della persona o dovere (finanziariamente circoscritto) del legislatore? 3. Legislazione in materia di assistenza sanitaria degli stranieri: l'Healthcare Act n. CLIV del 1997. 4. Richiedenti asilo e titolari di protezione: tendenziale equiparazione ai cittadini ungheresi ed effettività delle condizioni di accoglienza. 5. Stranieri irregolarmente presenti: accesso alle cure di urgenza e configurabilità di un " contenuto essenziale " del diritto alla salute. 6. Il dovere di assistenza sanitaria economicamente condizionato e legislativamente " ostacolato " : verso una contrazione dell'accesso alle cure per le categorie " deboli " di stranieri.

Inclusione ed esclusione delle donne immigrate in Alto Adige

Giuliana Chiaretti - Fabio Perocco (eds), 2006

Athena. Unica divinità a nascere senza madre, venne al mondo dalla testa di Zeus. Esiodo narra che Zeus, temendo che la sua sposa Meti gli partorisse un figlio capace di spodestarlo, la inghiottì mentre stava con lei riposando. Dopo un po' di tempo venne colto da acuti dolori alla testa, chiamò allora in soccorso gli dèi dell'Olimpo fra cui Ermes, il quale, indovinando l'origine del suo male, gli praticò un piccolo taglio sul cranio dal quale uscì Athena, già adulta e armata. Come dea guerriera veniva raffigurata con la lancia, l'elmo e lo scudo, al centro del quale era fissata la testa di Medusa. Benché prodiga in battaglia, essa non godeva delle lotte sanguinose ma preferiva appianare le dispute e far rispettare la legge con mezzi pacifici. Poiché in lei forza, potere e saggezza si contemperavano perfettamente, era considerata anche tutrice dello Stato e delle sue leggi. Athena era inoltre la protettrice delle arti liberali e degli artigiani: in particolare era la patrona dei falegnami, dei vasai e dei tessitori. Le erano dati i meriti di aver insegnato agli uomini come costruire il carro e di aver insegnato a Pandora l'arte della tessitura; a lei inoltre si attribuiva la costruzione della nave degli Argonauti. Era infine nume tutelare dell'agricoltura, avendo introdotto in Grecia la coltivazione dell'ulivo. Quando scoppiò la contesa tra Athena e Poseidone per assicurarsi il predominio dell'Attica, gli dèi decretarono che Atene sarebbe toccata a chi dei due avesse dato agli uomini il dono più importante: Poseidone fece scaturire dalla terra una polla d'acqua salata, Athena invece fece crescere sull'acropoli un ulivo e insegnò agli Ateniesi la tecnica per estrarne l'olio. In questo modo ottenne la vittoria. Proprio sull'acropoli le venne dunque consacrato il Partenone, "tempio della dea vergine". 4 5 ATHENA Inclusione ed esclusione delle donne immigrate in Alto Adige Indice Introduzione: il disegno della ricerca……………………………………….. p. 7 PARTE PRIMA IMMIGRAZIONE FEMMINILE E MERCATO DEL LAVORO IN ALTO ADIGE 1. Caratteri e tendenze dell'immigrazione in Alto Adige…………….…… p. 29 2. L'impiego delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati nell'economia locale…………………………………………………………...p. 61 PARTE SECONDA LE DONNE IMMIGRATE: I LAVORI, LA CASA, LA FAMIGLIA 3. Le lavoratrici occupate nel settore dei servizi di pulizia ……………… p. 95 4. Le lavoratrici occupate nel settore sanitario……………………………. p. 113 5. Le mediatrici culturali……………………………………………………… p. 131 PARTE TERZA ASPETTI POLITICO-ISTITUZIONALI 6. I servizi sociali………………………………………………………………. p. 149 7. I bisogni formativi e di qualificazione professionale…………………… p. 169 del cap. 1, par. 2 del cap. 2; Conclusioni), V. Piccoli (par. 5 dell'Introduzione). Ringraziamo la Cooperativa Mosaik per la sua partecipazione alla ricerca, e tutte le persone e le istituzioni intervistate o interpellate, che con la loro disponibilità e con il loro aiuto hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro. 7