Law and Art in the 19th. Century Power in Images - Diritto e arte nel XIX secolo: il potere nelle immagini (original) (raw)
2022, international conference. Verona, 10-12 nov.
Art, like law, is a human factor that is sometimes able to assert itself from below, from the society that produces it; at other times it comes from above, in tune with the designs of those who hold political power and who use art to put forward a certain image of power, as well as to disseminate a precise idea of the juridical. The importance of artistic images and, more specifically, of the iconographic representation of key themes and concepts of law in their various legal contexts, requires no lengthy demonstration.
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R. Coletta, 2023
Muovendo dal confronto fra realtà giuridica e realtà artistica, il saggio ripercorre le linee fondamentali del pensiero di Carnelutti, Satta e Capograssi sul tema della ricerca dei principi generali dell’ordinamento. La capacità del diritto di rappresentare tali principi solleva gli interrogativi sul fine della scienza e sulla funzione del processo. Starting with a comparison between legal and artistic reality, this essay examines Carnelutti, Satta, and Capograssi’s perspectives on the quest for fundamental principles in the legal system. The law’s ability to represent such principles raises important questions about the purpose of legal science and the role of the trial.
“LawArt. Rivista di Diritto, Arte e Storia"/ LawArt. Journal of Law, Art and History, 2020
“LawArt. Rivista di Diritto, Arte e Storia"/ LawArt. Journal of Law, Art and History” è una proposta editoriale che nasce dalla storia del diritto e aspira al dialogo interdisciplinare. Pubblicata online open access, LawArt intende proporsi come strumento per favorire il confronto tra gli studiosi che sono coinvolti nelle innumerevoli variazioni del rapporto tra diritto, arte e storia, al fine di percepire i diversi modi in cui l’arte plasma, esprime e narra le dimensioni astratte e storicamente contestualizzate del fenomeno giuridico. Oltre all’incontro del diritto con la letteratura nella storia, dunque, saranno di interesse per questo foglio anche i fruttuosi incroci con le arti visive, il cinema, la musica, il teatro, i nuovi media e le forme espressive emergenti. Allo stesso tempo, LawArt si propone di indagare anche l’ambito delle questioni legali connesse alla regolamentazione interna e sovranazionale, al commercio e alla protezione delle opere d’arte e del patrimonio culturale. I fascicoli annuali della rivista saranno articolati in tre Sezioni. La prima, Aperture, è pensata come sezione miscellanea attraverso la quale esplorare, di volta in volta, nuove sfaccettature del prisma diritto e arte. La seconda sezione, Percorsi, è di tipo monografico e intende proporre itinerari all’interno di ambiti tematici caratterizzati da una relativa omogeneità, al fine di individuare spazi – formali, sostanziali, metodologici − di convergenza nel campo degli studi su diritto e arte. La terza sezione Dialoghi, è pensata come luogo di confronto, nella quale pubblicare studi su orientamenti e tendenze di ricerca, rassegne bibliografiche, recensioni, interviste, presentazioni di progetti, incluse anche cronache e notizie su eventi scientifici e culturali.
Per una svista, la censura delle immagini "oscene" nel primo Ottocento romano è comunemente ascritta dalla storiografia al pontificato di Leone XII. Ma il provvedimento di distruzione e correzione di alcuni rami della Calcografia Camerale è datato 10 maggio 1823, quando regna ancora Pio VII. Più di un anno dopo il nuovo pontefice, Leone XII, conferma la decisione di papa Chiaramonti. Il provvedimento Chiaramonti nasce alcuni anni prima, almeno a partire dal 1820, come ampio movimento di opinione che attraversa la curia romana e ne coinvolge gli esponenti più autorevoli. Contrariamente a quanto si è ripetuto in passato, ora finalmente la censura delle immagini a Roma nell'età della Restaurazione appare quale fenomeno non autoritario né improvviso, ma di lungo periodo, che investe tutto il secolo.
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