CFP Armi improprie. Lo stato della critica d'arte in Italia (original) (raw)

Per uno smontaggio critico delle cronache artistiche nei cinegiornali LUCE, in Michele Dantini (a cura di) L'ENTRE-DEUX-GUERRES IN ITALIA storia dell'arte, storia della critica, storia politica, Aguaplano, Perugia, 2019, pp. 141-152

L'ENTRE-DEUX-GUERRES IN ITALIA storia dell'arte, storia della critica, storia politica, 2019

I saggi qui raccolti, trascrizioni ampliate degli interventi al convegno Storia dell'arte, storia della critica, storia politica (Perugia, Università per Stranieri, 22-23 maggio 2018), si propongono di tracciare un quadro ampio e frastagliato dei rapporti tra artisti, società e politica nel periodo dell'entre-deux-guerres in Italia. A fronte dei numerosi ambiti tematici esplo-rati, si possono indicare significative convergenze di interessi: reative all'indagine sulle politiche artistiche e culturali, ad esempio; o all'esame del ruo-lo sociale di artisti impegnati, in Italia, nell'allestimento di forme visuali di "liturgia politica"; o, ancora, a tentativo di decifrare a difficile transizione tra fascismo e Repubblica. Non mancano ricerche dedicate al collezionismo pubblico e privato nel Ventennio, alle diverse accezioni e "ideologie" del fascismo futurista, alla comunicazione artistica del regime e, non ultimi, ai contrasti e alle inquietudini che scuotono da subito, o a distanza di qualche decennio, il fronte tutt'altro che lineare e compatto dell'antifascismo. A differenza di atri regimi totaitari, il fascismo ha avvicinato e arti e ha certamente sollecitato i consenso degi artisti senza praticare, almeno fino a un certo punto, una "politica dello stile". Una simile circostanza rende più difficie tracciare demarcazioni nette o stabiire categorie. Inotre, a continuità di medio periodo tra interventismo, nazionalismo futurista, fiumanesimo e fascismo delle origini contribuisce a caratterizzare in senso pressoché unico la scena italiana in merito al rapporto tra arte e mito nazionale-il mito della «Grande Italia»-immediatamente prima e dopo la Marcia su Roma. Nasce da queste constatazioni la duplice ambizione del convegno e del volume. Sotto i� profi�o de��e narrazioni storiografiche, avviare trattazioni più connesse e integrate de��a prima e de��a seconda metà de� Novecento ita�iano, sfidando cesure considerate sino a oggi invalicabili, mutamenti di ideologia o di dizio-nario, edificanti paradigmi postbe��ici-ad esempio, que��o de��a tabula rasa. Sotto i� profi�o de� metodo, incoraggiare i� dia�ogo tra discip�ine oggi distanti e separate.