Modi e protagonisti nella nascita di tre piazze del Tridente romano: piazza dell'Oca, piazza Monte d'Oro e piazza degli Otto Cantoni, in Enrico Guidoni architetto, storico, umanista. L'attualità del suo pensiero, Atti del Convegno di studi in onore di Enrico Guidoni, Roma, dicembre 2017. (original) (raw)

Un progetto per la nuova capitale: la Zona Monumentale Riservata, in VIGNA CODINI E DINTORNI, Atti della Giornata di Studi, Istituto di Studi Romani, 10 giugno, 2015, a cura di D. Manacorda, N. Balistreri, V. Di Cola

Vigna Codini e Dintorni, 2017

The idea to create a large archaeological area in the southern part of Rome was sparked in the years after the proclamation of Rome as a capital. In 1887, a new law planned extensive urban works to be carried in a newly created area called the Zona Monumentale Riservata. Problems such as shortage of funding, poor coordination between different stakeholders and unclear final objectives soon arose. The works were completed at the beginning of the twentieth century, in an urban context completely different from the one that originally set the agenda of work. The results were quite poor. The so-called Passeggiata Monumentale was neither an urban nor an archaeological park and it was open to the public for only 20 years. The advent of Fascism brought a renewed interest in the area but this time the objectives were very different from the ones set after the unification.

Acque, ponti e strade. I quaderni di lavoro dell’ingegnere pontificio Luigi Brandolini, in Antico, Città, Architettura, III dai disegni e manoscritti dell’INASA, a cura di E. Debenedetti, “Studi sul Settecento romano”, 33, 2017, pp. 301-323, ISSN 11243910, ISBN 9788871408125.

M. FORNASARI, S. MARCHESANI, Tra due poteri: il Monte di pietà di Bologna nel XVIII secolo, in I Monti di Pietà nel territorio di Ravennatensia: esperienze a confronto. Atti del convegno (Rovigo, 24-25 settembre 2021), a cura di M. Tagliaferri, Arti Grafiche Zoppelli, 2022, pp. 163-182.

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e Ricerche Antica Provincia Ecclesiastica Ravennate I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i paesi. Editore e stampa S.I.T. Società Industrie Tipolitografiche Dosson di Casier (TV) www.tipsit.it * Benché il saggio sia stato concepito unitariamente dai due autori, a M. Fornasari sono da attribuire i paragrafi 1-3, a S. Marchesani i paragrafi 4-5 e l'Appendice. 1 In generale sulle visite, Visite pastorali ed elaborazione dei dati. Esperienze e metodi, a cura di C.

R. Graditi, Le tre torri del "Luogo Grande" della Ciachea. Un paradigma storico siciliano, in L'identità di Clio. Insegnare, comunicare, informare, Palermo, 5 luglio 2018, pp. 1-52.

Partendo da uno studio storico-archivistico della Contrada Ciachea e dei suoi tre bagli fortificati (forse quattrocenteschi) nel territorio di Carini (Pa), è stato possibile ricostruire attraverso numerosi documenti inediti le vicende, gli intrecci e le relazioni, che abbracciano una pluralità di valenze di tipo sociale, economico e politico per un arco temporale di quasi mezzo millennio (1554-2016): la piccola storia della Ciachea modello della "grande storia" della Sicilia.

Paesaggio e forma dei luoghi: i maggenghi. G. Azzoni. Comunicazione a: Architettura rurale: la memoria del Paese conferenza internazionale 21-22 maggio 2022 ICOMOS ITALIA comitato scientifico nazionale architettura vernacolare CHAIR CO-CHAIR. 22-23 maggio 2022.

L’osservazione e lo studio dei sistemi di gestione dei maggenghi e delle forme, dei materiali e delle tecniche costruttive dei loro edifici dimostrano, infatti, come uno sfruttamento ponderato delle risorse naturali abbia determinato quei valori ambientali e paesaggistici che rendono il nostro Paese una regione esemplare. L’architettura dei maggenghi è testimonianza dell’organizzazione territoriale che ha permesso ai contadini-allevatori, abitanti della montagna, di vivere generando nuova vita. Essa esprime una forma dell’abitare radicata e di relazione in cui l’uomo persegue l’adattamento nella corrispondenza con la natura, poiché la sua sopravvivenza dipende dalla capacità di sfruttarne le risorse senza esaurirle. L’analisi degli edifici rurali dei maggenghi non può, pertanto, prescindere dal rapporto indissolubile che legava uomini, attività e territorio, poiché essi sono significativi non solo in quanto manufatti, da indagare secondo i criteri dell’analisi architettonica, ma anche, e soprattutto, come oggetti di cultura materiale.

- Umanesimi baronali - TEMPLI A PIANTA CENTRALE XV SEC Il tempietto di Santa Caterina a Conversano, dagli Orsini, Orsini Del Balzo e iCavalieri di Rodi al beneficio degli Acquaviva. La fondazione di San Flaviano a Giulianova tra Leon Battista Alberti e Francesco di Giorgio Martini Virgilio C. Galati

abstract La Storiografia non ha finora posto un’attenzione sistematica alla realizzazione di edifici a pianta centrale al di fuori dall’Italia centro-settentrionale, anche se, invece, nel Regno di Napoli baronale durante il XV secolo, sono stati realizzati alcuni esempi assai significativi – specie nei domini degli Acquaviva d’Arangona tra Abruzzo e Puglia - come la chiesetta di Santa Cateriana a Conversano (Bari) e soprattutto il tempio di San Flaviano a Giulianova (Teramo), esempi di veri e propri ‘urban’ e ‘land’-markers che hanno cambiato la percezione della città e del territorio. The Historiography has not yet paid any serious attention to the systematic construction of buildings with a central plan outside of North-central Italy, although, on the other hand, in the Kingdom of Naples of Barons, during the fifteenth century, some examples were made very significant - especially in the domains of Acquaviva d’Abruzzo and Puglia Arangona between - as the church of Santa Cateriana in Conversano (Bari) and especially the temple of San Flaviano in Giulianova (Teramo), examples of real ‘urban’ and ‘land’-markers that have changed the image and perception of the city and the territory.