Incontri e scontri tra ordinamenti e interazioni tra giudici nella nuova stagione del costituzionalismo europeo: la saga del mandato di Arresto europeo come modello di … (original) (raw)
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Declaration of belligerence to the lnternational Organization sui generis European Union
Paluan Franco, 2020
Atto avente forza di legge. Ragionamento di scienza e di pratica giuridica. Innovare è inventare il domani con quello che abbiamo oggi. Così come l’energia è la base della vita stessa, e le idee la fonte dell’innovazione, così l’innovazione è la scintilla vitale di tutti i cambiamenti, i miglioramenti e il progresso umano. L'OSCE è vincolata ai principi e agli obiettivi definiti dall'Atto di Helsinki del 1975 e dalla Carta di Parigi del 1990. VIII. Eguaglianza dei diritti ed autodeterminazione dei popoli Gli Stati partecipanti rispettano l'eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all'autodeterminazione, operando in ogni momento in conformità ai fini e ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite e alle norme pertinenti del diritto internazionale, comprese quelle relative all'integrità territoriale degli Stati. In virtù del principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, tutti i popoli hanno sempre il diritto, in piena libertà, di stabilire quando e come desiderano il loro regime politico interno ed esterno, senza ingerenza esterna, e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, sociale e culturale. Gli Stati partecipanti riaffermano l'importanza universale del rispetto e dell'esercizio effettivo da parte dei popoli dei diritti eguali e dell'autodeterminazione per lo sviluppo di relazioni amichevoli fra loro come fra tutti gli Stati; essi ricordano anche l'importanza dell'eliminazione di qualsiasi forma di violazione di questo principio. https://www.clnveneto.net/
2012
1 La Rivista semestrale Sicurezza, Terrorismo e Società intende la Sicurezza come una condizione che risulta dallo stabilizzarsi e dal mantenersi di misure proattive capaci di promuovere il benessere e la qualità della vita dei cittadini e la vitalità democratica delle istituzioni; affronta il fenomeno del Terrorismo come un processo complesso, di lungo periodo, che affonda le sue radici nelle dimensioni culturale, religiosa, politica ed economica che caratterizzano i sistemi sociali; propone alla Società-quella degli studiosi e degli operatori e quella ampia di cittadini e istituzioni-strumenti di com-prensione, analisi e scenari di tali fenomeni e indirizzi di gestione delle crisi. Sicurezza, Terrorismo e Società si avvale dei contributi di studiosi, policy maker, analisti, operatori della sicurezza e dei media interessati all'ambito della sicurezza, del terrorismo e del crisis management. Essa si rivolge a tutti coloro che operano in tali settori, volendo rappresentare un mom...
2012
La Rivista semestrale Sicurezza, Terrorismo e Società intende la Sicurezza come una condizione che risulta dallo stabilizzarsi e dal mantenersi di misure proattive capaci di promuovere il benessere e la qualità della vita dei cittadini e la vitalità democratica delle istituzioni; affronta il fenomeno del Terrorismo come un processo complesso, di lungo periodo, che affonda le sue radici nelle dimensioni culturale, religiosa, politica ed economica che caratterizzano i sistemi sociali; propone alla Società-quella degli studiosi e degli operatori e quella ampia di cittadini e istituzioni-strumenti di com-prensione, analisi e scenari di tali fenomeni e indirizzi di gestione delle crisi. Sicurezza, Terrorismo e Società si avvale dei contributi di studiosi, policy maker, analisti, operatori della sicurezza e dei media interessati all'ambito della sicurezza, del terrorismo e del crisis management. Essa si rivolge a tutti coloro che operano in tali settori, volendo rappresentare un momen...
2017
Nell’ambito di un lavoro orientato a comprendere il ruolo della rule of law sull’equilibrio fra sicurezza e libertà nell’ambito di sistemi democratici di qualità, il presente capitolo si propone principalmente di offrire una panoramica, comparativa e diacronica, sull’andamento di quelle che sono le minacce alla sicurezza che gli stati (Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Polonia) devono affrontare. L’obiettivo non è meramente descrittivo, ma chiama in causa una prima ricognizione, che sarà poi sviluppata nei capitoli successivi, sul ruolo della rule of law, correlando le variazioni riscontrate negli indici di criminalità con possibili contemporanee variazioni su due fronti che potrebbero agire quale variabile indipendente sull’andamento dei crimini: da un lato le trasformazioni nelle condizioni ambientali (cambiamenti culturali, ma soprattutto economici), dall’altro i mutamenti di carattere politico-istituzionale. All’interno di quest’ultimo caso, un’ulteriore distinzione importante è quella fra gli interventi che mirano a influire sulle condizioni ambientali (politiche sociali) e gli interventi che mirano a influire direttamente sull’impianto istituzionale (politiche di sicurezza). 1. Misurare le minacce alla sicurezza per valutare la qualità democratica 2. L’evoluzione del tasso di criminalità 3. Criminalità comune 3.1. Reati contro il patrimonio 3.2. La reazione non istituzionale al crimine: legittima difesa e giustizia sommaria 3.3. Reati contro la persona 4. Criminalità organizzata 4.1. Il problema di una definizione comune 4.2. Le nuove frontiere tra criminalità organizzata e criminalità finanziaria 4.3. La prostituzione 4.4. I reati legati agli stupefacenti 5. Criminalità politica 5.1. Violenza politica, scontri di piazza e repressione 5.2. La minaccia terroristica 6. I crimini d’odio: razzismo, xenofobia e omofobia 6.1. Pregiudizio e violenze fino al 2008 6.2. Dopo il 2008: la crisi economica e il capro espiatorio 7. Conclusioni
Le cosiddette rivolte Arabe hanno distrutto il precario equilibrio su cui negli ultimi anni era stato costruito il regime di controllo della frontiera Euro-mediterranea. Il punto di rottura è stato senza dubbio l'aumento di sbarchi sulle coste italiane a partire dal gennaio 2011 che ha innescato un complesso dibattito a livello europeo sulla necessità di riformare la Schengen governance. L'articolo analizza come il governo italiano abbia letteralmente "prodotto" la recente emergenza sbarchi attraverso la sua retorica discorsiva e le sue prassi di governo della frontiera, illustrando anche come la prerogativa sovrana di definire l'emergenza sia stata messa in questione tanto a livello sovra-nazionale che a livello sub-nazionale. L'analisi è svolta a partire da una discussione dei principali assunti della teoria della securitarizzazione e punta ad analizzare il complesso reticolo di rapporti istituzionali e politici all'interno del quale si è svolto il processo di produzione dell'emergenza. In conclusione l'articolo discute i possibili esiti della crisi del regime confinario Europeo, analizzando le proposte per una ridefinizione del meccanismo di governo del sistema Schengen recentemente avanzate dalla Commissione e dal Consiglio dell'Unione europea.
Dieci anni dopo l’allargamento a Est: come cambiano le migrazioni nell’Unione europea
FIERI, Analisi e commenti, 2015
A oltre dieci anni dal primo grande allargamento a est dell’Unione europea, la rivista Central and Eastern European Migration Review ha dedicato un numero monografico alle migrazioni est-ovest all’interno dello spazio europeo. FIERI ha chiesto a Paolo Ruspini, curatore della special issue con John Eade, di illustrarne brevemente le idee di fondo. I nove contributi che compongono il numero sono tutti disponibili in modalità open access sul sito della CEEMR.