José Saramago - Lezioni italiane (original) (raw)

Lezioni americane di Giorgio Bassani

Fra gli anni Sessanta e Settanta Giorgio Bassani si è recato molte volte negli Stati Uniti: prima come presidente dell’asso­ciazione Italia Nostra, per presentare la mostra “Italia da salvare”, poi per la pubblicazione delle traduzioni in inglese dei suoi libri, e infine per tenere corsi di letteratura italiana nelle università americane della California, Illinois e Indiana. Ripensando a quei viaggi, in una lettera del 1976 Bassani scrive che il ricordo si colora della luce del mito fino a sembrargli uno dei periodi più felici della sua vita – un periodo che gli ispirerà, tra l’altro, alcuni dei componimenti più belli della raccolta In gran segreto, quasi un diario di viaggio americano in forma poetica. È proprio di questo "segreto", biografico e letterario, che si sono occupati gli autori dei saggi qui raccolti: Roberta Antognini, Valerio Cappozzo, Alessandro Giardino, Sergio Parussa, con un ricordo del prof. Edoardo Lèbano che invitò Bassani all’Indiana University, e di una sua studentessa, Linda Nemerow Ulman. Le lezioni del titolo non sono da intendersi solo come una riflessione su quel che Bassani poteva insegnare all’America – le mostre, i corsi universitari, le conferenze – ma anche come uno studio di quel che l’America poteva dare a Bassani: la lezione letteraria e morale appresa dallo scrittore ferrarese durante i suoi brevi ma intensi soggiorni oltreoceano.

Lezioni Africane

Riflessioni sui materiali, le strutture, e l'impianto planimetrico delle architetture vernacolari africane.

I libri e il dio del labirinto nell’Ano da morte de Ricardo Reis di José Saramago

Libri e lettori (tra autori e personaggi). Studi in onore di Mariolina Bertini, 2017

Se è vero che, secondo il concetto di intertestualità elaborato da Julia Kristeva, ogni testo è in rapporto di interazione con altri testi, lo scrittore portoghese José Saramago ha offerto un magistrale supporto a questa teoria in un romanzo i cui significati si rivelano grazie alla interpretazione e decifrazione dei diversi livelli di intertesto, in esso disseminati e nascosti. Giocando sul confine tra storia e letteratura, verità e finzione, O ano da morte de Ricardo Reis, del 1984, prende in prestito l’eteronimo pessoano esiliato in Brasile e lo riporta a Lisbona nel 1936, anno successivo alla morte di Fernando Pessoa, in cui si concentrano una serie di avvenimenti particolarmente significativi nell’Europa che si avvia verso la Seconda Guerra Mondiale. Appare evidente come il romanzo di Saramago sia caratterizzato da una estrema intertestualità: già il punto di partenza del testo è una finzione letteraria altrui che diventa fatto narrato. A partire da questa, si innesca un processo sequenziale di rimandi intertestuali che coinvolgono mostri sacri della letteratura portoghese – come Camões – ma anche autori stranieri come Jorge Luís Borges. L’articolo si concentra sull’utilizzo della letteratura altrui in questo romanzo, con particolare rilievo dato al valore della citazione borgesiana, nascosta nell’intreccio narrativo.