Bunker Soratte (original) (raw)
Related papers
2013
A small group of literary sources speaks of an interesting peculiarity of the Ager Faliscus: the existence of a number of families, called Hirpi, who performed the ritual of walking on fire. Another surprising detail, provided only by Servius, is that the ancestors of the Hirpi had been condemned to live like wolves after having hunted some of these animals sent by Apollo. This paper examines these different traditions and tries particularly to focus on the anomalies of this latter tradition.
Merlo A. (ed.), Il castello di Sorana, Edizioni ETS, Pisa 2010., 2010
Volume (IT) sull'analisi dei processi formativi dell'insediamento alto-medievale di Sorana (Pescia, Pistoia). Merlo sintetizza gli esiti di una ricerca pluridisciplinare (i contributi in forma più estesa sono racchiusi a loro volta in una pubblicazione digitale a sé stante) da lui coordinata all'interno di un più vasto progetto di ricerca sulla Valleriana.
Pierrefitte sur Seine: demolire in Banlieue
2008
La politique de la ville affronta una nuova pagina della sua storia ormai più che ventennale. All'idea di un trattamento sociale dei quartieri, protagonista del nuovo corso socialista fra il 1997 ed il 2002, si è sostituita con prontezza quella della priorità del loro trattamento fisico. La soluzione della questione urbana sarebbe da ricercare, secondo il Ministro J.L.Borloo, in un vasto programma di demolizioni e ricostruzioni capace di differenziare l'offerta di alloggi e quindi la composizione sociale delle popolazioni insediate. Il conseguimento della tanto desiderata mixité sociale, fondamentale per onorare quello che oltralpe è definito il patto repubblicano, passerebbe per una nuova stagione di trattamento intensivo dei luoghi capace di renderli nuovamente attrattivi per quei ceti che all'ora della crisi avevano abbandonato le cités popolari a favore del nuovo ideale suburbano. La nuova stagione volontarista della PdlV incrocia gli effetti dei primi processi di decentramento ed agglomerazione amministrativa avviatisi sul finire degli anni 90: il caso di un progetto nella banlieue parigina.
Socrate era figlio di un modesto scultore di statuette votive, come quelle dei cimiteri odierni, di nome Sofronisco. Era di condizioni economiche accettabili e in possesso di un mestiere di artigiano, che gli consentiva una vita sostanzialmente agiata, per quei tempi, sempre che avesse esercitato la sua professione. Occorre rimarcare che la Grecia tutta non aveva mai goduto di vera prosperità, il quadro della vita ateniese, anche per il perdurare della guerra, non è dei più confortanti. Sua madre era una levatrice (si chiamava Fenàrete, "manifesta virtù"), mestiere importante in tutti i tempi, se non altro per l'alto numero degli incidenti mortali attinenti al parto. Socrate affermava, da quanto apprendiamo da Platone, di praticare lui stesso l'arte della madre, la "maieutica", al fine di agevolare l'anima dell'interlocutore al parto della verità, verità che lui affermava di non possedere. Su questa testimonianza di Platone ci si soffermerà nella terza parte del presente lavoro. Era sposato con la tristemente nota Santippe ("cavalla fulva"), una povera donna, che gli aneddoti descrivono bisbetica. Una volta al marito che tornava a casa senza soldi né cena tirò addosso un secchio d'acqua. Ma Socrate sopportò con proverbiale pazienza. Aveva tre figli, ma non tutti e tre da Santippe, ma anche da una certa Mirtò (Myrtò), di imprecisabile condizione sociale, etèra, moglie, concubina? I Greci non praticavano la poligamia, ma ricorrevano a espedienti vari. Il regime democratico ateniese gli consentiva l'accesso a tutte le cariche, che lui ricoprì tutte, anche quella di giudice popolare, di membro del governo ecc. ecc. A partire dagli anni 430 circa della Guerra, nella penisola Calcidica, dove Atene dovette difendere le colonie che là aveva dagli Spartani, combatté con varie vicissitudini, anche assieme ad Alcibiade, che era nato nel 450 e allora aveva circa 25 anni, meritando decorazioni al valore, per avergli persino salvato la vita. Socrate, che immaginiamo sempre vecchio e panciuto, allora aveva circa 45 anni, e aveva già intrapreso la sua missione filosofica, come vedremo. Sappiamo ciò dai frammenti delle commedie di alcuni commediografi (Eupoli, Amipsia ecc.), che lo attaccarono proprio in quegli anni, ma soprattutto da Aristofane, il grande commediografo, che lo rappresentò nelle "Nuvole", come vedremo, trasformandolo in una inquietante macchietta, nel 423, al Teatro di Atene. Su questo lavoro teatrale
Il Nuraghe S. Pietro in Loc. Sorres, Borutta (SS)
IpoTESI di Preistoria, 2010
Il nuraghe S. Pietro di Sorres, in comune di Borutta (SS), è il principale di una serie di edifici disposti a corona lungo i versanti del tavolato calcareo di Mura. L'ubicazione nella parte sommitale del colle di Sorres (524 m s.l.m.) nei pressi della cattedrale in stile romanico di S. Pietro, suggerisce una funzione di tipo militare iniziata durante l'Età del Bronzo Recente e mantenuta nelle successive epoche storiche (Punica, Romana, Vandalica, Bizantina, Giudicale). Dal punto di vista architettonico rientra nel tipo a tholos, polilobato. Di esso si conservano i ruderi di pietra calcarea locale che ancor oggi testimoniano dell'imponenza dell'edificio. I numerosi materiali di ceramica e di bronzo ritrovati al suo interno e nei dintorni, durante i lavori di sterro negli anni '50 del secolo scorso, confermano la sua importanza nell'ambito territoriale del Mejlogu. Non si esclude una relazione di tipo rituale/funerario con la vicina grotta carsica di Sa Rocca 'e Ulàri e di tipo gerarchico con il nuraghe Santu Antine di Torralba.
2010
Ricerca finanziata con i fondi per la ricerca scientifica di Ateneo (ex quota 60%), progetto "Rilievo e documentazione dei centri minori della Svizzera Pesciatina: gestione informatizzata del patrimonio architettonico e ambientale", responsabile Prof. Alessandro Merlo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per il progetto "Rilievo e documentazione dei nuclei insediativi minori della Svizzera Pesciatina (centro di Sorana)". In copertina ASLU, Offizio sopra le differenze dei Confini n. 571, mappa n. 130 (n. 469 nuova segnatura). L'acquerello raffigura i castelli soggetti a Firenze ed a Lucca, siti sulle sponde della Pescia di Pontito. Nella parte alta della composizione sono rappresentati Stiappa, Pontito, San Quirico, Castelvecchio ed il Battifolle; al centro compare il mulino di Sorana lungo il corso della Pescia, mentre il comune omonimo è collocato sul margine destro del dipinto. In basso sono riportati invece la gora ed il mulino di San Quirico.
2020
Dispensa su Socrate, nell'ambito del progetto di didattica della filosofia <em>Officina delle filosofie</em>.
Tra Mediterraneo e Sahara By Daniela Ruggeri, 2019
An introduction to André Ravérau's architecture and masterplan for the M'Zab Valley in the Algerian Desert of Sahara. A short essay that recaps the desert as landscape and source of inspiration in architecture. The author of the book is Daniela Ruggeri and it is published by Lettera Ventidue