Il Ponte dell'Annunziata, in "La Castiglia in marittima. L’oratorio dell’Annunziata nella Cori del Quattrocento", Roma, 2014 (original) (raw)

La forma dell'Annunziata: genesi di un oratorio campestre tardomedievale, in "La Castiglia in Marittima. L'oratorio dell'Annunziata nella Cori del Quattrocento", a cura di C. Ciammaruconi, P.F. Pistilli e G. Quaranta, Pescara 2014

Realizzato per volere del cardinale spagnolo Pedro Fernandez de Frias nel secondo decennio del Quattrocento, l'oratorio dell'Annunziata a Cori (LT) ha assunto la forma di una semplice cappella rettangolare voltata a botte acuta. Il piccolo edificio in conci di calcare e tufo scuro è giustamente celebre per il ciclo di affreschi che ne ricopre l'intera superficie interna, ma a ben vedere anche nell'aspetto architettonico si è impressa l'impronta del committente iberico. Se, infatti, la tipologia architettonica è di per sè ben nota in Italia a partire soprattutto dal Duecento (sia quale cappella signorile che di grangia), l'adozione di due coppie di contrafforti a sperone gotici sembra echeggiare, per posizione e forma, chiese rurali e prossime alle vie di pellegrinaggio dell'alta Castiglia. L'esecuzione tecnica delle murature e dei dettagli decorativi indica però che la trasposizione di questi modelli è stata attuata da maestranze locali, in continuità con la tradizione costruttiva medievale della Marittima e con le successive monumentali committenze di Martino V.

“L’Incoronazione della Vergine per San Girolamo alla Costa, nel passaggio fra Rinascimento e ‘maniera’,”” in Norma e capriccio: spagnoli in italia agli esordi della maniera moderna, exh. cat., ed. Tommaso Mozzati and Antonio Natali, Florence, Galleria Nazionale degli Uffizi, 2013, pp. 86-99.

L' Incoronazione della Vergine con i santi Girolamo, Francesco, Bonaventura e Ludovico di Tolosa conservata al Louvre, sebbene raramente presentata all'attenzione dei visitatori del museo parigino, rimane una testimonianza capitale della pittura del Cinquecento (cat. n. I.7; ).