La mitologizzazione del testo letterario: le Stanze del Poliziano (original) (raw)
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L'influenza di Omero sulla lingua poetica delle Stanze di Poliziano
Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Rendiconti della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche (s. 9, v. 29, f. 3/4, pp. 353-380), 2018
The present article aims to investigate how the passionate study of Homer affected the vernacular production of Angelo Poliziano, doubtlessly the most important humanist poet of his age. Some di-rect quotations are pointed out, but the analysis focuses mainly on the complex relationship between Homer and his Latin imitators, from Vergil to Statius, often taking advantage of the comparison with Poliziano’s translation of the Iliad in Latin hexameters. This last resource helps to a large extent in picturing the high degree of awareness shown by Poliziano towards Homer’s formulaic style, of-ten misinterpreted by his contemporaries. Through an accurate study of some passages of the Stanze it is shown that, even though some phrases do not perfectly match the Homeric diction, they serve the same narrative function as some common formulas. Allusions of this kind are somehow different from simple erudite quotations, and refer to a deeper level of intertextuality, aimed at characterising the text in a peculiarly aulic way, percieved as truly epic especially by learned poets and scholars of the time. Finally, such a study may shed some light on the first steps of the gradual reception of Greek poetry into Italian literature starting from the 15th century.
Una lettura delle Stanze della funicolare
In Las secretas galerías del alma. Giorgio Caproni, l’itinerario poetico e i poeti spagnoli, a cura di A. Ferraro, Ediciones Complutense, Madrid, pp. 59-79, 2018
Attraverso lo studio del testo e delle varianti, il saggio ricostruisce le due fasi dell'elaborazione dei "Versi" delle "Stanze della funicolare" di Giorgio Caproni. In particolare, è presa in esame la serie di ripensamenti con cui Caproni riesce infine a conciliare gli elementi della propria autobiografia con l'allegoria universale a cui mira il poemetto, rinunciando però al simbolismo troppo evidente e scontato su cui si basava il progetto iniziale. Sched
La poesia di Poliziano ha goduto di una particolare fortuna in Italia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, allorché si sviluppò un vero e proprio revival neorinascimentale che diventò una delle principali componenti della cultura e, più in generale, del gusto di fine secolo, diffondendosi anche in altri paesi europei 1 . L'inizio della fortuna di Poliziano ha una data precisa: il 1863. In quell'anno, infatti, apparve l'edizione de Le Stanze, l'Orfeo e le Rime, curata per i tipi di Barbèra di Firenze da Giosue Carducci, il quale qualche anno prima, nel 1859, con la stessa casa editrice aveva pubblicato anche le Poesie di Lorenzo de' Medici. Questi due volumi rimettono in circolazione i testi dei due maggiori poeti quattrocenteschi i quali, anche per la riconosciuta autorità critica e filologica del curatore, tornano quindi a essere riletti dai contemporanei.