Asita 2006 (original) (raw)

Asei2-2006

Il presente contributo raccoglie i primi risultati di una ricerca in corso sull'immigrazione italiana in Alto Adige dagli anni Venti al secondo dopoguerra. Trattandosi di un lavoro in progress, mantienecosì come il titolo richiamai caratteri di "provvisorietà" tipici di ogni studio che attenda ulteriori approfondimenti ed ulteriori analisi. Aggiungiamo che la scelta di soffermare la nostra attenzione in particolare sul Ventennio è dovuta al carattere di bozza, che ancora assumono le parti relative al periodo del secondo dopoguerra.

2012_Atti ASITA

Il progetto"Il centro Storico di Firenze in trasformazione. Rilievo critico per la riqualificazione del paesaggio urbano", si svolge in collaborazione fra Comune di Firenze, Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze e la Regione Toscana ed è stato per gli anni 2007 e 2008 parzialmente finanziato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Il tema della sostenibilità delle trasformazioni, intesa come equilibrio e compatibilità tra obiettivi economici, tutela delle risorse e qualità dell'ambiente è tema oggi centrale nella progettazione e pianificazione ai diversi livelli. Al fine di una più approfondita conoscenza, tutela, conservazione e valorizzazione del Sito UNESCO, Centro Storico di Firenze, il progetto propone una metodologia di rilievo e analisi critica del paesaggio urbano sperimentata nel corso degli ultimi anni in campo scientifico e professionale, e fondata sull'analisi percettiva-visuale e sul rilievo critico-qualitativo. Il nostro occhio deve essere addestrato a vedere (capire = ri_conoscere) le componenti strutturanti il paesaggio urbano analizzato ed ad individuare gli elementi che possano costituire degrado, come gli elementi che lo qualificano (punti di debolezza e punti di forza). Questo permette di evidenziare, alle diverse scale nelle quali si intende operare, le dinamiche trasformative in atto, le qualità e non qualità dei luoghi, stabilirne la sensibilità ovvero le vulnerabilità e potenzialità delle singole componenti rispetto alle azioni antropiche, individuare delle linee guida a scala generale come porre le prime basi, a scala di particolare, per linee guida relative alla progettazione di elementi di dettaglio. La finalità è quella di fornire (anche con l'ausilio di schedature informatizzate), uno strumento di supporto alla fase decisionale, pianificatoria, progettuale. Il rilievo critico è stato riportato su mappa georeferenziata e gestito attraverso sistema GIS. La carta tematica ha la finalità di individuare, punti di belvedere, assi di fruizione visuale, percorsi di fruizione visiva, fasce alberate di impostazione del canale visuale, elementi di attrazione visiva, e di detrazione visiva, fasce di interruzione della continuità paesaggistica.

MISCELLANEA PROTOSTORICA 2006

VI PRESENTAZIONE Con il presente volume, che porta il titolo di "Miscellanea Protostorica 2006", si inaugura una sottosezione della collana dei Quaderni di Protostoria, da dedicare appunto a raccolte di scritti di autori e di argomenti diversi, in alternanza con pubblicazioni a carattere monografico.

Asisium

Supplementa Italica 23, 2007

2006, Estate

Da una certa mia pamphletistica estiva per un quotidiano estraggo una cronaca per chi in quel tempo era altrove e non ha visto la stampa locale della Calabria. E' ancora di questi giorni il vaneggiamento politico delle sorti dell'istituzione scolastica che da mesi viene " sbrigata " da tutti con una fretta mal celata ed il mio dispetto-che l'invettiva non contiene abbastanza. E non è meglio quando i media tacciono e si oscurano, dato che nelle stanze ministeriali le cose non vanno meglio, si pensa anche di solleticare i bassi istinti dei docenti e dei ricercatori con un " ritorno all'ordine " cupo e triste. Le forze in campo sono grandi ed il disegno, qualunque disegno, non farà a tempo a delinearsi-per fortuna!

AAAutoscatti

AAAutoscatti , 2024

"AAAutoscatti. 9 principi con aneddoti multipli e suggerimenti utili per chi si crede creativo (ma sono poi gli altri a decretarlo)" di Giulio Ceppi _____ Un libro anomalo, certamente autobiografico, soprattutto pensato per suggerire ad altri il senso del fare innovazione, del trasformare la realtà, anche con ironia quando serve. Costruirsi i propri strumenti, lavorare continuamente ed appassionatamente sulla propria cassetta degli attrezzi, come diceva Michael Foucalt, sembra essere la base di qualsiasi ragionamento a venire. Un manuale imperfetto, come lo è la vita d'altronde. Con un invito alla lettura di Piero Bassetti e un saggio di Francesca Alfano Miglietti.

Sassatelli Corpi in forma 2006

Come luogo per l'esercizio del corpo la palestra ha una lunga storia che affonda le radici nei gimnasia della cultura greco-romana. Tuttavia, a partire dagli anni Ottanta del Novecento, si è registrata una forte crescita di palestre commerciali che presentano se stesse in veste nuova. Oggi, nei manuali di ginnastica e tra gli operatori del settore, il termine palestra viene sempre più spesso associato al termine fitness e in alcuni casi persino sostituito da neologismi come "centro fitness" o "club fitness". Certo, le palestre riservate solo ad attività competitive, al pugilato, alle arti marziali o al culturismo, esistono ancora. Esse sono però sempre più marginali rispetto alla grande diffusione di palestre che trovano nell'idea del fitness il proprio denominatore comune. Il fitness sembra segnato dall'incontro di due importanti codici culturali della modernità: la razionalizzazione e l'ascetismo, da un lato; la ricerca di autenticità e l'edonismo, dall'altro. Nell'Ottocento, le forme di ginnastica che si sviluppano sia in Europa che negli Stati Uniti sono tese all'efficienza del corpo nel tentativo di temprare la morale pubblica e di forgiare "cittadini" migliori. La ginnastica, organizzata direttamente dallo Stato o da élite filantropiche come una forma di educazione, era quindi l'espressione delle finalità biopolitiche degli stati nazionali, del loro bisogno di governare le proprie popolazioni come una risorsa economica, politica e persino militare, preparando gli individui a prendere il proprio posto nell'ordine sociale . Questa tendenza trova il suo culmine nei regimi totalitari della prima metà del Novecento, incluso il fascismo in Italia, che hanno spesso fatto ricorso alla ginnastica per promuovere le proprie ideologie. Con il secondo dopoguerra il forte legame simbolico che si era creato tra ginnastica e nazione lascia un vuoto intorno alle forme tradizionali di ginnastica, ma anche ampi spazi per lo sviluppo di attività fisico-ricreative individualistiche e salutistiche non organizzate, come il jogging,